La Russia chiude i rubinetti del Gas per l'Europa; e ora?

I rapporti diplomatici tra Russia ed Europa non sono nel loro momento migliore e se la Russia decidesse di chiudere i rubinetti del gas, come pare abbia intenzione di fare o riducesse le forniture, viste le tensioni con la Nato e l'Europa, cosa accadrebbe al vecchio continente? Intanto i prezzi del gas aumentano vertiginosamente, vediamo i particolari nell'articolo.

Image

I rapporti diplomatici tra Russia ed Europa non sono nel loro momento migliore e se la Russia decidesse di chiudere i rubinetti del gas, come pare abbia intenzione di fare, o solo di limitare le forniture che esporta, sarebbero guai per tutti e, soprattutto per l'Europa.

Nel frattempo il gas metano ha toccato i suoi massimi storici sulle piazze di Amsterdam e Londra e questo fa venire meno tutte le speranze sulla ripresa economica tanto sperata dai vari governi europei.

Intanto la Russia ha già chiuso un gasdotto, vediamo i dettagli.

La Russia chiude il gasdotto Yamal

A gettare nel panico il mercato è stata la società russa "statale" Gazprom, che ha deciso di chiudere i rubinetti del gasdotto Yamal, una delle tre strade attraverso il gas arriva dalla Russia alla Ue passando per Polonia e Germania.

Yamal di Gazprom è il più piccolo dei tre gasdotti che dalla Russia portano il metano verso il vecchio continente, da esso dipende solo il 10% di tutto il gas che arriva in Europa, ma la sua chiusura è sufficiente a far schizzare i prezzi del gas alle stelle. 

Quindi, anche se la quantità tagliata non è esagerata, tanto è bastato a provocare immediatamente un'alterazione dei prezzi in aumento record del 25,6% a 185 euro per Megawattora (Mwh) ad Amsterdam e del 23,2% a 466 sterline per British thermal unit (Mmbtu) a Londra

Se a questo ci aggiungiamo anche l'aumento del petrolio a 70,30 dollari al barile (+2,4%) e il Brent a 70,31 dollari (+2,5%), non ci vuole un genio per comprendere che l'inflazione che ci sta colpendo non sarà affatto transitoria come qualcuno vuole far credere. 

Tensione in atto tra Russia e il nuovo governo tedesco

Il nuovo governo tedesco con il suo nuovo cancelliere evidentemente non piace molto alla Russia e al suo presidente e la tensione tra i due paesi si fa sempre più tagliente. A questo va sommato anche la decisione russa di trasferire le truppe al confine con l'Ucraina e la successiva espulsione da parte della Germania di due diplomatici russi che ha inasprito ancora di più la tensione fra i due paesi.

E così le ipotesi che la chiusura di Gazprom sia un mezzo per manipolare il mercato di proposito, si fanno sempre più insistenti. Sarà davvero così?

Bruxelles nel frattempo ha già inviato alla società russa una richiesta di spiegazioni e informazioni, per comprendere se alla base di questa decisione ci sono delle scorrettezze. L'Europa si trova già a fronteggiare il rincaro delle bollette e la transizione verde da accelerare. Ma nel frattempo i prezzi aumentano e le famiglie sono in difficoltà. 

Su questo l'Europa deve imbattersi in un impasse non indifferente: bisognerà stabilire se per effettuare una transizione ecologica sarà necessario passare dal nucleare e dal gas naturale oppure no. 

In Europa i pareri sono contrastanti: la Francia, per esempio è a favore dell'energia nucleare e la Germania è contro.

La Russia e il gas: record storico dei prezzi sui mercati europei

Il prezzo del gas, nel frattempo ha raggiunto un record altissimo sui mercati europei arrivando sino ai due mila dollari per mille metri cubi.  

Tra la regioni che hanno subìto il più alto aumento del prezzo del gas, c'è la Germania che sta subendo il blocco proprio del gasdotto Gazprom.  Come ha riportato l’operatore di rete tedesco Gascade, i flussi attraverso il gasdotto Yamal-Europe si sono stoppati definitivamente martedì mattina, dopo aver subito una costante riduzione nei giorni precedenti.

