Pensioni più ricche nel 2021: ecco chi beneficerà degli aumenti

Buone notizie per quanti percepiscono una pensione. Dal 2021 dovrebbe arrivare un aumento degli assegni: questa volta per tutti. Come molti ben sapranno a settembre sono in programma una serie di incontri tra i sindacati ed il Ministero del Lavoro per tratteggiare quella che potrebbe essere la futura riforma delle pensioni.

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Buone notizie per quanti percepiscono una pensione. Dal 2021 dovrebbe arrivare un aumento degli assegni: questa volta per tutti. Come molti ben sapranno a settembre sono in programma una serie di incontri tra i sindacati ed il Ministero del Lavoro per tratteggiare quella che potrebbe essere la futura riforma delle pensioni. Le discussioni verteranno, principalmente, su due nodi: misure per il breve periodo, con alcuni interventi che saranno inseriti all'interno delal Legge di Bilancio 2021, ma anche su interventi a lungo periodo, orientati a pensare a cosa accadrà dopo il 1° gennaio 2022, quando Quota 100 giungerà alla sua fine programmata e sarà necessario studiare delle misure di flessibilità per evitare che si crei uno scalone di cinque anni per quanti debbano andare in pensione.

Stando a quanto emerge dal dibattito pubblico è ormai evidente che la riforma delle pensioni non prenderà spunto dalla Legge Fornero del 2011 (ne abbiamo parlato nell'articolo a questo link); sicuramente, comunque, non dobbiamo attenderci che venga introdotta una decisa riduzione dell'età in cui sarà possibile andare in pensione. Quota 41 per tutti è un'ipotesi che sembra superata: almeno per il momento.

Riforma delle pensioni: come cambierà l'assegno

In questa sede proviamo per un attimo a soffermarci sull'importo dell'assegno che arriverà quando saremo in pensione. I sindacati da un po' di tempo stanno chiedendo che le pensioni siano aumentate: non solo quelle di invalidità, per le quali è già stato deciso in questo senso. Sul tavolo, per il momento, ci sarebbero due ipotesi che potrebbero portare ad un incremento della pensione.

I sindacati starebbero facendo pressione sul Ministero del Lavoro perché estenda la platea dei beneficiari della quattordicesima mensilità. Ricordiamo che questa rata aggiuntiva viene pagata con la mensilità di luglio, ma non a tutti i pensionati. Secondo i sindacati sarebbe una decisione molto importante ed un passo necessario per andare incontro ai cittadini, in quanto negli ultimi anni è stata dimostrata l'utilità della quattordicesima. Oltre tutto sarebbe una misura utile a valorizzare la storia contributiva di ogni singolo lavoratore, dandogli un supporto molto efficiente in base al reddito.

Giusto per avere un'idea, quest'anno la quattordicesima è stata riconosciuta ai pensionati che avessero un reddito inferiore ai 13.391,82 euro e che avessero compiuto almeno 64 anni. La proposta di allargamento della platea dei beneficiari è già stata avanzata dai sindacati, che stanno spingendo affinché venga introdotta nella Legge di Bilancio 2021. Stando alla nuova proposta avanzata, l'idea sarebbe quella di innalzare la soglia reddittuale grazie alla quale sia possibile beneficiare della quattordicesima, portandola a 19.500 euro annuali. In questo modo verrebbe estesa la platea dei beneficiari e riuscirebbero ad riceverla anche le persone che abbiano una pensione inferiore ai 1.500 euro.

Aumentare la pensione grazie ad una riduzione dell'Irpef

La seconda ipotesi che è sul tavolo delle trattative e che dovrebbe portare ad una pensione più ricca è legata alla revisione delle aliquote Irpef. In altre parole si starebbe pensando ad una riforma del fisco, che rispecchi un po' quanto è accaduto con il taglio del cuneo fiscale che ha fatto lievitare la busta paga. Una scelta che dovrebbe servire a far crescere l'assegno della pensione

Sicuramente si metterà mano alle aliquote Irpef: questo lo ha anche confermato Roberto Gualtieri, Ministro dell'Economia, che prendendo come riferimento il modello tedesco, potrebbe portare a dei risparmi sulle tasse, dei quali beneficerebbero principalmente i redditi medio bassi. In soldoni uesto significherebbe che l'importo della pensione lorda sarebbe sempre uguale, ma con il taglio dell'Irpef crescerebbe l'importo netto che ogni mese rimane in tasca ai pensionati.

Pensioni di invalidità: si attende solo la pubblicazione in Gazzetta!

Ultimo capitolo del nostro articolo sull'aumento delle pensioni lo vogliamo dedicare a quelle di invalidità. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che con il Decreto d'Agosto gli importi degli assegni si andranno ad adeguare a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale. Questo significa che gli importi dovrebbero essere portati da 285 euro a 648 euro per tredici mensilità.

Conte ha spiegato:

siamo andati oltre le previsioni della Corte costituzionale aumentando le pensioni d’invalidità e inabilità per tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni che risultino invalidi civili al 100%, sordomuti, ciechi assoluti, titolari di pensioni che siano titolari di pensione d’inabilità.

Ricordiamo che la Corte di Cassazione aveva ritenuto legittimo il diritto per tutti gli invalidi che siano maggiorenni a ricevere i seguenti importi:

  • 8.469,63 euro per il pensionato che vive da solo;
  • 14.447,72 euro per il pensionato coniugato.

Per quanto riguarda il 2020, l'assegno sarò pari a 651,51 euro per tredici mensilità.