Kiev brucia?? Mercati a breve

La Russia ammassa 150 mila uomini lungo i confini con la Crimea filorussa, mentre assaltatori conquistano il Parlamento della sua capitale con intenzioni secessioniste dall'Ucraina. Il Governo italiano, colpevolmente, tace.

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Mentre l’Italia è alle prese con la più devastante crisi economica dal dopoguerra ad oggi, si scorgono, ineluttabili e congelanti, i sintomi di una frattura storica che nessuno avrebbe mai voluto notare, la stampa italiana tutta non può rinunciare ad interessarsi della crisi Ucraina. La Russia col pretesto dell’esercitazione militare di routine, sta ammassando ingenti forze lungo i confini con la Crimea. Non sfugge a nessuno che lo possa fare anche per proteggere gli oltre 40 mila kilometri di tubi suoi in territorio ucraino, che garantiscono la fornitura di gas dalla Russia a mezza Europa.

Anche se è comprensibile che molti connazionale vorrebbero continuare ad ignorare questi venti di guerra per quel tipico timore ancestrale che esso evoca, non si comprende questo silenzio da parte del Governo italiano. E’ vero che l’Esecutivo è ancora fresco di boutique de charme per tutte (forse troppe) celebrazioni dei cerimoniali d’investitura, ma è anche vero che, nel frattempo, il mondo non si è fermato. Anzi la presa del Palazzo del Parlamento di Sinferopoli in Crimea filorussa conferma che mentre noi si discute del nepotismo e degli inciuci che ancora pervadono la pratica governativa italiana, la Storia ha impresso una tale accelerazione agli eventi che Renzi non si sarebbe potuto permettere di ignorare nemmeno in presenza della contemporaneità con l’insediamento suo e del suo Governo.

Che cosa impedisce al Ministro degli Esteri Federica Mogherini, già responsabile degli Esteri del PD, di prendere posizione ufficiale su quegli accadimenti che stanno per sconvolgere gli stessi equilibri non solo dell’intera area balcanica ma addirittura di tutto il Mediterraneo? Perchè la Farnesina non ha inteso pubblicare nemmeno una semplice nota scritta sulla crisi dell’Ucraina? Perchè la Federica Mogherini non ha sentito la necessità istituzionale e personale di dover mandare un messaggio di cordoglio per le vittime degli scontri a Kiev ? Non dico un’ora dopo dell’insediamento in quel Dicastero (cosa che comunque sarebbe stato possibile!) ma almeno il giorno dopo, o se proprio non ha avuto sei minuti per poterlo fare, magari due giorni dopo. Non dico come primo pensiero perche il primo è e doveva essere quello sui Marò, il cui caso rappresenta ancora la più grande figura da quattro soldi che la diplomazia italiana abbia mai fatto negli ultimi anni, ma almeno come secondo pensiero lo avrebbe potuto avere. O forse non s’è capito la portata di quegli eventi? Eppure cento morti tutti assieme dovrebbero essere visibili a quel Ministro. Specie se posto li in sostituzione di un altro perche non funzionava a dovere. Se poi si considera che quei cento morti tutti assieme sono morti di piazza, allora il silenzio totale del Ministro degli Esteri comincia davvero ad essere sospetto. Bastava anche un post su di una qualsiasi pagina istituzionale. Perfino un segno personale del Ministro poteva andare bene. Macché, niente ! Sarebbe stato perfino carino uno sgangherato e sgrammaticato twitter. In fondo sarebbe stato perfino cool ! Nulla. Mentre quegli italiani che hanno deciso di seguire gli eventi rimangono sempre più increduli e sbigottiti, di fronte all’orrore della minaccia di secessione in Ucraina, la Repubblica Italiana tace . E dalla bocca del titolare del Ministero degli Esteri rimangono solo i sorrisini felici per conquista di quella poltrona, che fra l’altro è di prestigio. Verrebbe da chiederle: scusi, Ministro, ma Kiev brucia?