L’auto corre, ma non quanto il mercato

Il settore va forte ma Vw lo frena. Di V.Baselli

Situazione ambigua per chi ha puntano sul settore automobilisitco. Se da un lato, questi investitori si stanno godendo performance notevoli (il Dj Stoxx 600 Automobiles&Parts da inizio marzo ad oggi ha guadagnato circa il 50%), dall’altro si stanno mordendo le mani, visto che il mercato europeo è cresciuto di più (+60% il Dj Eurostoxx 50).Questo, nonostante alcune società automobilistiche o affini abbiamo registrato guadagni da record negli ultimi 6 mesi. In special modo Renault (+210%), Continental (+160%) ma anche Fiat (+133%). Alla base di questo balzo ci sono senza ombra di dubbio gli ingenti incentivi che i governi europei hanno stanziato per il settore, per evitare che la disoccupazione salisse a livelli allarmanti.In particolar modo, il governo tedesco ha oliato i meccanismi delle società produttrici di auto con ben 5 miliardi di euro. Manovra, questa, che ha fatto innalzare le immatricolazioni vendute in terra tedesca del 28% solo ad agosto. Questa particolare attenzione al settore è comunque giustificata. La Germania, infatti, è il primo Paese produttore di autoveicoli in Europa con oltre 5,5 milioni di auto prodotte nel 2008. L’occupazione tedesca è molto dipendente dal settore automotive e dunque si capisce l’importanza degli incentivi dati dal governo.Mentre in Germania gli incentivi sono in scadenza (a fine settembre), la Francia ha deciso di prolungarli per altri due anni, in modo da prevenire un crollo improvviso delle vendite. Hanno festeggiato Renault e Peugeot, che sono molto dipendenti dal mercato domestico.In Italia, gli aiuti statali hanno indubbiamente infuso linfa vitale alle vendite di auto. Ne ha tratto giovamento Fiat, la cui quota di mercato è salita al 33% a fine estate. Anche nel nostro Paese le sovvenzioni sono in scadenza e c’è molta incertezza sull’anno a venire. L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha chiesto a gran voce il rinnovo degli incentivi anche per il 2010.