Svolta per il reddito di cittadinanza: tutti assunti a scuola

Buone notizie per i percettori del reddito di cittadinanza: potrebbero trovare un posto di lavoro a scuole. Al momento ci sarebbe una pesante carenza di organico tra i collaboratori e i percettori del sussidio potrebbero trovare un posto di lavoro proprio tra i banchi di scuola. A fare la prima proposta, in questo senso, era stato Piero Fassino, che aveva avanzato la possibilità che i navigator di Anpal Servizi potessero essere collocati come personale nelle scuole. Oggi, invece, avanza la proposta di Fratelli d'Italia: si potrebbe utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza a scuola, per colmare le carenze di organico.

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Buone notizie per i percettori del reddito di cittadinanza: potrebbero trovare un posto di lavoro a scuole. Al momento ci sarebbe una pesante carenza di organico tra i collaboratori e i percettori del sussidio potrebbero trovare un posto di lavoro proprio tra i banchi di scuola. A fare la prima proposta, in questo senso, era stato Piero Fassino, che aveva avanzato la possibilità che i navigator di Anpal Servizi potessero essere collocati come personale nelle scuole. Oggi, invece, avanza la proposta di Fratelli d'Italia: si potrebbe utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza a scuola, per colmare le carenze di organico.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha annunciato che sarebbero stati approvati due ordini del giorno che prevederebbero un test sierologico obbligatorio per tutti i docenti e l'impiego di quanti percepiscano il reddito di cittadinanza per far fronte a tutte le carenze che ci sono nel mondo della scuola, soprattutto per quel che riguarda il personale ATA. Secondo la Meloni sarebbero due misure utili per poter svolgere le attività scolastiche in sicurezza.

Reddito di cittadinanza: tutti a scuola!

Nel corso della conferenza stampa della presentazione dell'ordine del giorno effettuata dai deputati di Fratelli d'Italia, Carmela Bucalo e Paola Frassinetti, rispettivamente responsabile scuola del dipartimento Istruzione di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Cultura, hanno fornito tutti i dettagli su come saranno utilizzati i beneficiari del reddito di cittadinanza a scuola. In linea teorica dovremmo essere davanti ad una soluzione, almeno secondo i proponenti, che è adatta a risolvere tutti i problemi strutturali del reddito di cittadinanza, ma anche quelli momentanei della scuola.

L'impiego all'interno della scuola non dovrebbe, infatti, rientrare neel attività che fanno parte del PUC, ma dovrebbe essere considerato un vero e proprio lavoro. Inoltre, secondo i deputati di FdI, questo potrebbe essere un metodo facile e veloce per garantire un'occuopazione a molti Italiani che sono disoccupati. Ma, prima di tutto, sarebbe un concreto aiuto per risolvere l'emergenza sanitaria nelle scuole.

In estrema sintesi si starebbe parlando di un lavoro vero e proprio, che andrebbe ad aumentare l'organico dei lavoratori scolastici. In questo modo si riuscirebbe anche ad affrontare i problemi della scuola di questo anno, che si potrebbe dimostratre molto problematico. Ricordiamo che l'emergenza coronavirus ha imposto il rispetto di tutta una serie di norme, che hanno lo scopo di limitare i contagi. Il rispetto di queste norme ha aumentato il numero dei compiti che i collaboratori scolastici devono compierre quotidianamente. I percettori del reddito di cittadinanza potrebbero essere molto utili per intensificare tutte quelle attività di sorveglianza e pulizia dei locali scolastici.

Reddito di cittadinanza: finalmente un lavoro!

Dobbiamo necessariamente fermare l'entusiamo. Quello di cui stiamo parlando è unicamente una proposta. L'approvazione dell'ordine del giorno è semplicemente una direttiva politica del Governo, ma non ancora una legge od un decreto. In un secondo momento sarà l'Esecutivo a decidere se accogliere o meno l'ordine del giorno o considerarlo unicamente come una raccomandazione.

Vedremo in futuro quale sarà la direzione del Governo, se ha intenzione di percorrere questa strada. Di per sé l'idea di impiegare i percettori del reddito di cittadinanza in posizioni lavorative che al momento mancano è valida. Quello che è da verificare è se tra quanti stanno percependo il sussidio ci siano delle persone con le competenze tali da poter ricoprire i ruoli richiesti nelle scuole. Il progetto è sicuramente ambizioso, ma di difficile realizzazione.

Reddito di cittadinanza e lavoro occasionale!

Quali rapporti ci sono tra il reddito di cittadinanza ed il lavoro occasionale? Come molte persone ben sapranno non ci sono degli impedimenti per quanti lavorano ad effettuare la richiesta per ottenere il sussidio. Il requisito più importante da soddisfare è quello reddituale: nel caso in cui i compensi ricevuti nel corso del mese non dovessero comportare il superamento delle soglie determinate per legge, non si perde il diritto a ricevere il reddito di cittadinanza.

Nel momento in cui si sta lavorando, ovviamente, si avrebbe diritto ad un sussidio più basso rispetto a quanti non hanno un'occupazione. L'importo mensile, ricordiamolo, dipende dai redditi percepiti dal nucleo famiglia: più sono alti più è basso il sostegno. Questo significa che, nel momento in cui un componente della famiglia abbia iniziato una nuova attività lavorativa, sarà tenuto a darne comunicazione all'Inps, attraverso il modello SR181. La comunicazione deve essere fatta per qualsiasi tipo di prestazione: sia per la collaborazione coordinata e continuativa che per il lavoro occasionale.

Per il lavoro occasionale, anche se si rimane sotto la soglia dei 5.000 euro annui e quindi si rimanga sotto la soglia dell'obbligo della contribuzione, gli importi costituiscono comunque reddito. Si applicano, quindi le regole previste per quanti svolgano un lavoro autonomo: quanto percepito deve essere comunicato entro il 30° giorno dall'avvio della collaborazione.