I segnali negativi da Wall Street anticipano un'ulteriore fase di debolezza

Per il Ftse Mib le attese sono però per una continuazione del ribasso che una volta violata area 18000 potrà spingersi fino a 17000/200. Di F.Ramigni

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ANALISI MERCATI AZIONARII dubbi su un rallentamento della ripresa anche negli Stati Uniti e soprattutto in Cina deprimono i mercati azionari annullando di fatto il recupero visto nel mese di giugno. In realtà la situazione grafica mostra come la situazione economica venga utilizzata come scusante per prendere profitto dopo un rialzo durato un anno che ha portato alcuni dei listini azionari, in particolare quelli americani, a raddoppiare il proprio valore rispetto ai minimi registrati a marzo 2009. Rialzo beninteso che si era sviluppato su aspettative di ripresa economica che non sono state poi confermate. La presenza di un alta disoccupazione nel mondo occidentale unite allo spostamento del debito dalle banche agli stati sono tutti fattori che indicano che la crisi è tuttaltro che finita e che il rally degli ultimi 15 mesi sviluppatosi grazie alla massiccia liquidità presente sul mercato non trova corrispondenza nell’economia reale.Venendo a fattori maggiormente tecnici, i principali mercati azionari hanno raggiunto degli importanti massimi di periodo a maggio 2010 arrestandosi sul ritracciamento del 61,8% di tutta la discesa 2007-2009 che ha segnato un importante livello di arrivo. Il Dax è in assoluto quello che dimostra una forza maggiore avendo perso relativamente poco negli ultimi due mesi ma la presenza di un doppio massimo a 6330 frena decisamente le ambizioni rialziste dell’indice atteso ora a storni verso 5700. Una perdita di questo livello e del minimo di fine maggio a 5600, che come per tutti i mercati europei sta sostenendo il mercato, aprirebbe la strada a discese maggiori verso 5300 e quindi sotto 5000.Gli operatori stanno guardando con attenzione all’andamento degli indici azionari americani, da sempre guida degli altri mercati, che proprio nell’ultima ottava hanno rotto la parte bassa del trading range che li sosteneva da tempo fornendo cosi un segnale negativo. La perdita di 9750 di Dow Jone se 1040 di S&P500 se non prontamente recuperata prefigura una nuova ulteriore fase di debolezza per Wall Street che in tempi di forte globalizzazione avrà un forte impatto anche sugli altri indici. Il Dow Jones infatti è atteso a 9430 e quindi 8900/9000 mentre l’ S&P500 una volta rotto 1010 avrà spazio per discese fino a 986 e quindi 950 supporto chiave. La presenza di una configurazione di inversione “Testa-Spalle” lascia anche intravedere target ribassisti più severi come 865 nel caso di ulteriori crisi che riguardino gli stati.