Pensione di invalidità, scattano gli aumenti. Gli importi

Buone notizie per quanti stiano percependo una pensione di invalidità: il 2022 si porta dietro tutta una serie di aumenti, che partono da questo mese.

Buone notizie per quanti stiano percependo una pensione di invalidità: il 2022 si porta dietro tutta una serie di aumenti, che partono da questo mese. Attraverso una comunicazione ufficiale, l’Inps ha spiegato che quanti si accingono a ricevere il proprio assegno a marzo, possono aspettarsi qualche soldo in più. A beneficiare dell’aumento saranno le pensioni di invalidità, che sono state riconosciute agli invalidi civili, ai ciechi ed ai sordomuti.

Come molti nostri lettori ben sapranno, gli importi degli assegni sono stati ridefiniti per adeguarli ai nuovi scaglioni Irpef. Ma non solo: le pensioni sono state adeguate al costo della vita. Il nuovo indice di perequazione, che è stato stabilito dal Mef, è pari all’1,7%. Ma proviamo a scoprire insieme a quanto ammontano gli assegni previsti per il 2022 delle pensioni di invalidità.

Pensione di invalidità, quanto spetta di aumento!

Iniziamo con il ricordare che l’Inps ha provveduto a segnalare che, per quanto riguarda la pensione di invalidità, i limiti di reddito per poterla ricevere sono aumentati. Per il 2022, il limite di reddito di riferimento – per gli invalidi totali, i ciechi ed i sordomuti – è pari a 17.050,42 euro annui, che quindi risulta essere aumentato dello 0,4% rispetto allo scorso anno, quando l’importo di riferimento era pari a 16.982,49 euro.

Altro discorso, invece, è quello relativo agli invalidi parziali o minori, per i quali il limite è stato posto a 5.010,20, contro i 4.931,29 del 2021. In questo caso le pensioni di invalidità saranno pari a 291,69 euro. Quelle che arriveranno ai ciechi parziali sono pari a 215,35 euro, mentre quelle dei ciechi assoluti salgono a 315,45 euro. L’indennità di accompagnamento, invece, spetta indipendentemente dal reddito ed è pari a 525,17 euro al mese. I ciechi civili riceveranno una pensione di invalidità pari a 946,80 euro. I ciechi assoluti ricoverati con la sola pensione ed i ciechi parziali – ricoverati e no – con la sola pensione di invalidità riceveranno un assegno mensile pari a 291,69 euro, ma devono avere un reddito annuo non superiore a 17.050,42 euro. I ciechi assoluti non ricoverati e con la sola pensione avranno una pensione di 315,45 euro, con limite di reddito di euro 17.050,42 euro. L’indennità di accompagnamento a favore dei ciechi assoluti è pari a 946,80 euro mensili. I sordomuti, che sono titolari unicamente della pensione, riceveranno un assegno mensile pari a 291,69 euro, ma devono avere un reddito inferiore a 17.050,42 euro all’anno.

Pensione di invalidità, arriva l’incremento al milione!

Capitolo molto importante, relativamente alle pensioni di invalidità, è il cosiddetto incremento al milione, che deve essere applicato in seguito alla sentenza numero 152 del 23 giugno 2020 della Corte Costituzionale. Questa particolare misura spetta agli invalidi civili totali, ai sordomuti ed ai ciechi totali. Devono, comunque, essere rispettati i seguenti parametri:

  • la maggiorazione mensile dovrà essere quantificata nell’importo: 368,58 euro;
  • la pensione di invalidità deve avere un importo pari a 291,69 euro;
  • il reddito annuo del percipiente non deve essere superiore a 8.583,51 euro annui se è da solo o 14.662,96 euro, nel caso in cui il diretto interessato è coniugato.

Giusto per avere un confronto dei valori che erano in vigore nel 2021, questi erano:

  • la maggiorazione mensile dovrà essere quantificata nell’importo: 364,93 euro;
  • la pensione di invalidità deve avere un importo pari a 287,09 euro;
  • il reddito annuo del percipiente non deve essere superiore a 8.476,26 euro annui se è da solo o 14.459,90 euro, nel caso in cui il diretto interessato è coniugato.

La pensione di invalidità fa reddito?

Una delle domande che ci pongono alcuni nostri lettori è se la pensione di invalidità civile faccia reddito? Il dubbio più grande, che accomuna alcuni contribuenti, è se gli importi ricevuti mensilmente siano tassati e se rientrino nel reddito complessivo ai fini Irpef? Si rischia, infatti, di perdere il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza, per colpa della pensione di invalidità? Iniziamo con il chiarire un punto molto importante: la pensione di invalidità civile non rientra tra i redditi rilevanti per ottenere il diritto alla pensione stessa.

Quali sono i redditi, quindi, che devono essere considerati per avere diritto alla pensione d’invalidità civile? Sostanzialmente possiamo affermare che sono i seguenti:

  • stipendi e pensioni;
  • redditi derivanti dal possesso di immobili;
  • redditi d’impresa e di lavoro autonomo;
  • assegno di mantenimento pagato al coniuge separato.

Vi rientrano anche:

  • redditi non soggetti all’Irpef, ma a tassazione separata;
  • redditi soggetti ad una ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad un’imposta sostitutiva (interessi derivanti da depositi bancari o postali, Bot e Cct, etc.);
  • redditi prodotti all’estero;
  • redditi da lavoro, conseguiti presso enti internazionali operanti in Italia e non soggetti alla normativa fiscale italiana;
  • redditi da pensione, se il trattamento è concesso da organismi esteri o da enti internazionali;
  • redditi relativi a indennità corrisposte ai cittadini colpiti da tubercolosi.
Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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