SPID: cos'è e come si richiede la carta di identità digitale

La richiesta è gratuita e non obbligatoria e permette al cittadino di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione online. SPID è la carta di identità digitale con la quale il governo intende semplificare e snellire le procedure burocratiche. Ecco come ottenerla, a chi presentare la richiesta e come utilizzarla.

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Negli ultimi mesi a forza di bonus abbiamo sentito spesso nominare la sigla SPID, ovvero Sistema Pubblico di Identità Digitale. Queste credenziali fungono da chiave universale per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione e permettono infatti di accedere al bonus vacanze, oltre a richiedere altre agevolazioni come il bonus cultura per i neo 18enni. Spesso, comunque, c’è confusione tra i cittadini sulle possibili modalità per l’effettuazione della richiesta e le procedure sembrano alquanto macchinose.

In questa guida, quindi, chiariremo come è possibile richiedere la carta di identità digitale, quali vantaggi comporta e quali operatori sono in grado di crearla.

La SPID, lo ricordiamo, permette anche di accedere a una serie di agevolazioni e consente di snellire alcune procedure burocratiche e macchinose. La carta di identità digitale favorisce gli accessi ai servizi e combatte il furto di identità. Con il decreto semplificazioni, infine, il governo ha potenzialo e semplificato lo SPID per incentivare la digitalizzazione dei processi della Pubblica Amministrazione.

A fine luglio 2020 – stando ai dati – quasi 9 milioni di persone avevano fatto richiesta dell’identità digitale e altrettante ne sono state rilasciate, con un ulteriore importante balzo in avanti. Nel primo semestre del 2020, inoltre, le SPID hanno registrato un incremento del 50% rispetto alla fine del 2019 e più di un 1 milione di identità digitali sono state attivate soltanto nell’ultimo mese. Per quanto riguarda, infine, l’accesso ai servizi: mentre nel corso del 2019 sono stati circa 50 milioni gli accessi totali effettuati tramite SPID (contro i 30 milioni del 2018), soltanto a giugno 2020 sono stati registrati 10 milioni di accessi tramite SPID.

SPID: cos’è la carta di identità digitale

La SPID – sigla che sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale – permette ad ogni cittadino di accedere ai servizi online offerti dalla Pubblica Amministrazione. Inoltre, queste credenziali permettono anche di verificare la propria posizione Inps o Inail, permette l’accesso e l’iscrizione a vari concorsi e dà libero accesso anche alle richieste per i vari bonus che il governo ha introdotto per fronteggiare la pandemia di coronavirus.

Molto spesso, purtroppo, c’è confusione sulle modalità di richiesta di uno strumento che permette di accedere a diversi servizi sfruttando un unico username e una sola password. Anche per questo motivo il Decreto Semplificazioni ne ha incentivato l’utilizzo per sburocratizzare alcune procedure.

Lo SPID, quindi, si configura come una sorta di “passepartout” per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, compresi Inps, Inail, Agenzia delle Entrate. Un'unica coppia di credenziali che permettono di controllare il 730, la posizione contributiva e permettono di accedere ai bonus vacanze o 18App. Semplice, veloce ed efficace.

SPID, carta di identità digitale: come funziona

Da giovedì 1° ottobre 2020 anche il Pin Inps viene definitivamente eliminato: al suo posto ora c’è lo SPID, ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Utilizzando la coppia di credenziali univoca (username e password) si potrà accedere a tutta la vasta gamma di servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione, dell’Inail, dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate.

Risulterà più semplice la compilazione del modello 730 o del precompilato, la richiesta per i bonus del governo, ma anche le procedure riguardanti le prestazioni sanitarie o la richiesta degli assegni familiari. Con SPID è possibile anche pagare alcune tasse pubbliche come la Tasi o il bollo auto, nonché accedere al sito del Miur per quanto riguarda i servizi scolastici per i propri figli. Infine, il Sistema Pubblico di Identità Digitale consente l’accesso ai servizi delle amministrazioni locali, o anche a quelli di Poste Italiane.

La carta di identità digitale permette di effettuare la richiesta di certificati anagrafici online dal sito dal comune, oltre a permettere la consultazione delle contravvenzioni (e il loro conseguente pagamento). Permette il pagamento dell’ICI, dell’Imu e delle prestazioni sanitarie. Infine, dà accesso anche al fascicolo sanitario elettronico,  permette l’effettuazione del cambio del medico online e il ritiro dei referti online.

SPID, carta di identità digitale: come si richiede?

Per poter avere informazioni maggiormente dettagliate sulla richiesta e sulle modalità di utilizzo della carta di identità elettronica (cosiddetta SPID) è bene fare riferimento al sito ufficiale, dove sono riportate tutte le domande più frequenti in merito. Per poter richiedere il Sistema Pubblico di Identità Digitale, comunque, occorre presentare una serie di documenti in grado di accertare la propria identità.

In particolare, sono necessari un indirizzo di posta elettronica, un numero di linea mobile, la tessera sanitaria, il codice fiscale e un documento di identità in corso di validità (Carta di identità, passaporto, patente, permesso di soggiorno). La richiesta va effettuata a uno dei tanti Identity Provider autorizzati alla creazione dello SPID. Una volta effettuato l’accesso sulla piattaforma verranno richiesti una serie di dati anagrafici quali nome, cognome, codice fiscale e data di nascita. Le credenziali SPID – una volta effettuata la verifica dei fati – verranno inviate tramite e-mail o raccomandata.

