Il pagamento della prima rata della rottamazione ter, i cui termini di scadenza erano fissati entro lo scorso 31 luglio, potrebbe essere spostato al prossimo 30 novembre del 2019. Questo è quanto emerge, infatti, da uno degli articoli della bozza del decreto fiscale che è collegato alla manovra del Governo giallorosso.
Pagamento prima rata rottamazione ter per tutti i ritardatari entro il 30/11
Più che una proroga della scadenza, quindi, si tratta per la rottamazione ter di una vera e propria riapertura dei termini al fine di dare l'opportunità di pagare la prima rata a chi non lo ha fatto entro il 30 aprile scorso, ed ha chi allo stesso modo non lo ha fatto dopo una prima riapertura dei termini entro il 30 luglio scorso. Non a caso nel decreto fiscale, al fine di evitare disparità di trattamento tra i contribuenti, c'è indicato che 'la scadenza del pagamento del 31 luglio è fissata al 30 novembre 2019' in accordo con quanto è stato riportato da Fanpage.it.
Nuova scadenza rottamazione ter non altera le previsioni di maggior gettito
Con l'inserimento della proroga rottamazione ter nel decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità, il Governo giallorosso ha inoltre posto l'accento sul fatto che sul gettito non ci sarà alcun effetto negativo, in virtù della nuova scadenza, dato che questa è stata comunque fissata nello stesso anno di riferimento. In altre parole le previsioni di maggior gettito, già previste e stimate dall'Esecutivo, restano invariate.
Domande rottamazione ter per 21 miliardi di euro in 5 anni
Le domande presentate per l'accesso alla rottamazione ter sono state ben 1,4 milioni con la conseguenza che, se tutti i pagamenti fossero incassati, l'Erario porterebbe a casa la bellezza di 21 miliardi di euro circa in 5 anni. Per il momento siamo a 6 miliardi di euro di incassi, ma secondo Antonino Maggiore, direttore dell’Agenzia delle Entrate, entro la fine del corrente anno si potrebbe arrivare a 9 miliardi in termini di riscossione.