Pensione a 62 anni: come smettere di lavorare entro il 2022!

In attesa di una prossima riforma del sistema pensionistico italiano, sono milioni i cittadini italiani lavoratori che potranno accedere in maniera anticipata alla propria pensione, già all’età di 62 anni, entro la fine dell’anno 2021. Si tratta, infatti, della possibilità offerta dalle formule di pensionamento della Quota 100, Opzione Donna e APE Sociale, prorogate in seguito all’introduzione della Legge di Bilancio 2021. Ecco, quindi, quali sono le caratteristiche e le peculiarità di ciascuna formula e quali i requisiti richiesti per poter smettere di lavorare prima dei 67 anni.

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L’approvazione e la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2021, avvenuta a partire dal primo gennaio 2021, ha portato ad importanti novità per quanto riguarda il tema delle pensioni anticipate.

Infatti, in seguito al lavoro messo in atto da parte del Governo italiano, precedentemente guidato dall’oramai ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva comportato la decisione di prolungare ulteriormente almeno per un altro anno la validità delle formule di pensionamento anticipato in vigore fino alla fine dell’anno 2021.

In questo senso, si tratta della proroga dell’iter di sperimentazione non solo della tanto discussa formula della Quota 100, ma anche di quella relativa all’Opzione Donna e all’APE Sociale.

Grazie ai prolungamenti confermati con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021, l’ex premier Giuseppe Conte ha così fornito una grande opportunità ai lavoratori italiani che desiderano smettere di lavorare prima del compimento dell’età pensionabile, fissata all’età di 67 anni. 

Così, anche in seguito alla formazione del nuovo Governo italiano, attualmente guidato dall’ex banchiere della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, almeno fino alla fine di questo anno i cittadini italiani avranno diverse opportunità per smettere di lavorare anche all’età di 62 anni. 

Ecco, quindi, una breve guida in cui saranno affrontate nel dettaglio le peculiarità e le caratteristiche di ciascuna formula di pensionamento anticipato, quali sono i requisiti richiesti per ciascuno di questi strumenti e chi saranno i fortunati che potranno accedere prima alla pensione INPS, anche senza aver compiuto i 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia. 

Come andare in pensione con le formule anticipate

Grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio, avvenuta a partire dal primo gennaio 2021, il Governo italiano ha deciso di prorogare le tre formule di pensionamento anticipato INPS, già in vigore durante gli anni precedenti. 

Si tratta, come molti sanno, delle formule di pensionamento della Quota 100, dell’Opzione donna e dell’APE Sociale, attraverso cui i cittadini italiani hanno la possibilità di accedere alla pensione INPS anche prima del compimento dell’età pensionabile fissata per la pensione di vecchiaia tradizionale, ovvero quella di 67 anni. 

Infatti, in questo senso, il funzionamento alla base di queste formule di pensionamento anticipato permette ai cittadini italiani lavoratori che desiderano smettere di lavorare prima di poter andare in pensione anche all’età di 62 anni, qualora fossero in possesso delle condizioni obbligatorie previste per ciascuna di queste formule.  

Nello specifico, i cittadini potranno andare prima in pensione soltanto se avranno conseguito entro la fine dell’anno, dunque entro il 31 dicembre 2021, i requisiti anagrafici e contributivi disposti da parte delle formule di pensionamento Quota 100, APE Sociale e Opzione Donna

Tuttavia, occorre specificare che al momento sembrerebbe che l’attuale Governo italiano guidato dal premier Mario Draghi sia a lavoro per elaborare una nuova riforma del sistema pensionistico italiano, con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di accedere prima alla pensione a partire già dall’arrivo del prossimo anno, dunque dal primo gennaio 2022.

Le caratteristiche della pensione di vecchiaia INPS

Con l’obiettivo di comprendere i vantaggi, le peculiarità e le differenze di ciascuna delle formule di pensionamento anticipato attualmente in vigore, ovvero della Quota 100, Opzione Donna e APE Sociale, è opportuno riprendere anche le caratteristiche che contraddistinguono la tradizionale pensione di vecchiaia INPS. 

A questo proposito, attualmente la normativa ha fornito alcuni dettagli in merito ai requisiti pensionistici necessari per poter accedere alla pensione INPS di vecchiaia, rimaste pressoché invariati rispetto a quelli predisposti per l’anno precedente, ovvero per il 2020.

Dunque, a questo proposito è necessario evidenziare che potranno ottenere il tradizionale assegno relativo alla pensione di vecchiaia, soltanto quei cittadini italiani che durante l’anno 2021 avranno conseguito un’età contributiva di almeno 20 anni ed una anagrafica di almeno 67 anni.

