Pensione: due mesi di contributi gratis ogni anno. Come averli

Un sogno che diventa realtà: riuscire ad andare in pensione prima, perché ogni anno di lavoro ti vengono regalati due mesi di contributi. A dire il vero questo già accade, ma questa possibilità non è riservata a tutti i lavoratori, ma a quanti abbiano un'invalidità civile superiore al 74%. Anche se poi è necessario sottolineare che i due mesi di contributi figurativi aggiuntivi regalati ogni anno, permettono solo e soltanto di poter accedere alla pensione prima, ma non incidono sul suo valore futuro.

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Un sogno che diventa realtà: riuscire ad andare in pensione prima, perché ogni anno di lavoro ti vengono regalati due mesi di contributi. A dire il vero questo già accade, ma questa possibilità non è riservata a tutti i lavoratori, ma a quanti abbiano un'invalidità civile superiore al 74%. Anche se poi è necessario sottolineare che i due mesi di contributi figurativi aggiuntivi regalati ogni anno, permettono solo e soltanto di poter accedere alla pensione prima, ma non incidono sul suo valore futuro.

Comunque, effettivamente esiste la possibilità di verdersi riconosciuti due mesi di contributi per accedere alla pensione. Purché si abbiano determinati requisiti. E' comunque necessario farsi due conti in tasca e verificare, sotto il profilo economico, se sia un buon investimento.

Pensione: a chi spettano i contributi in omaggio

Il bonus di due mesi gratis ogni anno di lavoro ha un valore per il diritto, ma non per la misura della pensione. cosa significa questo? In altre parole i contributi per accedere alla pensione non saranno presi in considerazione per calcolare l'importo dell'assegno. In poche parole, ogni anno ci saranno solo 10 mesi utili per la pensione.

Questo benefit, diciamo del tempo e non del denaro, potrà essere utilizzato da quei lavotori che abbiano un'invalidità superiore al 74%. Per poterlo richiedere sarà necessario presentare specifica domanda, da parte del lavoratore: questa potrà essere presentata contestualmente a quella di pensione, per dimostrare di averne diritto.

Poniamo un esempio pratico. Nel caso in un dipendente avesse svolto un lavoro con invalidità superiore al 74% per 13 anni, gli spetterebbero 112 settimane di contribuzione figurativa. E' necessario, comunque, ricordare che la contribuzione figurativa massima spettante è di cinque anni, per un dipendente che abbia lavorato almeno 30 con l'invalidità riconosciuta.

Le pensioni di invalidità: prosegue la polemica

Dopo la storica sentenza della Consulta -  che ha dichiarato l’importo delle pensioni degli invalidi civili totali, ferme a 285,66 euro al mese, troppo basse per garantire i bisogni primari della vita e quindi incostituzionali, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha promesso, rispondendo a un question time, di voler  intervenire al più presto per aumentarle.

Apprezziamo con soddisfazione l’intervento tempestivo di Conte - dichiara il Presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) Nazaro Pagano -. Tuttavia  occorre evidenziare subito che la sentenza della Corte costituzionale lascia purtroppo irrisolta la fondamentale questione del limite di reddito troppo basso che era  previsto  nel  2011 per gli invalidi civili al 100%  dall’art. 38 della legge 448. L’aumento della pensione riguarderebbe infatti in tal modo solo gli invalidi civili totali, fra i 18 e i 60 anni, con redditi inferiori o pari a 6.713,98 euro su base annua. Una soglia reddituale che giudichiamo inaccettabile, perché troppo bassa e riteniamo che debba essere comunque parametrata al limite di reddito annuo di 16.984,79 euro previsto oggi  per accedere alla pensione di invalidità. Inoltre chiediamo che l’incremento pensionistico riguardi anche coloro che hanno un grado di invalidità inferiore al 100%. Riteniamo dunque improcrastinabile – conclude il Presidente Pagano – provvedere a un riordino complessivo che armonizzi e superi ogni ulteriore rischio di discriminazione nel sistema pensionistico assistenziale. Ormai non ci sono più scuse. Siano ora il Governo e il Parlamento ad assumersi le conseguenti responsabilità di porvi rimedio.

Buone notizie per chi è già in pensione

Nel frattempo arrivano buone notizie per quanti la pensione la stanno già percependo: arriva la quattordicesima. L'Inps ha iniziato ad erogare quasta mensilità aggiuntiva, che per ogni singolo pensionato, potrà oscillare tra i 336 ed i 655 euro e spetta a quanti abbiano un'età uguale o superiore ai 64 anni e che percepiscano il trattamento minimo. L'importo sarà condizionato dal reddito e dagli anni di versamenti contributivi, attribuita d’ufficio sulla mensilità di pensione di luglio 2020 ai soggetti che rientrano nei limiti reddituali stabiliti.

Il reddito complessivo, oltre il quale non si ha diritto alla quattordicesima, è di 13.391,82 euro. Secondo i parametri fissati, il tetto massimo di reddito viene incrementato dell'importo del beneficio, che varia ovviamente per ciascuna fascia contributiva. A coloro che perfezionano il requisito anagrafico richiesto dal 1° agosto (per la Gestione privata ed Enpals) o dal 1° luglio (per le pensioni della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2020 e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2020, sempre a condizione che rientrino nei limiti reddituali, la quattordicesima sarà attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2020.