Caro Salvini, sul MES non si deve trattare

E’ assolutamente necessario che torni sul video di ieri perché, cari ascoltatori, quello ci stiamo giocando, come italiani intendo, è veramente vitale, ci stiamo giocando il futuro, perlomeno quello dei nostri figli, per cui non possiamo permetterci errori.

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E’ assolutamente necessario che torni sul video di ieri perché, cari ascoltatori, quello ci stiamo giocando, come italiani intendo, è veramente vitale, ci stiamo giocando il futuro, perlomeno quello dei nostri figli, per cui non possiamo permetterci errori.

Allora, innanzitutto un concetto che deve essere per voi un dogma: l’euro ci distrugge.

Ho usato la parola “dogma” non a caso, dogma: Principio fondamentale, verità universale e indiscutibile o affermata come tale. Questa verità non deriva da un credo filosofico o religioso, ma da qualcosa di ancora più determinante: è infatti una verità matematica.

Insomma che l’euro avvantaggi gli Stati più forti e penalizzi i più deboli è vero come è vero il teorema di Pitagora, quindi non può esser messo in discussione.

Tutti noi abbiamo qualcosa che eleva l’uomo rispetto a tutti gli altri animali, ed è l’intelletto. Noi, noi  italiani intendo, quindi dobbiamo avere l’onestà intellettuale di riconoscere i nostri limiti, i nostri difetti, certo abbiamo tanti, tantissimi pregi, ma anche tante carenze.

Ci sono moltissime cose che non funzionano nel nostro Paese e queste ci pongono in una situazione di difficoltà, ma proprio per questo è assolutamente necessario per noi poter disporre dei mezzi chiamiamoli di compensazione, ed il più importante mezzo di compensazione è proprio il cambio.

Io lo ribadisco un’infinità di volte, noi dobbiamo avere la sovranità monetaria non per poter “stampare la moneta”, questo dopotutto lo sta facendo anche la BCE, no! Noi dobbiamo avere una moneta nazionale che rispecchi la nostra economia per poter competere con il resto del mondo ad armi pari.

Ebbene, questo è un processo che richiede tempo, lo so, non mi illudo che si possa andare a Bruxelles e dire semplicemente arrivederci e grazie, tuttavia bisogna andare a Bruxelles e dire semplicemente: non va, non può andare, e quindi pacificamente mettiamoci attorno ad un tavolo e vediamo come procedere per smantellare questa mega organizzazione burocratica chiamata Unione europea.

E’ chiaro, però, che se noi abbandoniamo l’euro, così come il nostro Paese è stato di gran lunga quello più penalizzato dall’aver aderito alla moneta unica, allo stesso modo saremo certamente il Paese che otterrà i maggiori benefici dal ritorno alle monete nazionali. 

Anche questa non è un’opinione, è semplicemente logica.

Più tendo un elastico e più quando lo lascerò scatterà. Sono leggi fisiche. 

Ecco mi sentirei di dire che l’aver creato la moneta unica è stato come andare contro le leggi della fisica.

Bene, torniamo a noi. 

La Germania, ma anche l’Olanda ed altri Paesi, tutti quelli che hanno maggiormente beneficiato dell’introduzione della moneta unica, queste cose le sanno bene, quindi non vogliono assolutamente che noi abbandoniamo l’eurozona.

In Europa in questo momento fra i cosiddetti Paesi del nord si sono formate due scuole di pensiero, entrambe tuttavia vogliono raggiungere lo stesso scopo, ossia far rimanere l’Italia all’interno della zona euro.

I Paesi più intransigenti ritengono che noi non avremo mai il coraggio di staccarci, di uscire dall’euro, ed hanno questa convinzione perché vedono il comportamento di totale sudditanza che i nostri governanti hanno avuto nei loro confronti, per cui ritengono che possano continuare a trattarci da schiavi.

