A San Valentino Cupido colpisce l’azionario Usa

L’affievolimento dei timori sulla diffusione del coronavirus ha visto i mercati muoversi verso una maggiore propensione al rischio questa settimana.

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Mark Dowding, Chief Investmet Officer di BlueBay Asset Management, spiega che l’affievolimento dei timori sulla diffusione del coronavirus ha visto i mercati muoversi verso una maggiore propensione al rischio questa settimana, con gli indici dell’azionario Usa che hanno toccato nuovi massimi.

L’aumento dei casi in Cina è stato visto in parte come una correzione di dati sottostimati delle scorse settimane. Secondo fonti ufficiali l’attività delle fabbriche dovrebbe riprendere il 21 febbraio, incoraggiando a pensare che la fase peggiore della crisi potrebbe avvicinarsi presto alla fine.

Alla luce di ciò, i rendimenti obbligazionari globali sono aumentati e gli spread creditizi diminuiti, nonostante i timori che la chiusura delle industrie cinesi potrebbe portare sostanziali revisioni al ribasso nei dati dei primi mesi dell’anno. Guardando alla produzione, non ci sorprenderebbe vedere i PMI muoversi da sopra 50 a 46 punti o meno il prossimo mese, e ciò potrebbe anticipare a una contrazione temporanea del Pil nel primo trimestre, prima di un rimbalzo in primavera/estate.

Anche diverse economie asiatiche potrebbero risentire in modo sostanziale del rallentamento dell’economia cinese nel primo trimestre, a causa dei legami a livello di supply chain. Anche l’impatto della “paura”, che ha portato a un amento del lavoro da casa e un temporaneo calo dei consumi, potrebbe rappresentare una minaccia.

L’effetto coronavirus contrasta con un’economia in salute

Anche le prospettive per la crescita europea probabilmente risentiranno degli sviluppi cinesi. In Germania, le sottoperformance dell’industria automobilistica continua e Mark Dowding si aspetta un impatto negativo anche sulla crescita di Francia e Italia, a causa di ricadute sul turismo cinese e sul consumo di beni di lusso. Allo stesso tempo, la domanda domestica in Europa mostra un quadro più positivo, con occupazione e redditi in rialzo. In generale, Mark Dowding ritiene che la crescita del Pil dell’Eurozona rimarrà attorno all’1% quest’anno, con un primo trimestre stabile.