Ogni tanto una pausa ci vuole, ed anche i venditori se ne sono presa una, ma non c'è da illudersi, finché i problemi resteranno irrisolti tra vertici e discussioni senza soluzioni forti ed unitarie in Europa, il mercato resterà quello che abbiamo visto nei giorni scorsi, cioè un mercato dall'umore molto variabile con alta volatilità ma soprattutto con forti ribassi, specialmente sui titoli del settore finanziario, che hanno visto crollare la loro capitalizzazione rendendo la situazione ancora più difficile da gestire.Soffrono un po' tutti i bancari europei, perché esposti sulla Grecia e sui titoli di stato dei paesi limitrofi, che stanno vedendo livelli di rischio finora neanche immaginati su titoli di stato fino ad allora considerati tranquilli, pensiamo a quelli italiani, che fino a pochi mesi fa avevano tra l'altro rendimenti estremamente bassi, è chiaro che molte banche si sono trovate titoli che ieri erano sicuro investimento ed oggi sono diventati addirittura speculativi e pericolosi. Certo i titoli di stato portoghesi e greci oramai non li vuole più nessuno ed i rendimenti stanno diventando insostenibili per i due paesi, il default per ora viene considerato un pericolo da evitare a tutti i costi, ma per evitarlo i costi sarebbero, per l'Europa tutta, davvero esosi, e come sappiamo la base elettorale dei paesi come la Germania mal digerisce di pagare per i danni fatti dalla classe politica greca.In più aleggia il rischio recessione, perché l'economia è in sofferenza e le stime di crescita bassissime, poi in paesi come l'Italia misure come l'aumento dell'iva avranno senz'altro un effetto recessivo pesante che potrebbe pesare più di quanto sarà il maggior gettito, con il rischio di dover ancora tassare per tenere i conti in ordine, poi dover ancora scontare un nuovo effetto recessivo che imporrà una successiva manovra ancora più pesante.