La curva della ripresa

Un ciclo economico a V è quello che vorremmo, ma forse ci dovremo accontentare di una U. Di S.Silano

Tra gli adolescenti uno smile, vale più di mille parole; tra gli economisti lo stesso si può dire per la forma della curva della ripresa. In questo caso scendono in campo le lettere dell’alfabeto (V, W, U, L) che per i non addetti ai lavori non sono di così facile comprensione come le simpatiche faccette che usano i ragazzini nei loro messaggi.Conoscere il significato di queste lettere, però, aiuta a comprendere la dinamica del ciclo economico e i riflessi che ha sugli investimenti.La V è lo smile allegro, ossia la ripresa che tutti vorrebbero. Si verifica quando l’economia precipita e tocca un minimo molto basso per poi riprendersi rapidamente, cancellando gran parte o tutte le perdite che gli investitori hanno subito. “Perché un’inversione di questo tipo sia possibile è necessario che le notizie meno negative del secondo trimestre diventino positive nel terzo”, spiega James Levin, editorialista di Morningstar.com (vedi articolo), che aggiunge: “Pensiamo che questo scenario sia improbabile perché la spesa per consumi rimane debole e le famiglie eccessivamente indebitate pagano a caro prezzo la perdita di valore del loro bene più prezioso, ossia la casa”.La W è lo smile perplesso, perché la ripresa dà l’illusione di essere rapida, ma in realtà l’economia risale solo temporaneamente per poi correggere nuovamente. Solo dopo aver toccato un nuovo minimo riparte con decisione. Per l’investitore, la correzione potrebbe essere un’opportunità per fare buoni acquisti, ma è molto più probabile rimanere incagliati nell’illusione che la prima svolta sia quella definitiva. Una curva di questo tipo non è da escludere nell’attuale situazione, soprattutto se il miglioramento delle condizioni economiche porterà a una revisione delle politiche monetarie espansive attuate dalle banche centrali. Secondo Keith Wade, capo economista di Schroders, i tassi rimarranno bassi almeno fino a quando non ci saranno chiari segnali di ripresa della spesa per consumi. Potrebbero, invece, terminare le misure di quantitative easing (ossia quelle ultra-espansive).