Oro: non è più l'asset rifugio per eccellenza

In tempi in cui i mercati sono estremamente volatili, molti volgono uno sguardo ai beni rifugio, soprattutto all’oro.

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In tempi in cui i mercati sono estremamente volatili, molti volgono uno sguardo ai beni rifugio, soprattutto all’oro. Tuttavia, anche per le materie prime, la possibilità di bolle speculative non è poi così remota, come non è del tutto remota la possibilità di assistere a crolli vertiginosi dei prezzi (è il caso del petrolio). Proprio qualche tempo fa, Nouriel Roubini ha lanciato l’allarme su una possibile bolla dell’oro. Secondo gli analisti di Goldman Sasch e JP Morgan, entro fine anno, il metallo giallo sfonderà i 2000 dollari l’oncia. Se il lingotto non è poi così sicuro, su cosa investire? I diamanti. Vengono considerati “bene difensivo”, tant’è che nel 2008 la domanda è cresciuta del 15%. Non rappresentano l’idea migliore per speculare dato che le quotazioni di queste pietre crescono in media del 1-1,5% a trimestre ma, quanto meno, garantiscono una crescita di valore graduale e costante dovuta, anche e soprattutto, ad un calo progressivo della produzione. Gli anni ’80 hanno rappresentato l’unico periodo, dal dopoguerra, in cui il prezzo di queste gemme ha registrato una flessione (così come quella di tutte le altre materie prime). Dal ’92 ad oggi, la quotazione dei diamanti è cresciuta del 147% circa, mentre l’oro, considerato bene rifugio per eccellenza, è arrivato solo al 53%. Con riguardo ai primi otto mesi di quest’anno, invece, si è registrato un vero e proprio testa a testa tra il lingotto e i diamanti: stando al Diamond Index, il valore dei diamanti lavorati è passato dai 131 dollari al carato di gennaio ai 165 dollari di fine agosto (25,8%), mentre l’oro, nello stesso periodo, ha registrato un incremento del 25,9%.