Ripresa economia... tra qualche anno

Nel mondo industrializzato, alla grande crisi del ‘29 seguì un lungo periodo di elevata crescita durante il quale le recessioni furono brevi e non particolarmente gravi.

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E’ evidente la situazione in cui oggi versa l’economia globale ed è altrettanto evidente che non è quella che ci si attendeva sino ad un decennio fa. Nel mondo industrializzato, alla grande crisi del ‘29 seguì un lungo periodo di elevata crescita durante il quale le recessioni furono brevi e non particolarmente gravi. Fino agli ultimi anni ’60, gli Stati Uniti erano andati avanti per molto tempo senza una recessione, a tal punto che gli economisti avevano iniziato a supporre che i problemi riguardanti il ciclo economico fossero addirittura infondati. Forse era troppo presto per giungere a tali conclusioni: gli anni ’70 furono segnati dalla stagflazione e le due crisi del ‘73 e del ‘79 furono seguite dalle peggiori recessioni mai conosciute dopo gli anni ’30. Eppure, sin dai primi anni ’90, ci si pose nuovamente il problema del ciclo economico. Solo qualche anno fa, sia Robert Lucas sia Ben Bernanke hanno dichiarato che mentre l’economia avrebbe continuato ad incontrare occasionali battute d’arresto, l’era delle grandi depressioni era definitivamente alle nostre spalle. Lo stesso Bernanke, nel suo discorso “The Great Moderation” (2004), affermò che la moderna politica macroeconomica aveva ridotto il problema del ciclo economico ad un banale fastidio.

Nikolai Kondratiev non l’avrebbe pensata così. Agli inizi del ‘900, egli espose un’ importante teoria economica secondo la quale la reiterazione di alcuni fenomeni economici generava cicli, che si ripetevano su un periodo di tempo lungo (45-60 anni), caratterizzati dall'alternanza di fasi a bassa ed elevata intensità dell'attività economica. La dinamica dei cicli, poi denominati “Cicli K” (o “onde K”), si basava sul meccanismo di accumulazione, concentrazione, dispersione e svalutazione del capitale, infatti, prevedeva 4 fasi che conferivano una forma sinusoidale alle onde: prosperità (in cui si aveva un accumulo di ricchezza e la crescita era accompagnata dall’inflazione), recessione (era una fase di rallentamento in cui l’inflazione inizia a deteriorare il benessere generato nella fase precedente), depressione (con la quale si “depurava” il sistema economico di tutti i suoi eccessi) e ripresa. La sua teoria si basava su cicli di durata considerevole e si contrapponeva alle teorie di Kitchin e Juglar, che prendevano in esame periodi di tempo più brevi.