Partita Iva: arriva bonus extra, ma non per tutti. Come averlo?

Per Partite Iva, autonomi e professionisti, oltre al bonus da 600 euro dell'Inps e delle casse private, arrivano altri aiuti.

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Come è noto, il decreto Cura Italia approvato a marzo contiene delle misure di sostegno economico per i titolari di partita Iva e per il lavoratori autonomi, inclusi i professionisti iscritti alle casse previdenziali diverse dall'Inps.

Partita Iva e autonomi: le misure previste dal decreto Cura Italia

Per il mese di marzo sarà riconosciuta un'indennità di 600 euro, il cui pagamento arriverà nei prossimi giorni, probabilmente dopo il 15 aprile.

Il bonus da 600 euro pare destinato ad aumentare ad aprile e stando alle indicazioni che giungono da più parti dovrebbe passare a 800 euro, ma per una conferma di ciò bisognerà attendere il nuovo decreto al quale sta lavorando il Governo.

Partite Iva e autonomi: arriva il bonus extra da alcune Regioni

Intanto per le partite Iva e i lavoratori autonomi arrivano buone notizie da altri fronti, visto che più di qualcuno si è già mobilitato per venire incontro a questa categoria di lavoratori.

A scendere in prima linea le Regioni che in alcuni casi hanno messo punto una serie di misure per favorire e sostenere l'attività di partite Iva e autonomi e in altri hanno previsto un bonus in denaro che va ad affiancare quello riconosciuto dal Governo a livello nazionale.  

Campania

La Giunta della Campania ha deliberato che nel mese di maggio sarà erogato un assegno individuale una tantum di 1.000 euro, ad integrazione di quello già riconosciuto dal Governo nazionale con il decreto Cura Italia.

La misura è rivolta ad una platea di circa 80.000 professionisti/lavoratori autonomi, che hanno fatturato meno di 35.000 euro nel 2019 e che autocertifichino una riduzione delle attività nei primi 3 mesi del 2020.

Sardegna

La Regione Sardegna ha approvato un impegno straordinario a favore della famiglia, preventivando una spesa complessiva di 120 milioni di euro.

Nel dettaglio saranno erogati 800 euro mensili per due mesi, ai nuclei familiari e tale assegno sarà dato anche ai titolari di partite Iva delle attività sospese a causa dell’emergenza e ai lavoratori precari.

Per le famiglie con più di tre componenti è prevista una somma aggiuntiva di 100 euro per ogni persona, segnalando che il contributo sarà erogato attraverso i Comuni.

La Giunta si impegna a definire quanto prima i criteri per fare in modo che gli aiuti arrivino a tutti e nessuno sia escluso.

Lombardia e Piemonte: work in progress

Ci sono Regioni in cui non sono state decise al momento misure specifiche in favore delle partite Iva e dei lavoratori autonomi, ma novità potrebbero arrivare a breve.

E' il caso della Lombardia, dove Attilio Superti, vicesegretario del Consiglio regionale lombardo, ha dichiarato: "Siamo pronti con alcune proposte da sottoporre alla Giunta in discussione nei prossimi giorni.

Tra queste oltre alla sospensione di tutti gli adempimenti, pensiamo a un rifinanziamento delle misure per l’accesso al credito attraverso i fondi Fesr e Fse".

Piemonte

Il Governo regionale è al lavoro su alcun misure per integrare il contributo statale di 600 euro destinato a partite Iva e lavoratori autonomi, ma per ora si è ancora in fase di studio.

Bonus extra anche dalle Casse previdenziali

Le Regioni non sono le uniche a muoversi, visto che anche alcune casse previdenziali autonome sono scese in campo con degli aiuti rivolti ai propri iscritti.

Enpam

L'ente di previdenza di medici e dentisti ha fissato un contributo di 1.000 euro per tre mesi per i liberi professionisti che hanno avuto un calo del fatturato di almeno il 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019, contando dal 21 febbraio scorso.

Inpgi

L’Istituto previdenziale dei giornalisti ha stanziato circa 42 milioni di euro in favore degli iscritti alla gestione separata.

A questi ultimi sarà riconosciuto un assegno una tantum di 500 euro, a patto che il richiedente, con un reddito compreso tra 2.100 e 35.000 euro nell'ultimo triennio, abbia registrato nel trimestre marzo-maggio 2020, un calo dei compensi di almeno il 33% rispetto a quelli dell’ultimo trimestre del 2019.