Non importa se sei un trader indipendente che ogni giorno cerca come può di “entrare” long o short nel mercato alla ricerca del trend vincente. Non importa se sei un investitore di un fondo sovrano capace di cavalcare con le sue mani forti il mercato. Quello che conta è che qualsiasi sia il volume di risorse che investi, lo faccia con serietà e cognizione di causa.Le scene che si sono susseguite durante la trasmissione “Servizio Pubblico” del La Sette del 17 aprile, che hanno visto un non meglio identificato e chief investiment officer ed autore Guido Maria Brera, esibirsi in una lezione di Storia Economica hanno dell’eclatante. Si parlava di economia. Per meglio dire di economia dei massimi sistemi. Ed il buon "chief", con tanto di camicia e cravatta, rigorosamente senza giacca, come si addice ad ogni buon anchorman della Bloomberg Television che trasmette in mondovisione dal parterre di Wall Street, ci deliziava dei suoi insegnamenti sul significato di monetarismo, e sulle definizioni di liberismo e di neoliberismo e le loro differenze. Cosi tutti, ma proprio tutti, nello studio di Cinecittà e da casa, ne siamo stati stregati da cotanta maestria e competenza.Il buon “professore” Brera, conosciuto più nel gossip che in accademia, anzi per dirla meglio, in quella trasmissione francamente non si è nemmeno capito che mestiere facesse esattamente, quali fossero le sue credenziali e a quale titolo parlasse, ha sciorinato in meno di tre minuti, con tanto di pomposità cattedratica una serie incredibile di strafalcioni che persino l’ultimo degli studenti del primo anno di economia, al suo primo esame fuoricorso, gli avrebbe riso in faccia. La notizia è che nessuno in quello studio lo ha fatto. Non si capisce se perche non lo abbiano preso in seria considerazione o perche, molto probabilmente, non abbiano capito una cippa di che cosa stesse parlando. A parte un timido intervento del Sindaco di Bari, Emiliano, che ha avuto l’ardire di dire che “i monetaristi vogliono meno moneta” sollecitando la "dotta" risposta dell’interlocutore che ha “giustamente” corretto il povero Emiliano dicendo che “quella è la scuola Austriaca (sic!).