Per effettuare la registrazione su uno dei portali abilitati al rilascio del Pin unico per l’Identità Digitale, invece, occorre seguire una procedura specifica: 

  • Dapprima occorre inserire tutti i dati anagrafici del richiedente sul portale,
  • In seguito si procede alla creazione credenziali Spid,
  • Infine, si passa al riconoscimento dell’utente che ha richiesto la carta di identità digitale.

Quali sono gli Identity Provider autorizzati a rilasciare la SPID?

Non sono pochi gli Identity Provider autorizzati alla creazione delle credenziali SPID per tutti i richiedenti. In particolare, vi sono Aruba (3 livelli di sicurezza), Infocert (2 livelli di sicurezza), Intesa (2 livelli di sicurezza), Namirial (2 livelli di sicurezza), Poste ID – Poste Italiane (2 livelli di sicurezza), Register, Sielte (2 livelli di sicurezza), Tim (2 livelli di sicurezza) e Lepida (2 livelli di sicurezza). 

La richiesta è sostanzialmente gratuita, ma vi sono alcuni operatori che richiedono un pagamento minimo e i diversi Identity Provider forniscono diversi livelli di sicurezza della SPID. Occorre effettuare la decisione valutando alcuni parametri importanti.

  • Per prima cosa è utile scegliere la modalità di riconoscimento che risulta più comoda all’utente. Sono disponibili verifiche di persona, tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE) (sono accettate solo le Carte d’Identità Elettroniche 3.0, ovvero quelle che non hanno la banda ottica sul retro della tessera in plastica), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Firma Digitale o attraverso la propria webcam;
  • Occorre poi scegliere l’operatore sulla base del livello di sicurezza di SPID che vi serve e la valutazione va effettuata sulla base dell’utilizzo che se ne intende fare in futuro;
  • Qualora siate già clienti di uno degli Identity Provider sopra elencati, potreste avere un sistema di registrazione semplificato nel momento di effettuazione della richiesta di SPID;
  • In caso di cittadini italiani residenti all’estero, infine, occorre porre attenzione a chi offre il servizio per l’estero.

Tempi per la richiesta della carta di identità digitale

I tempi di attesa per la richiesta e l’arrivo della SPID sono un altro nodo cruciale per molti cittadini italiani. Solitamente, infatti, dopo aver effettuato tutte le procedure sopra elencate (inserimento dei dati anagrafici, effettuazione della registrazione, scelte dell’Identity Provider), i tempi di attesa si aggirano tra i 5 e i 7 giorni lavorativi prima di ricevere le proprie credenziali SPID. 

Dunque, nonostante la procedura per la richiesta sia di soli 5 minuti direttamente effettuabile dalla propria scrivania, i tempi per la creazione del Sistema Pubblico di Identità Digitale sono leggermente più allargati per permettere alle autorità di effettuare gli opportuni controlli in merito all’identità del richiedente.

La sottoscrizione della carta di identità digitale, lo ricordiamo, non è affatto obbligatoria, ma si tratta di una libera scelta del cittadino. Grazie alle credenziali uniche, però, è possibile avere accesso a una serie di servizi più vari offerti dalla Pubblica Amministrazione: dai servizi Inail e Inps fino alla richiesta dei bonus, dal pagamento del bollo auto fino all’addebito di alcune tasse come la Tari. Un sistema sicuramente comodo e veloce, ma altrettanto sicuro ed efficace. 

In merito ai livelli di sicurezza sono stati fatti corrispondere tre differenti livelli di identità:

  • Per il primo livello è sufficiente inserire il proprio ID e la password (che va necessariamente cambiata ogni sei mesi),
  • Nel secondo livello, invece, è obbligatorio aggiungere una password ulteriore rispetto alla principale (di tipo one time),
  • Per il terzo livello di sicurezza, infine, è prevista l’aggiunta di una smart card, che in alcuni casi potrebbe corrispondere proprio alla Carta d’Identità elettronica. Quest’ultimo caso, comunque, è previsto soltanto da chi richiede lo Spid con Aruba o Poste Italiane.

I vantaggi di avere una carta di identità digitale

Oltre alla rapidità nell’effettuazione delle operazioni e nella facilità di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, avere una SPID permette anche di “ridurre i tempi di attesa per l’ottenimento di servizi e informazioni” e di dare più fiducia ai cittadini nei servizi Internet. Con il Decreto Semplificazioni si intende estendere questa nuova potenzialità alla fetta maggiore di popolazione possibile, affinché le procedure diventino più snelle e mono burocratizzate. Anche l’INPS dal 1° ottobre ha detto addio al PIN a favore della SPID.

La SPID, inoltre, vuole cercare di combattere i continui furti di identità, oltre a ridurre i costi “derivanti dalla possibilità di recuperare spazi fisici necessari per uffici, sportelli ed archivi” e degli impatti eco-ambientali “grazie alle minori esigenze di spostamenti”.