La Germania, invece, teme che se si continua di questo passo prima o poi in Italia si creerà un fronte per l’uscita dall’euro che diventerà maggioranza nel nostro Paese ed a quel punto per loro, per i tedeschi intendo, sarà finita la festa.

La concorrenza dell’industria italiana sarà fatale per i panzer, quindi … quindi i tedeschi ritengono che occorra impedirci di prendere quella decisione, ossia impedirci di riprenderci la nostra sovranità.

Ma come cerca di ottenere questo fine? Nel modo più subdolo, ossia fingendo di venirci incontro amichevolmente ma semplicemente per poterci stringere ancor più il cappio che tutt’oggi ci cinge il collo.

E la trappola, la tagliola, sono proprio i fondi europei.

Vi invito ancora una volta a riflettere su questo fatto. 

Come funziona l’Europa? Funziona così ogni Stato ci mette dei soldi in base al proprio Pil e poi quei soldi vanno redistribuiti secondo certi criteri. Gli Stati più ricchi dovrebbero ricevere meno di quanto hanno versato e quelli più poveri invece di più di quello che hanno versato. Nella realtà questa redistribuzione non ha funzionato per diversi motivi, non ultimo il fatto che non tutti gli Stati hanno aderito all’euro.

Noi abbiamo sempre versato di più rispetto a quello che abbiamo ottenuto, quindi se vogliamo dirla in maniera brutale, noi con l’Europa sia ampiamente in credito.

Piccola parentesi, quindi quando qualcuno mi chiede se dovessimo uscire dall’Europa quanto dovremmo versare, la risposta è NIENTE!!! Siamo in credito non in debito, e questa è comunque una buona notizia.

Ok adesso è arrivato anche il corona virus, e per l’Italia la situazione economica da grave che era prima è ora diventata drammatica, al punto che in Germania il timore che si possa arrivare ad uno strappo, dopo anche la sentenza della Corte Costituzionale che fra poco più di un mese avrà effetti ancor oggi imprevisti, insomma il timore che l’Italia non ce la faccia ad andare a vanti in queste condizioni anche a causa di questo Governo che si indebolisce giorno dopo giorno, diventa reale.

Quindi, per i Paesi del Nord Europa diventa fondamentale impedirci proprio di lasciare l’euro, come? Mettendo un piede in casa nostra. 

Ed in effetti c’è, esiste proprio un cuneo, potremmo chiamarlo un piede di porco in grado di scardinare la nostra porta d’entrata e si chiama MES.

Per questo quindi su quel punto noi dobbiamo non solo essere intransigenti … di più.

Non possiamo minimamente cedere, neppure discutere, non dobbiamo cadere nella trappola della discussione sulle cosiddette condizionalità, perché il solo discuterne per noi rappresenta una sconfitta.

A tal proposito mi torna alla mente un aneddoto, ho questo vago ricordo, se non ricordo male attribuito a George Bernard Shaw, il quale, eravamo intorno alla fine dell’ottocento, ad una cena di gala era seduto vicino ad una non so come definirla, diciamo una cortigiana, alla quale chiese se per 100.000 sterline avesse ceduto alle sue avance, allora 100.000 sterline era una cifra enorme, diciamo l’equivalente di 20 milioni di sterline al giorno d’oggi, a quella proposta la donna rispose “Mr. Shaw, lei mi lusinga”, ed a quel punto lo scrittore irlandese tirò fuori dalla tasca una banconota stropicciata da 5 sterline e gliela lanciò dicendo “dai andiamo di là”. La cortigiano ribatté “Ma per chi mi ha preso?” e Shaw lapidario: “Questo lo abbiamo stabilito prima, ora è solo questione di trattare sul prezzo”.

Insomma ieri io ho attaccato Salvini, perché su un argomento come il MES non si può trattare, non solo il cedere su quella questione sarebbe deleterio, anche il solo trattare è un segnale sbagliato perché viene visto come una apertura, mentre non ci deve essere il minimo tentennamento …

In gioco c’è il nostro futuro, il futuro dei nostri figli.