Mi chiamo Bond, e faccio paura

Bolla o non bolla? E’ l'interrogativo che molti si pongono sulla situazione dei mercati obbligazionari: tecnicamente non lo è, il processo è guidato dai policy makers, ma la molla continua a caricarsi. Di R.Marcialis

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Di seguiro riportiamo un intervento realizzato da Raimondo Marcialis, direttore generale di MC Gestioni SGR.Non è facile dare una risposta anche perché le bolle, come tutte le situazioni che si realizzano nei mercati finanziari, sono sempre chiare dopo che sono scoppiate e raramente si distinguono con chiarezza mentre le stiamo vivendo. Normalmente definiamo come bolla la situazione nella quale i mercati vedono una crescita importante dei prezzi che non rappresentano più il valore reale degli strumenti finanziari. Nella bolla, quella vera insomma, non si trovano giustificazioni razionali al livello dei prezzi.Il crollo dei rendimenti dei titoli obbligazionari è stato davvero importante nel corso degli ultimi due anni e la velocità e la misura dell'ulteriore ribasso degli ultimi mesi ha lasciato allibiti molti operatori. Gli operatori guardano al ribasso dei tassi come ad una potente molla che viene compressa dai policy makers, ma che inevitabilmente, prima o poi, verrà rilasciata liberando tutta la sua furia devastante.Negli Stati Uniti, dal 2007 ad oggi, i tassi a breve si sono ridotti da 4% allo 0,5% mentre i tassi decennali sono passati, nello stesso periodo, dal 4.5% al minimo del 2%. L'Europa ha seguito il trend come sempre ha fatto e come probabilmente continuerà a fare nel futuro. Se guardiamo superficialmente al valore implicito nei bond non possiamo che considerare come esiguo il differenziale di appena due punti che riceve chi investe per dieci anni rispetto chi investe a tre mesi. Se guardiamo invece al rischio sotteso negli investimenti a lunga non possiamo non considerare l'enorme rischio che ci assumiamo in caso di rialzo dei rendimenti, un rialzo di appena un punto percentuali comporta una perdita in conto capitale del 8% circa. Non sono al momento accreditate ipotesi di ulteriori ribassi dei tassi e quindi le ipotesi di guadagno in conto capitale hanno bassissime probabilità di realizzazione. Bolla o non bolla che sia, non sembra razionale investire nel mercato obbligazionario, eppure qualcuno continua a comprare.