Borse: a guidare il rally sono i riacquisti delle corporates

Mentre le borse chiudono la settimana su una nota positiva, i dati sui flussi sui fondi mostrano una contraddizione del rally 2019.

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Le Borse europee si avviano a concludere la settimana su una nota moderatamente positiva in scia ai robusti dati macroeconomici provenienti oggi dagli Stati Uniti e alla buona intonazione di Wall Street. 

La giornata delle Borse Europee

Il Ftse Mib, dopo una prima parte di seduta incerta che ha portato l'indice sotto la parità a fine mattinata, ha definitivamente invertito la rotta intorno al giro di boa delle 13.30 e negli ultimi minuti viene fotografato in area 21.774 punti, in rialzo dello 0,3% rispetto ai livelli della vigilia.

Sul resto del continente, a registrare i guadagni più consistenti è il Dax guida con un progresso dello 0,43%, seguito dal Ftse 100 britannico e dal Cac 40 che avanzano rispettivamente dello 0,32% e dello 0,15%.

I dati sul lavoro USA spingono le Borse

A determinare la direzione dei mercati hanno contribuito i forti numeri del mercato del lavoro negli USA, dove ad aprile il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6%, minimo da quasi 50 anni, a fronte della creazione di circa 263 mila nuove buste paga nel corso dello scorso mese.

Wall Street si riavvicina ai top dell'anno

I nuovi dati sull'occupazione hanno spinto fin dall'apertura anche i listini di Wall Street, dove lo S&P 500 mostra un progresso dello 0,69% portandosi a quota 2.937, non lontano dai massimi del 2019 toccati lo scorso 30 aprile. Fa anche meglio l'indice dei tecnologici Nasdaq che guadagna l'1,34%, mentre il paniere degli industriali Dow Jones avanza dello 0,54%. 

Si allontana lo spettro della recessione

Come segnalato dal Sole 24 Ore, a guidare i rialzi è il fatto che il mercato ha prontamente raccolto i nuovi dati, di gran lunga superiori alle stime di appena 190 mila nuove assunzioni nette e un tasso di disoccupazione al 3,8%, come un segnale che propende per il mantenimento di un clima cosiddetto da “goldilocks”. Il rilancio delle assunzioni, e insieme i possibili miglioramenti di produttività, sono infatti un buon viatico per un prolungamento  dell'espansione e per rimuovere i timori di una recessione in arrivo.