Lavoro in nero: in arrivo il mini sostegno per tutti

Decreto Cura Italia mese di aprile: in arrivo l'assegno per il lavoro in nero. Un assegno da 400 euro come misura economica prevista per sostenere economicamente il lavoro nero o lavoro irregolare o lavoro sommerso. Ecco come denunciare il lavoro in nero.

Image

Mini reddito per chi lavora in euro ai tempi del Coronavirus.

Per cinque milioni e mezzo di lavoratori con Partita IVA, lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, lavoratori dello spettacolo è in arrivo il Bonus 600 euro, che per il mese di aprile incrementerà ad 800 euro.

Nel Decreto Cura Italia del mese di aprile il Bonus per le Partite IVA salirà da 600 ad 800 euro, ma diminuirà il numero degli aventi diritto.

Il decreto per il mese di aprile stanzierà almeno 30 miliardi che si sommano ai 25 miliardi di euro del Decreto Cura Italia del mese di marzo.

Si prevede anche la proroga della Cassa Integrazione con la causale Covid-19 e dei congedi parentali legati al prolungamento della chiusura delle scuole.

Lavoro in nero: in arrivo l’assegno da 400 euro

Il Viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha annunciato che verrà erogato un mini-assegno da 400 euro per la platea di lavoratori in nero.

Si tratterebbe di una misura pensata per coprire la platea di lavoratori del “sommerso”, ovvero una platea di 3,7 milioni di persone, secondo i dati ISTAT.

La proposta prevede il riconoscimento del bonus per chi riesce a dimostrare di aver lavorato anche per brevissimi periodi negli ultimi due anni.

Lavoro in nero: definizione e disciplina di riferimento

Il lavoro in nero o lavoro irregolare è disciplinato dalla legge n. 248/2006, art. 36-bis, che sanziona pesantemente tale attività.

Può essere definito come:

“un rapporto di lavoro nel quale un datore di lavoro, sia esso una persona fisica o giuridica, si avvale di prestazioni professionali e/o lavorative di un lavoratore senza riconoscere a questi alcuna copertura previdenziale, di garanzia, e di tutela previste dalla legge, e senza pagare le imposte previste dalla legge”.

Il lavoro in nero può presentare l'esercizio di attività che eludono il diritto fiscale, il diritto delle assicurazioni sociali, e orari di lavoro non conformi alla normativa.

Vi sono due tipologie di lavoro nero:

  • quello preteso dal soggetto stesso che ha un interesse a essere pagato in nero
  • quello subìto dal lavoratore costretto a essere pagato senza regolarizzazione contrattuale o fiscale.

Come denunciare lavoro in nero?

Per denunciare il lavoro in nero è necessario rivolgersi all’Ispettorato del Lavoro o fare una denuncia presso il più vicino posto della Guardia di Finanza.

Le denunce possono essere fatte anche in maniera del tutto anonima.

I militari intervengono presso la sede lavorativa dove esistono fattispecie illegali per effettuare controlli e verificare quanto riferito.

La denuncia per condizioni di lavoro in nero può essere fatta da qualsiasi lavoratore, senza discriminazioni territoriali.

Sanzioni per il lavoro in nero

Lo sfruttamento del lavoro in nero comporta sanzioni civili e amministrative pecuniarie sempre più severe.

Utilizzare un lavoratore in nero, stabilendo un rapporto lavorativo subordinato ma privo dei requisiti contributivi e legali previsti dalla legge, comporta la commissione di una violazione.

La sanzione inflitta al trasgressore è così irrogata:

  • da 6.000 a 36.000 euro: per ogni lavoratore irregolare con impiego superiore ai 60 giorni,
  • da 3.000 a 18.000 euro per ogni lavoratore irregolare tra 31 e 60 giorni di impiego,
  • da 1.500 a 9.000 euro per ogni lavoratore irregolare entro i 30 giorni di impiego.