Come cambia l’età pensionabile per accedere all’assegno INPS

In merito al requisito legato all’età pensionabile obbligatoria per poter avere la possibilità di accedere all’assegno della pensione di vecchiaia tradizionale, occorre fare alcune precisazioni.

Infatti, in merito al requisito anagrafico, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha precisato attraverso l’approvazione e la relativa pubblicazione del decreto del 5 novembre 2019 che l’età pensionabile, calcolata sulla base delle statistiche in merito all’aspettativa di vita media di un cittadino italiano., resterà invariata almeno per gli anni 2021 e 2022. 

A questo proposito, salvo imprevisti, per i prossimi due anni potranno accedere alla tradizionale pensione di vecchiaia esclusivamente quelle categorie di cittadini italiani lavoratori che hanno conseguito durante l’anno l’età di 67 anni. 

Tuttavia occorre evidenziare che sono state previste anche alcune eccezioni per quanto riguarda quei lavoratori che risultano effettuare delle attività di lavoro considerate usuranti e gravose, purché questi abbiano raggiunto almeno 30 anni di età contributiva

I beneficiari della pensione anticipata 2021

Attraverso l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2021, sono state prolungate le fasi di sperimentazione relative alle tre formule di pensionamento anticipato anche per l’anno 2021.

Si tratta delle formule della Quota 100, APE Sociale e Opzione Donna, le quali permetteranno anche per questo anno a milioni di cittadini italiani di smettere di lavorare prima dei 67 anni.

Tuttavia, al fine di comprendere quali sono i cittadini che potranno accedere a questa possibilità, occorre andare a chiarire quali sono i requisiti previsti per ciascuna di queste formule, ognuna delle quali è dedicata ad una specifica categoria di cittadini lavoratori. 

Quota 100: come funziona e chi può beneficiarne

Il decreto legge n.4 del 28 gennaio 2019 ha chiarito alcune indicazioni in merito alla formula della Quota 100, la quale è finita più volte al centro delle discussioni e del dibattito politico.

È per questo motivo, che tra le ipotesi più verosimili in merito al nuovo sistema pensionistico che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2022, bisognerà dire addio definitivamente a questa formula di pensionamento. 

Intanto, nel corso dei mesi di quest’anno, saranno centinaia di migliaia i cittadini italiani che potranno usufruire della formula di pensionamento anticipato della Quota 100

A questo proposito, per quanto riguarda i requisiti richiesti per accedere in anticipo all’assegno pensionistico, occorre specificare che potranno beneficiare della Quota 100 quei cittadini lavoratori che avranno conseguito almeno 62 anni relativi all’età anagrafica e 38 di età contributiva

Inoltre, sono state anche predisposte due finestre mobili che corrispondono a tre mesi per i lavoratori che appartengono al settore privato e sei mesi per quelli del settore pubblico. 

Opzione Donna: il pensionamento anticipato per le donne

Anche la formula di pensionamento anticipato dell’Opzione Donna ha ottenuto il suo prolungamento in seguito all’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021, attraverso cui milioni di donne lavoratrici hanno avuto la possibilità negli anni precedenti di andare prima in pensione accedendo in anticipo all’assegno pensionistico.

A questo proposito, è necessario evidenziare che la normativa stabilisce diversi requisiti a seconda che si tratta di una donna con un contratto di lavoro di tipo dipendente o uno di lavoro autonomo

Infatti, il requisito anagrafico è stato fissato a 58 anni per le donne lavoratrici dipendenti e a 59 anni per quelle con un lavoro autonomo. 

Invece, per quanto riguarda il requisito contributivo, questo è sempre uguale in entrambi i casi, pari a 35 anni.  

I beneficiari dell’APE Sociale

La Legge di Bilancio 2021 ha poi prorogato anche l’APE Sociale, ovvero quell’indennità a carico dello Stato riconosciuta da parte dell’istituto INPS in favore di quei soggetti che presentano alcune caratteristiche e condizioni specifiche previste dall’articolo 1 della Legge di Bilancio 2017. 

Innanzitutto occorre sottolineare che questo aiuto economico è erogato soltanto in favore di quei cittadini che hanno compiuto l’età di 63 anni e che non risultano essere titolari di pensione diretta ne in Italia ne all’estero. 

Questa formula di pensionamento anticipato è destinata ad alcune categorie di lavoratori, quali: caregiver, lavoratori che presentano un’invalidità di almeno il 74%, addetti ad attività usuranti e disoccupati.