Recessione finita. Ma la ripresa potrebbe essere un bluff

Sui mercati si creeranno nuove bolle speculative, seguite da nuovi crolli. Rischiamo di rivedere lo stesso film di cui, con un po’ di fretta, oggi stanno scorrendo i titoli di coda. Di P.Gerbino

Agosto non ha portato molte novità sui mercati finanziari. Infatti il rialzo dei mercati azionari non è affatto una novità. Le Borse hanno completato la loro salita verso gli obiettivi del rimbalzo di medio periodo. Fin dal 17 marzo avevo indicato “quota 1.000” come obiettivo per l’indice SP500, precisando poi il 23 giugno che tale quota avrebbe potuto essere raggiunta in agosto, magari con una estensione non oltre quota 1.050.Detto fatto, SP500 ha toccato quota 1.039 il 28 agosto, per poi correggere per 4 giornate al di sotto dei 1.000 punti e recuperare metà del calo nei giorni seguenti. Quella in atto è al momento classificabile come “mini-correzione”, non ancora in grado di mutare l’impostazione chiaramente rialzista del trend di medio periodo, e nemmeno di quello di breve. Anzi, non è escluso che nei prossimi giorni il massimo di 1.039 possa addirittura essere ritoccato ancora all’insù, anche se qualche segnale di stanchezza si intravede chiaramente.I DATI DI FATTOLa dinamica del movimento ha comunque evidenziato alcuni chiari dati di fatto:1) L’importanza, come resistenza alla salita, dell’area compresa tra 1.000 e 1.050: si tratta del massimo rimbalzo avvenuto dopo il crack Lehman, la presa di coscienza da parte dei mercati della gravità e della profondità (anche in senso temporale) della devastazione provocata dalla “bolla subprime”. Evidentemente per superare tale livello occorre una percezione abbastanza generalizzata che la recessione sia finita e che la ripresa sia iniziata. Non basta la fine della pioggia, occorre che torni a splendere il sole. Se manca questa percezione, quelli che sono entrati per tempo sul mercato ora approfittano di quota mille per alleggerire le posizioni.