Reddito di Cittadinanza, addio 2022! Ecco la brutta notizia!

Reddito di Cittadinanza al capolinea? Arriva una brutta notizia per i percettori RdC: dal 2022 si rischia di perderlo. Ecco quando si è in pericolo.

Reddito di Cittadinanza prossimo all’addio. Monti percettori perderanno la classica ricarica mensile RdC nel 2022.

Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno. Non c’è da rimarcare l’importanza del sussidio cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.

Il Reddito di Cittadinanza, introdotto dal Governo Conte per venire incontro ai cittadini italiani sprovvisti di un’occupazione, ha ridato una boccata di ossigeno a migliaia di famiglie italiane in evidente stato di difficoltà economica.

Tuttavia, l’obiettivo che ha portato alla sua introduzione è sì di fornire un sostegno economico ai nuclei familiari che per cause non imputabili alla propria volontà si ritrovano senza un lavoro, ma soprattutto di formare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza per essere pronti allo svolgimento di una mansione non appena si presenterà una valida offerta di lavoro.

Un obiettivo quest’ultimo conseguito solo in parte e che ha suscitato accese polemiche negli anni. Molto spesso il RdC viene considerato un sussidio economico che non incentiva i percettori alla ricerca di un lavoro.

Per questo motivo sono nate delle polemiche fin dalla sua entrata in scena.

Proprio per scardinare il Reddito di Cittadinanza da questa logica, il Governo Draghi ha fissato dei paletti nel 2022 per intervenire anche sui “furbetti” RdC che si appropriavano indebitamente del contributo azionando delle vere e proprie truffe.

Ecco perché dal 2022 sarà molto più difficile accedere al sussidio e più facile perderlo. Le recenti notizie che arrivano sul Reddito di Cittadinanza sono tutt’altro che buone.

Di recente è stata data ai percettori RdC una brutta notiziamolte prestazioni non saranno più cumulabili con il Reddito di Cittadinanza e, di conseguenza, saranno molti i beneficiari che dovranno dire definitivamente addio al sussidio.

Ma vediamo di fare il punto della situazione. Prima, però, vi lasciamo alla visione di un interessante video YouTube realizzato dal canale Mr LUL le paghediale al riguardo.

Reddito di Cittadinanza, addio 2022? Ecco la brutta notizia da parte dell’INPS

La brutta notizia che interesserà i beneficiari della ricarica RdC mensile è stata in qualche modo anticipata. I percettori del Reddito di Cittadinanza sono venuti recentemente a conoscenza dello stop di alcune prestazioni assistenziali a cui non possono più accedere.

La novità è stata resa nota per mezzo della circolare n. 548 dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Tramite la comunicazione, l’INPS ha messo nero su bianco le misure bandite ai cittadini beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Non tutti ne sono al corrente, ma annualmente occorre dimostrare di essere ancora in possesso dei requisiti previsti per continuare a usufruire del Reddito di Cittadinanza.

Il problema è che se si usufruisce di prestazioni assistenziali per legge non cumulabili con il RdC si corre il rischio che il reddito risulti molto alto. Questo compromette la possibilità di continuare a ricevere le ricariche del Reddito di Cittadinanza.

In questo caso, si deve obbligatoriamente dire addio al Reddito di Cittadinanza, seppur a malincuore.

A questo punto bisogna capire di quali prestazioni si tratta. Il tutto per non rischiare di perdere il Reddito di Cittadinanza senza essere al corrente della motivazione.

grattacapi per il Reddito di Cittadinanza sono legati alla Carta Acquisti, ai fondi speciali, ad alcuni contributi concessi dall’INPS alle famiglie italiane (Assegno per il Nucleo Familiare) e al rinomato assegno di maternità erogato dai Comuni.

Ma la lista non si esaurisce qui. A complicare la vita dei beneficiari RdC ci pensa la quattordicesima, le maggiorazioni dell’assegno, della pensione sociale e delle pensioni ad importo minimo.