Mosca nel frattempo si è premurata di smentire ogni nesso tra il gas, la chiusura del gasdotto e le tensioni che ci sono in questo periodo tra Russia ed Europa. Le controversie sono assolutamente commerciali, ha detto Dmitry Peskov e le domande dovrebbero essere rivolte direttamente all'azienda Gazprom. Non c'è alcun legame con nessun'altra ragione, secondo Peskov. 

La realtà però è che il più piccolo dei tre gasdotti che dalla Russia trasportano il gas in Europa, circa il 10 %, nonostante sembrasse essere il più inutile, ha dimostrato con la sua chiusura di avere un enorme impatto sui prezzi facendoli innalzare vertiginosamente.

Ovviamente le conseguenze le pagheranno gli europei, compresi gli italiani, che già nei giorni scorsi hanno avuto brutte notizie in merito alle bollette di luce e gas e ai pesanti rincari che arriveranno sino a più il 40%.

La Russia accusata dall'Europa di star giocando sporco con la questione del gas

Qualche giorno fa il “ministro” degli Esteri della Commissione Ue Josep Borrell insieme ad altri analisti e politici, avevano accusato la Russia di star giocando sporco l'Europa, riducendo le forniture di gas per fare pressioni politiche e che i motivi degli attriti, in fondo in fondo fossero altri, come il mancato raddoppio del Nord Stream 2, il gasdotto che dalla Russia arriva in Germania aggirando l’Ucraina, al limite di una guerra proprio con la Russia.

Circa un mese fa, infatti, la Germania ha bloccato per questioni burocratiche, i lavori, perché secondo la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, questa struttura russo-tedesca non soddisferebbe i requisiti del diritto europeo in materia di energia e sicurezza. 

Con tutte queste problematiche, il gasdotto non potrà iniziare a funzionare prima della fine dell'inverno. Come farà l'Europa, già a corto di gas, a superare l'inverno? Ce la farà con gli approvvigionamenti che arrivano sempre dalla Russia (il 40% del totale) e degli altri fornitori? Non possiamo averne la certezza. 

Se pensiamo che durante i primi giorni di dicembre il 23,4% del gas era già stato prelevato, si fa presto a fare i conti della difficoltà effettiva e reale in cui versa l'Europa per superare questo inverno.

Russia e gas: ci sono delle scorrettezze commerciali in atto?

Al momento l'Europa non può stabilirlo con certezza. È troppo presto per arrivare a qualsivoglia conclusione, tutto è ancora in fase di analisi. Lo ha affermato la vice presidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager. L'Europa verificherà se ci sono state eventuali manipolazioni sul mercato dell’energia da parte di Gazprom. 

Minacce anche da parte della Bielorussia verso l'Europa

Nel frattempo, come se non bastasse, anche il Presidente Bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato di Putin, ha minacciato l'Europa di tagliare il Gas per vendetta contro le sanzioni imposte dall’Ue per la crisi dei migranti al confine della Polonia. Ed ecco che il prezzo del gas sale ancora di più e non si ferma. Ad ogni frizione politica o diplomatica, essendo l'Europa dipendente dal Gas estero e soprattutto russo, la rappresaglia è all'ordine del giorno. 

La Francia ha deciso che stopperà i 4 reattori che rappresentano il 10% della capacità nucleare della Francia.  Circa il 30% della capacità nucleare francese sarà inattivo infatti dall’inizio di gennaio. 

L'energia eolica tedesca, invece, è scesa nella sua produzione fino a 2.277 megawatt, il livello più basso da novembre. La Germania inoltre ha deciso di chiudere i reattori nucleari, almeno la metà fino alla fine dell'anno, per poi chiuderli tutti definitivamente. 

Insomma l'Europa dovrà trovare al più presto una soluzione sia per quanto riguarda l'approvvigionamento del gas e sia per quanto concerne le relazioni diplomatiche con la Russia.