Prestito garantito, al via l'innalzamento da 25.000 a 30.000 euro

Una buona e una cattiva notizia. La buona: da oggi il tetto massimo del prestito garantito dallo Stato al 100% sale da 25.000 a 30.000 euro. La cattiva: le banche continueranno a non avere alcun obbligo a rispettare l'innalzamento dell'importo. Il testo della Legge Liquidità parla chiaro: gli istituti di credito "possono" erogare un prestito maggiore, e non "devono".

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Prestito garantito 2.0, pronti via. Da 25.000 si passa a 30.000 euro come tetto massimo. Sportelli bancari a partire da oggi a disposizione delle quasi 350.000 tra imprese e professionisti a cui spetta l’adeguamento dell’importo che lo Stato garantirà al 100%. La conversione in Legge del Decreto Liquidità ha sbloccato l’impasse sull'erogazione del prestito garantito fino a 25.000 euro. E così, il sistema bancario con le nuove direttive è pronto per ripartire. Almeno sulla carta. Perché per una buona notizia ce n'è sempre un'altra cattiva: le banche infatti non sono in alcun modo obbligate a concedere l'aumento del prestito garantito. Né a concedere il prestito stesso. Possono farlo, stando al testo del decreto. Ma anche no. 

Prestito garantito, il 60% di chi ha fatto domanda può avere più soldi

Un innalzamento del tetto massimo che riguarda la maggior parte dei soggetti interesati: secondo la task force composta dal ministero dell’Economia, del ministero dello Sviluppo Economico, dal Fondo di Garanzia per le Pmi, Sace e Abi, il 60% di chi ha fatto domanda per ottenere un prestito garantito entro i 25.000 euro ha i requisiti per ricevere un aumento di soldi in prestito, come detto l’erogazione arriverà fino a 30.000 euro. 

Cosa bisogna fare per ottenere un prestito garantito più elevato

Il sessanta percento significa la maggior parte di chi ha fatto richiesta. Andando un po’ più nello specifico, e fornendo qualche numero, venerdì scorso, le domande per i prestiti a 25.000 euro, come spiega anche Il Sole 24 Ore, ammontavano a 579.798: facendo un facile calcolo, gli aventi diritto sono poco meno di 350.000. L’adeguamento dunque è possibile.

Per ottenerlo, occorre fare richiesta alla banca. Per chi invece non ha ancora fatto domanda per il prestito garantito dovrà compilare di proprio pugno i nuovi moduli, sempre forniti dalla propria banca di riferimento.

Un’altra novità importante operativa da oggi è l’allungamento del prestito garantito: si passa da sei a dieci anni: anche in questo caso, può essere richiesto da chi ha fatto domanda o ha già ottenuto il prestito. Ovviamente, se i tempi dovessero come detto diventare più lunghi, il tasso di interesse applicato andrà a subire una variazione.   

Prestito garantito, rimane un massimo del 25% del fatturato

Memorandum sulla procedura e soprattutto sul calcolo del prestito garantito, nonché sulle caratteristiche richieste per chi ha intenzione di fare domanda: innanzitutto viene erogata una percentuale massima del 25% del proprio fatturato. Quindi, se un professionista a fine 2019 dovesse aver chiuso con un fatturato di 100.000 euro, non potrà averne più di 25.000. Con la correzione avvenuta attraverso la conversione in legge del decreto liquidità, questi 25.000 euro possono salire fino a 30.000.

Ma il 25% massimo del fatturato non è cambiato. Dunque, per arrivare a questa cifra occorre che l’imprenditore, o il professionista, abbia raggiunto almeno 120.000 euro. L’ampliamento della platea di chi può chiedere più soldi deriva anche dal cambiamento dei parametri necessari per poterlo fare: con le nuove norme infatti prevale il valore massimo tra il 25% dei ricavi e il doppio della spesa salariale. 

Il prolungamento della moratoria sui mutui, a chi spetta?

Sportelli aperti dunque per l'aumento dell'erogazione del prestito garantito, ma anche per chi vuole beneficiare del prolungamento della moratoria sui mutui. Un’opportunità ristretta, in buona sostanza, alle imprese che hanno già avuto modo di ottenere l’accesso alla sospensione delle rate grazie all’accordo Abi-associazioni imprenditoriali, in tutto 993mila aziende hanno beneficiato di un blocco delle rate per la durata di 6 mesi, quindi fino a fine settembre. La copertura è stata introdotta dal decreto Cura Italia del mese di marzo scorso, attraverso una garanzia secondaria al 33% e un accantonamento di 1,7 miliardi. Niente da fare per le famiglie, che invece continueranno ad appoggiarsi al supporto del Fondo Gasparrini, che prevede il sostegno per una durata massima di 18 mesi

Prestiti garantiti ma non solo: le ipotesi sul prolungamento della moratoria dei mutui

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già ripetuto più volte la settimana scorsa che il governo sta studiando nuove misure a riguardo. Potrebbe essere stabilita una semplice proroga per i prossimi sei mesi. Oppure fino a fine anno (e quindi non più sei, ma tre mesi), che poi sarebbe la soluzione valutata anche per la Cassa Integrazione. Un miliardo dovrebbe essere la cifra prevista dal nuovo accantonamento delle risorse in caso di rinvio della durata dimezzata a tre mesi, altrimenti, saranno di nuovo pari a 1,7 miliardi di euro. 

Prestito garantito dallo Stato ma nessuna garanzia dalle banche 

Non bisogna tuttavia dimenticare forse, la cosa più importante che riguarda il prestito garantito. E cioè che le banche, stando alla Legge Liquidità, non sono in alcun modo obbligate a concedere i prestiti garantiti. Non ci sono obblighi a carico, e questo vale anche per l’adeguamento dei prestiti da 25.000 a 30.000 così come la durata da sei a dieci anni. Dal testo della legge si evince chiaramente che gli istituti bancari, molto semplicemente, “possono” consentirlo. 

Prestito garantito? Le banche possono erogarlo, ma non devono 

Questo potrebbe, almeno sulla carta, limitare le erogazioni del prestito, ma neanche più di tanto. Con l’autocertificazione, se da una parte il processo è stato accelerato notevolmente in quanto le banche non sono più tenute a verificare i dati di bilancio, la stessa richiesta di esonero ha trovato nel Mef una forza decisamente contraria. Il motivo è semplice: un forte timore per un eccessivo esborso dello Stato, posizione simile in questo senso è quella del ministero della Giustizia.

In buona sostanza, chi non ha ottenuto il prestito garantito fino a questo momento a causa delle prospettive incerte del proprio settore, come può esserlo quello del turismo o dell'automotive, con ogni probabilità continuerà a non ottenerlo.