Non è più un mercato per cassettisti

Nei decenni scorsi il cassettista dotato di grandi capitali riusciva a vivere di dividendi e vedeva bene o male rivalutare il suo capitale con un portafoglio decente, ora tutto è cambiato.

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Gli ultimi rialzi hanno solo di poco mitigato la situazione drammatica in cui versano molti cassettisti, che fedeli al loro vecchio metodo, che a dire la verità fino al 2000 aveva funzionato alla grande, hanno continuato a costruire un portafoglio facendo entrare ed uscire di tanto in tanto qualche titolo, incassando i dividendi,sempre più scarsi, e vedendo tanti titoli che sembravano comprati a prezzi da saldo andare a picco e restare per mesi od anni in profondo rosso con perdite da capogiro.Perchè non funziona più questo sistema, che nel lungo periodo come dicevo, fino al 2000, era stato una garanzia ed aveva dato così tante soddisfazioni?Le ragioni sono sotto l'occhio di tutti, almeno in Italia non c'è più una crescita economica come quella a cui eravamo abituati nei decenni scorsi, e nemmeno una inflazione simile, poi il mrcato è cambiato completamente, e le posizione lunghe sono diventate sempre meno premianti.Se si osserva il grafico di tutti i titoli dal 2007 ad oggi se ne salvano ben pochi, moltissimi investitori sono rimasti incastrati e hanno mediato anche probabilmente più volte per avvicinare il prezzo di carico delle proprie azioni alla quotazione attuale, col rischio di moltiplicare l'esposizione e vedere bloccata una aprte del proprio patrimonio per anni colrischio di vederlo decimato. senza dissertare le altre ragioni di questa situazione, ma avendo un approccio pragmatico l'errore dei casettisti è non aver notato che il rischio del loro investimento è aumentato a dismisura negli ultimi anni senza che essi abbiano preso delle contromisure in merito, per esempio uno stop loss da prevedere già prima di investire. I cassettisti oggi rischiano come fu al loro tempo per i dinosauri, l'estinzione per non essersi saputi adattare ad un ambiente che è radicalmente mutato,