PIR: sale l'appeal di quelli alternativi. Le ultime novità

I nuovi PIR alternativi sono in fase di slancio e le attese degli analisti parlano di flussi robusti a partire dal prossimo anno.

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Quest'oggi gli analisti di Equita SIM sono tornati a focalizzare la loro attenzione sui PIR, ossia sui piani individuali di risparmio nati con la legge di stabilità 2017.

Si tratta di forme di investimento incentivate fiscalmente nel nostro Paese e gli esperti segnalano che i nuovi PIR alternativi sono in fase di lancio, quindi si aspettano flussi significativi dal 2021 in avanti.

PIR alternativi in fase di lancio: le attese sulla raccolta

Secondo la relazione tecnica che accompagna il decreto agosto, per i PIR alternativi vengono stimati 5,65 miliardi di euro di raccolta nel 2021, 6,7 miliardi nel 2022 e 7,8 milioni nel 2023, raggiungendo masse di gestito per circa 25 miliardi di euro nel 2023.

Gli esperti di Equita SIM giudicano molto positivamente l’iniziativa del Governo di potenziare i PIR alternativi. Il decreto agosto, in attesa di conversione in legge, ha infatti rafforzato l’appeal dello strumento, portando la soglia di investimento annuale detassata da 150mila a 300mila euro all’anno.

Per i PIR alternativi Equita SIM stima una raccolta netta di 2-3 miliardi di uro all’anno fino a raggiungere masse gestite di 10-15 miliardi di euro in 5 anni e fino a 21 miliardi in 7 anni.

Focus sui PIR tradizionali

Focalizzando l'attenzione sui PIR tradizionali, Equita SIM evidenzia che i fondi PIR sono tornati ad una raccolta netta leggermente positiva nel secondo trimestre del 2020, con dato pari a 58,7 milioni di euro, contro i deflussi del primo trimestre di quest'anno e degli ultimi tre mesi del 2019, portando il saldo da inizio anno a circa -200 milioni di euro.

Tuttavia, la raccolta resta ancora poco brillante, secondo Equita SIM a causa di un approccio molto conservativo nelle scelte di investimento da parte della clientela retail per l’incertezza causata dal Covid-19.

Gli analisti si aspettano che nella seconda parte dell’anno le reti torneranno ad intensificare nuovamente gli sforzi commerciali sul prodotto, dato che il nuovo impianto dei PIR, in vigore da gennaio 2020, è valido per il rilancio dei prodotti.

Pir: cosa può favorire un migliore incontro tra domanda e offerta

Data l’entità della raccolta prevista per i nuovi PIR Alternativi e la ripartenza dei PIR ordinari, gli analisti ritengono sia fondamentale che il Governo continui a promuovere l’accesso al mercato dei capitali per le aziende e in particolare per le piccole e medie imprese.

Gli esperti segnalano che a fine anno scadranno le agevolazioni sui costi di quotazione per le PMI, che prevedono un credito d’imposta pari al 50% dei costi di IPO, fino a 500mila euro).

Equita SIM ritiene che l’estensione di questa iniziativa per i prossimi anni, e l’introduzione di iniziative analoghe, possa favorire un migliore incontro tra offerta (nuovo equity) e domanda (raccolta dai nuovi PIR).

Piazza Affari: small-mid caps a premio vs mercato, ma a sconto rispetto a indici UE

Infine, quanto alle valutazioni, la SIM milanese evidenzia che le mid-small caps italiane trattano oggi a 16,4 volte il rapporto prezzo-utili 2021 e 31,4 volte quello 2020, a premio del 19% rispetto al mercato domestico, contro il 25%-30% della media storica a 5 anni.

Rispetto agli indici europei, le mid-small cap italiane trattano a sconto del 4%, rispetto al 3% di maggio scorso e allo 0-2% di settembre-novembre 2019.