Gli interessati ad avere una panoramica completa sulle misure da tenere sott’occhio per evitare di dire addio al Reddito di Cittadinanza possono consultare la pagina internet ufficiale dell’INPS.

Tuttavia, perdere il reddito di Cittadinanza è diventato molto più semplice anche per le nuove disposizioni dettate dal Governo Draghi a disciplina del sussidio.

Reddito di Cittadinanza, le novità 2022 del Governo Draghi. Ecco quando scatta l’addio

Abbiamo avuto modo di sottolinearlo in apertura di articolo: il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto allo scopo di incentivare i cittadini italiani alla ricerca di un’occupazione lavorativa.

Anche se l’intera misura doveva muovere da questo presupposto, la motivazione di fondo è venuta a mancare andando avanti negli anni.

Una pioggia di critiche ha investito il Reddito di Cittadinanza proprio in riferimento alla sua finalità. Molti partiti politici hanno dimostrato la loro contrarietà verso la misura, di centrodestra in primis oltre a Italia Viva.

Polemiche ininterrotte che hanno portato il Governo Draghi ad apportare una serie di correttivi alla misura, fatti di controlli più severi e regole più rigide.

Vediamo subito quali sono le novità 2022 e come mai si rischia di dire addio al Reddito di Cittadinanza molto più facilmente nell’anno in corso.

Reddito di Cittadinanza, addio 2022: brutte notizie per chi rifiuto il lavoro

Ribadiamo ancora una volta lo scopo alla base dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza. La misura è stata voluta per avvicinare i disoccupati al mondo del lavoro. Fino a quando non si presenta una congrua offerta di lavoro i percettori riceveranno una serie di ricariche mensili variabili negli importi.

Proprio il pagamento senza lo svolgimento di una particolare attività è valsa al Reddito di Cittadinanza l’etichettatura di sussidio erogato ingiustamente a chi non ha alcuna voglia di lavorare, per campare sulle spalle dello Stato.

Tale considerazione accentuatasi nel tempo ha costretto il Governo Draghi ad un intervento per rivoluzionare la misura e renderla conforme allo scopo che ha portato alla sua introduzione.

Ecco perché nel 2022 il Reddito di Cittadinanza è stato rinnovato da cima a fondo. La novità più importante riguarda proprio il fronte lavoro.

Da gennaio 2022 i percettori che rifiuteranno la prima offerta di lavoro arrivata dal centro per l’impiego, o da altre agenzie privare autorizzate, subiranno una decurtazione alla ricarica RdC mensile di 5 euro.

Naturalmente, il taglio agli importi del Reddito di Cittadinanza avverrà qualora non si fornisse una valida giustificazione al rifiuto.

Oltre due rifiuti ingiustificati, arriva una brutta notizia per i percettori: si dovrà dire definitivamente addio al Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza, addio se si oltrepassa l’ISEE: ecco la soglia 2022 da rispettare

Altra condizione che porta all’addio del Reddito di Cittadinanza è legata al reddito familiare.

Entro la data del 31 gennaio 2022 andava aggiornato l’ISEE.

Chi non ha provveduto a rinnovare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente entro la scadenza sopra indicata non ha ricevuto i pagamenti INPS riferiti a Reddito di Cittadinanza di febbraio 2022.

Nel caso di presentazione dell’ISEE entro la fine di febbraio i pagamenti riprenderanno a marzo 2022 e così via.

C’è da fare una premessa.

Chi non ha presentato l’ISEE non dovrà dire addio al Reddito di Cittadinanza, ma l’erogazione degli importi spettanti verrà solo interrotta in attesa dell’inoltro all’INPS dell’ISEE aggiornato.

Diversamente, si dovrà dire addio al sussidio se non si possiedono alcuni requisiti.

La brutta notizia interessa i soggetti titolari di un ISEE superiore a 9.360 euro, un reddito familiare eccedente i 6.000 euro e un patrimonio immobiliare oltre i 30.000 euro, prima casa esclusa.

In tutti questi casi si perde il diritto al Reddito di Cittadinanza.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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