Perché non estendere a tutti, ai tempi del coronavirus, l'accesso al reddito di cittadinanza? A chiederselo è IlManifesto.it considerando le posizioni favorevoli, al riguardo, del presidente dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), Pasquale Tridico, e di tante associazioni che sono legate al mondo del lavoro, dei sindacati ed anche della cultura.
Reddito di cittadinanza ai tempi dell'epidemia di coronavirus
La proposta porterebbe tra l'altro a rendere il reddito di cittadinanza una misura di nome e di fatto, ovverosia universale ed incondizionata senza il possesso di specifici requisiti. Inoltre, considerando che ad oggi in Italia il picco dell'epidemia di coronavirus non sembra essere stato raggiunto, il reddito di cittadinanza andrebbe ad integrare le entrate familiari di tutti i lavoratori che, con lo stop alle attività produttive, saranno costretti per parecchie settimane a restare a casa in cassa integrazione. E lo stesso dicasi per tanti lavoratori a partita Iva che sono rimasti non solo a casa, ma anche a spasso.
Reddito di quarantena per tutti come misura emergenziale nel nostro Paese
In questo modo, inoltre, il reddito di cittadinanza, considerando proprio la situazione emergenziale, si trasformerebbe in tutto e per tutto in una sorta di reddito di quarantena. Pur tuttavia, per passare dalla proposta ad una misura concreta serve non solo un altro decreto del Governo, dopo il Cura-Italia, ma anche sciogliere il nodo relativo alle coperture finanziarie.
Un assegno agli italiani per tutti, come nell'America di Donald Trump
IlManifesto.it, infine, pone pure l'accento sul fatto che, concedendo in Italia il reddito di cittadinanza a tutti, si seguirebbe la stessa strada dell'America visto che il Presidente USA Donald Trump ha promesso che, proprio a causa della pandemia da coronavirus, ogni cittadino statunitense riceverà un assegno, dagli adulti ai neonati.