In Pensione con soli 15 anni di contributi? Ecco come andarci

È davvero possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi versati all’INPS? Scopriamo in questa guida di Trend Online quali sono i requisiti da rispettare per avere diritto a questo “sconto contributivo”. Ecco come andare in pensione con soli 15 anni di contributi.

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È davvero possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi versati all’INPS? Le riforme previdenziali che si sono susseguite negli ultimi anni, ed in particolare la c.d. “Manovra Salva-Italia”, hanno fortemente inasprito i requisiti minimi per accedere alla pensione.

Dall’introduzione della suddetta Manovra abbiamo assistito a un incremento non solo dell’età pensionabile, ma anche dei contributi minimi necessari per andare in pensione. Per ritirarsi dal mercato del lavoro sono necessari almeno 20 anni di contributi, oltre ad un’età pensionabile di 67 anni. È ciò che prevede la pensione di vecchiaia, per la quale dal 1° gennaio 2019 è scattato un aumento dell’età pensionabile di 5 mesi.

Ci sono casi in cui si può beneficiare di uno “sconto” contributivo di 5 anni per la pensione di vecchiaia. Si tratta di casistiche previste da due differenti disposizioni normative, la Legge Amato 503/1992 e la Legge Dini 335/1995. Scopriamo in questa guida di Trend Online quali sono i requisiti da rispettare per avere diritto a questo “sconto contributivo”.

In pensione con soli 15 anni di contributi: ecco cosa prevede la Legge Amato

La Legge Amato 503/1992 prevede tre diverse deroghe, attraverso le quali si può accedere alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi.

Una prima casistica prevede che si possa andare in pensione con soli 15 anni di contributi nel caso in cui le 780 settimane facciano riferimento a periodi antecedenti al 31 dicembre 1992. Per il calcolo si tiene conto di tutte le tipologie di contributi volontari, figurativi e da riscatto. Inoltre, per andare in pensione con soli 15 anni di contributi il lavoratore deve essere iscritto al Fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi dell’INPS.

Altra casistica prevista dalla Legge Amato che consente di andare in pensione con soli 15 anni di contributi qualora con un provvedimento antecedente al 31 dicembre 1992 si sia stati autorizzati al versamento dei contributi volontari. Anche in questo caso valgono tutte le tipologie di contributi previdenziali, ma solo per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS, nonché per gli iscritti ex Enpals.

Terza casistica contemplata dalla Legge Amato prevede che per andare in pensione a 15 anni si abbia raggiunto un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni. Ciò comporta che il primo contributo debba essere stato versato almeno 25 anni dalla data del raggiungimento dei requisiti contributivi. E’ necessario aver versato 15 anni di contributi da lavoro dipendente all’Assicurazione generale obbligatoria o ad un fondo sostitutivo o esonerativo. Si ricorda che questa terza deroga Legge Amato si applica solamente nei confronti dei lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o ad un fondo sostitutivo.

In pensione con soli 15 anni di contributi: cosa prevede la Legge Dini?

Per andare in pensione con soli 15 anni di contributi, la Legge Dini 335/1995 prevede il rispetto dei seguenti requisiti:

-avere almeno 1 contributo accreditato prima del 31 dicembre 1995,

-aver maturato almeno 5 anni di contributi dal 1996 in poi.

Tuttavia, con questa opzione prevista dalla Legge Dini la pensione viene calcolata interamente con il sistema contributivo, particolarmente penalizzante per il lavoratore/pensionato.