Il futuro della gig economy? Per la Sec sono le stock option

La soluzione per i contractor di Uber e Lyft sarebbe il pagamento del 15% dei compensi in azioni. Si parla però di incentivo non di aumento salariale.

Image

Secondo la U.S. Securities and Exchange Commission (Sec, l'autorità di controllo dei mercati finanziari Usa), la soluzione per i rider di Uber Technologies e della rivale Lyft, come pure per tutti quei lavoratori "atipici" che sono l'esercito della gig economy (l'economia basata su prestazioni spot e tendenzialmente senza alcun tipo di tutela contrattuale) sarebbe che venga loro riconosciuta parte dei compensi in stock option. La proposta della Sec, ancora per poco guidata da un uomo di Donald Trump (il chairman Jay Clayton ha annunciato che lascerà entro l'anno, prima della fine del suo mandato), in realtà sarebbe un cambio di passo nelle politiche della stessa autorità Usa: finora, infatti, era proprio la Sec che impediva che i contractor di Uber e di tutti i colossi della gig economy venissero remunerati in azioni.

Non aumenti salariali ma incentivi per i lavoratori "atipici"

Da notare che non si parla di aumenti salariali. La Sec semplicemente ha proposto di avviare un programma pilota in cui valutare i possibili benefici del pagamento del 15% dei compensi annui di un lavoratore in stock option. Se non possono essere equiparati ai lavoratori tradizionali in termini di contratto per lo meno, è l'idea della Sec, a rider e simili verrebbero garantiti gli stessi "incentivi" dei dipendenti. In questo modo, forse, lavorerebbero con maggiore entusiasmo, sentendosi parte delle società da cui sono in realtà considerati esclusivamente come fornitori. "I rapporti di lavoro si sono evoluti insieme alla tecnologia e i lavoratori che partecipano alla gig economy sono diventati sempre più importanti per la continua crescita dell'economia Usa in senso più ampio", ha dichiarato Clayton.

Democratici contrari a trattamento speciale per le società tech

La proposta ha incontrato da subito una dura opposizione anche all'interno della stessa Sec. Allison Lee e Caroline Crenshaw, commissioner dell'agenzia in rappresentanza dei Democratici, hanno replicato che accordi di lavoro alternativi, inclusi quelli per freelance e contractor, esistono da decenni in un'ampia gamma di settori e non è chiaro perché le società tech debbano avere un trattamento speciale. "Quali siano i potenziali meriti di compensi in azioni per i lavoratori alternativi, la proposta non stabilisce una base per conferire selettivamente un vantaggio a questo particolare modello di business", hanno dichiarato, secondo quanto riporta Reuters.

(Raffaele Rovati)