Quota 100? Pensioni anticipate? Gli italiani: no grazie

C'è ancora il rischio che i numeri registrino un'impennata tra giugno e luglio. Perché la crisi del mercato del lavoro causata dall'emergenza sanitaria è ancora viva. Per il momento però i dati Inps indicano chiaramente una vera e propria fuga da quota 100 e in generale dall'opportunità del pensionamento anticipato. E a settembre il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo sarà di nuovo al tavolo con i sindacati per la riforma delle pensioni.

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Sembra proprio che quando sarà il momento di ridiscutere le pensioni e la loro riforma, Quota 100 avrà completato i numeri che ne giustificheranno il totale fallimento. A meno che la crisi causata dall'emergenza sanitaria non spinga gli italiani che ne hanno la possibilità a rifugiarsi in questo tipo di soluzione, che sia quota 100 o in generale le pensioni anticipate.

D'altronde la crisi del mercato del lavoro resta profonda, per quanto alcuni settori, in primis quello industriale e manifatturiero, stia inviando segnali confortanti.

Quota 100 e pensioni anticipate, verso il minimo storico

Sta di fatto che nella prima settimana di settembre, periodo in cui Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro, si sarà rimessa al tavolo con le parti sociali con la riforma delle pensioni sul piatto, sono previsti numeri minimi in senso assoluto per quanto riguarda Quota 100.

Se da una parte Quota 100 era considerata una sperimentazione, tuttavia, proprio i soldi destinati a questa particolare ingresso anticipato alla pensione sarebbero potuti servire a rilanciare le attività del paese, questa quantomeno è la posizione condivisa dall’opposizione e in generale da molti analisti (soprattutto stranieri) che mai hanno guardato di buon occhio l’idea di Quota 100 e delle pensioni anticipate.

Le richieste continuano a scendere. Sono sempre meno, i numeri sono evidenti. Il Sole 24 Ore parla di grande frenata e, per il momento, è proprio così che stanno le cose. 

Quota 100, le domande del I semestre di chi vuole la pensione anticipata sono inferiori a quelle accettate nel 2019 

Le richieste di ritiro con i requisiti minimi di 62 anni e 38 di contributi ha raggiunto i primi di giugno le 47.810 domande presentate. Sono meno di un terzo rispetto a quelle accolte per Quota 100 in tutto il 2019. Proprio così.

Le domande accettate l’anno scorso sono ancora superiori di quelle soltanto presentate nei primi sei mesi del 2020. Le ragioni restano quelle conosciute, in primis la questione della cifra considerata insufficiente che si porta dietro l’assegno finale (inferiore al 15%). 

I numeri di quota 100 allineati con le altre possibilità di pensione anticipata: nessuno vuole farlo

E’ interessante notare anche un altro aspetto sul crollo delle domande di quota 100. Un andamento ben allineato con altri tipi di rinunce inerenti alla possibilità di andare in pensione anticipatamente.

Sempre il Sole 24 Ore riporta come le uscite con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne si sono fermate a 79.093 in giugno, contro le oltre 95mila unità dello stesso periodo dell’anno scorso.

Una differenza del 17% dunque su base annuale, ma non è finita. Perché anche Opzione Donna non convince più.

L’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età di almeno 58 anni, possibilità riservata soltanto alle lavoratrici dipendenti (59 anni è l’età anagrafica da raggiungere invece per le autonome) è stata scelta da appena 8.842 soggetti, se si considerano i primi due trimestri, quindi giugno resta il mese di riferimento: sono meno della metà delle domande presentate nello steso periodo del 2019. 

Quota 100 e pensioni anticipate: cos'è cambiato rispetto a un anno fa

Insomma, quella che sembrava una bocciatura per quota 100 si sta estendendo un po’ a tutte le sperimentazioni del governo sulla possibilità di andare in pensione anticipatamente.

Lo sorso anno l’approvazione di tali norme era stata accolta come un trionfo dalla maggioranza M5S-Lega. Adesso, è evidente, qualcosa è cambiato.

E non fa eccezione anche l’Ape sociale, come gli altri provvedimenti prorogata fino alla fine del 2020. Un anticipo a 63 anni, a patto di avere 30 o 36 anni di contributi in base alle categorie per i lavoratori più svantaggiati, è fermo a 9.500 richieste al primo giugno scorso. Anche in questo caso il conto è meno della metà rispetto a quello del 2019. 

Inps, stime sbagliate? Ecco di quanto potrebbe essere il crollo delle richieste

Ci sono poi le stime dell’Inps, che vanno a integrare un po’ tutto quanto, per quello dhe è un quadro fin troppo evidente e da cui bisognerà ripartire, come già anticipato, la prima settimana di settembre quando il ministro del Lavoro Catalfo dovrà far ripartire le trattative con i sindacati per la riforma delle pensioni.

Il calo previsto per quest’anno nel bilancio di previsione equivale a un numero poco superiore a 21mila pensionamenti anticipati, rispetto a quelli delle pensioni di vecchiaia. Ma la notizia non è tanto questa, quanto il fatto che la discrepanza potrebbe essere ben maggiore. il numero delle pensioni anticipate potrebbe infatti essere ancora più basso, ipotesi che farebbe sembrare i 3 miliardi di nuovi trasferimenti dello Stato per la copertura di quota 100 un vero e proprio sovradimensionamento. 

Effetto Covid: e se da giugno le richieste per quota 100 e pensioni anticipate raddoppiassero?

Su questo fronte c’è una sorta di spaccatura. nel senso che c’è chi ritiene, come detto, che i 3 miliardi siano eccessivi, ma anche chi ha previsto l’opposto. E cioè che occorrerà una spesa maggiore.

Perché con la crisi innescata sul mercato del lavoro, per il 2020 le pensioni anticipate potrebbero raddoppiare, come aveva già spiegato a fine maggio “Itinerari Previdenziali” di Alberto Brambilla.

Una stima più recente, studiata dalla Cgil e pubblicata a fine luglio, prevede 113.000 domande che verranno accolte a fine anno per quanto riguarda quota 100. Non di più. A inizio sperimentazione, le stime erano pari a 327mila. Più del doppio e anche la spesa complessiva dovrebbe essere minore rispetto alle previsioni: circa 2,9 miliardi per quota 100, le pensioni anticipate con blocco della speranza di vita e opzione donna. 

Pensioni anticipate e quota 100: occhio all'appello della Bce

Da tenere sotto controllo, infine, il Bollettino economico della Banca Centrale Europea pubblicato lo scorso mese di luglio. L'entourage di Christine Lagarda ha sottolineato i rischi per un eventuale nuovo abbassamento dei limiti della pensione da parte dei legislatori dell'Eurozona.