Taglio delle tasse: un siluro affonda le detrazioni fiscali

Le promesse relative ad un taglio delle tasse sarebbe un bluff. Sì, sì saranno tagliate, insieme alle detrazioni fiscali. Una decisione che diventerà un vero e proprio incubo per quanti vorranno fare la dichiarazione dei redditi, che si ritroveranno certamente le tasse tagliate da una parte, ma con una riduzione delle detrazioni fiscali si ritroveranno nella posizione di dover pagare da un'altra parte.

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Le promesse relative ad un taglio delle tasse sarebbe un bluff. Sì, sì saranno tagliate, insieme alle detrazioni fiscali. Una decisione che diventerà un vero e proprio incubo per quanti vorranno fare la dichiarazione dei redditi, che si ritroveranno certamente le tasse tagliate da una parte, ma con una riduzione delle detrazioni fiscali si ritroveranno nella posizione di dover pagare da un'altra parte.

Qualcuno potrebbe anche affermare che il Governo starebbe preparando il gioco delle tre carte: metti togli, sposta e fai gioco di mano. Quello che scompare per magia da una parte ricompare dall'altra.

Taglio delle tasse: il bluff che pesa sulle detrazioni fiscali

Se ne sta parlando da un po' di tempo. Il Governo avrebbe allo studio una riforma del nostro sistema tributario. Però non è tutto oro quello che luccica. Da un lato avrebbe allo studio una riduzione delle aliquote, ma dall'altro lato starebbe pensando di tagliare le detrazioni fiscali. In estrema sintesi, quello che viene tolto da una parte viene ridato dall'altra.

Da una rivisitazione delle tax expenditures, con una razionalizzazione strutturale, sarebbe possibile liberare risorse importanti per ridurre le aliquote, ha affermato Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia.

Ricordiamo che l'attuale sistema fiscale è stato inaugurato nel 1973: ha quindi 47 anni. Quasi mezzo secolo di vita, nel quale sono cambiate molte cose. Modo di lavoroare, società e valori. Internet ha modificato i rapporti con le persone e ha avvicinato luoghi e paesi che prima erano molto distanti. Oggi come oggi i giallorossi vorrebbero mettere mano al nostro sistema fiscale: l'ipotesi sarebbe quello di un rinnovamento che abbia come cardine il valore della progressività. In alcune occasioni Gualtieri avrebbe affermato:

Chi guadagna di più, deve dare di più.

Di questa magnifica riforma (ovviamente lo stiamo dicendo con sarcasmo) se ne parla da febbraio, quando l'emergenza Coronavirus non era ancora scattata. In quell'occasione politici, parti sociali ed economisti si erano dimostrati dell'idea di proseguire. Quello che però sembra emergere, adesso come adesso, sarebbe un grande bluff.

La decisione della riforma fiscale è una questione cruciale che il governo ha messo al centro del suo programma- spiega Gualtieri -. Occorre lavorare sui principi generali di semplificazione, progressività e riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa. C’è il tema dell’efficientamento della riscossione e qui occorre mettere mano al sistema della inesigibilità dei crediti al fine di eliminare dal magazzino dell’Agenzia della riscossione partite creditorie per diversi miliardi di euro che sono solo nominali e non hanno alcuna concreta possibilità di recupero per liberare risorse per l’attività di riscossione volontaria e coattiva. Per concorrere a una progressiva riduzione del tax gap occorre lavorare allo sviluppo dei pagamenti digitali.

Taglio delle tasse: cosa c'è di vero?

Quanto c'è di vero nell'ipotesi di taglio delle tasse? Una domanda che non è soltanto retorica, ma che dovrebbe servire a farci capire quanto andremo a risparmiare realmente nel caso in cui facessero realmente una riforma fiscale. Nel calderone sono stati inseriti una lunga serie di cose e situazioni: si passa dai crediti inesigili verso lo Stato, alla guerra al contante. Ma anche il sostegno al reddito universale.

Questa esperienza, ma anche le trasformazioni più generali, ci pongono il tema di affrontare riflessioni impegnative e ambiziose sulla riforma degli strumenti di cui disponiamo - afferma Gualtieri - . Per universale intendiamo la copertura non il reddito, sarebbe opportuno in questo quadro chiarire meglio la distinzione tra strumenti di contrasto povertà e strumenti per le politiche attive del lavoro.

Secondo Gualtieri l'Italia avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella definizione di una risposta europea alla crisi. L'invito, in questo momento, sarebbe quello di partecipare alla presentazione di un piano, che dovrebbe definire in modo dettagliato investimenti e riforme che l’Italia intende varare nel quadro del programma Next Generation Eu. E che porterà, prima dell’estate, a elaborare la cornice più ampia del quadro di riforme che il governo intende realizzare nell’orizzonte di legislatura.

Taglio delle tasse: arriva il sì di Salvini

Matteo Salvini non si lascia scappare l'occasione. Nel caso in cui il taglio delle tasse arrivasse in Parlamento, dopo quattro mesi di chiacchiere, lo voterebbe subito, perché la Lega è a favore di qualunque taglio di tasse, ma aggiunge, peccato che all'interno della maggioranza stiano litigando perfino sul taglio delle tasse. Ma qualunque cittadino, imprenditore, pensionato o partita Iva ti dice che in un momento di difficoltà bisogna quantomeno rinviare.

L'idea è una sola: giù le tasse per la ripartenza. Queste l’unica ricetta secondo Salvini convinto che:

gli aiuti europei se va bene arrivano nella seconda metà dell'anno prossimo, come l'ambulanza che se stai male arriva tra sei mesi e il paziente potrebbe già aver salutato questa terra. Gli altri Paesi europei stanno usando fondi loro, perché se dovessero aspettare i fondi dell'Europa campa cavallo. Stiamo andando avanti senza l'Europa». Da qui la domanda: gli altri sono dei geni, dei maghi oppure fanno quello che dovremmo fare noi, cioè emettono Buoni del Tesoro? Questo si può fare oggi senza aspettare i soldi di nessuno.