Torna la fiducia sui mercati a inizio settimana

C'eravamo lasciati abbastanza male, venerdì sera.

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C'eravamo lasciati abbastanza male, venerdì sera.

L'azionario aveva chiuso la settimana con cali generalizzati, anche se in Eu le perdite erano state contenute, e con un colpo di reni finale, Wall Street aveva ridotto le sue a -1.5%.

Il tema della giornata, e in parte della settimana era stato la decisa comparsa, nei dati macro, dell'impatto delle misure contenitive, culminata nei 2 dati occupazionali USA (jobless claims e payrolls).

Poco più di 48 ore dopo, il clima risulta completamente cambiato, e l'azionario ha iniziato la settimana decisamente bene. Cosa è successo?

Intanto, i numeri sull'infezione rafforzano l'impressione che il contagio stia rallentando. La salita sulle 24 a livello globale è scesa al 6%, dal 9% di lunedì scorso. Gli USA sono scesi sotto il 10% e in Italia e Spagna siamo ben sotto il 5% mentre solo UK e Turchia sono rimaste sopra il 10%. E questo nonostante i test svolti siano saliti, al punto che l'Italia al momento ha superato la Germania per nr su 1 mln di abitanti.

Non è sfuggito che il numero di ricoveri in terapia intensiva in Italia è sceso nel week end per la prima volta, di 74 unità.

Unico aspetto negativo, la riaccelerazione in Giappone, dove a Tokyo i casi sono saliti di oltre 1000 unità. Abe potrebbe dichiarare un nuovo stato di emergenza domani.

Il grafico (di DB come i dati) mostra bene le tendenza, anche se risulta altrettanto evidente che in Cina (in base ai numeri ufficiali) il quadro aveva impiegato meno tempo, a migliorare.

Sviluppi interessanti anche sul fronte politiche fiscale, con indizi di lavoro febbrile in vista dell'Eurogruppo di domani (ore 15 italiane). Il pacchetto ha ormai definitivamente preso forma, con 3 differenti schemi:

  • l'erogazione dell'ESM pari al 2% del GDP con vincolo di utilizzo come (presumibilmente) unica condizione;
  • un pacchetto di garanzie per erogare credito alle imprese in difficoltà, attivato tramite la BEI, per un importo di 200 miliardi;
  • lo schema SURE, per allargare i sussidi di disoccupazione a livello europeo, a sua volta da 200 bln.

Queste misure hanno ricevuto conferma da un articolo dei Ministri tedeschi Scholz e Maas, comparso su diversi media.

Naturalmente lo scoglio continua ad essere l'utilizzo dell'ESM, e relativa condizionalità annessa, che però, dovesse risultare solo di destinazione potrebbe produrre un largo utilizzo da parte di molti stati, diminuendo il costo politico della sua adozione (e porterebbe in dote l'OMT).

A parte ciò, le indiscrezioni parlano di un fronte alquanto compatto di Italia, Francia e Spagna, determinato a ottenere di più dall'Europa in termini di sforzo di mutualizzazione. Sarebbe per questo che il Summit dei Leaders sarebbe stato sostato a dopo Pasqua, per dare il tempo di capire che spazio di compromesso c'è. Repubblica ieri parlava di un obiettivo di 1 trilione di € totale da raggiungersi con le misure citate, più l'idea Francese di un veicolo di emergenza finanziato con appositi bonds comunitari.

E comunque di misure imponenti si parla anche altrove, con il pacchetto giapponese, da erogare in 2 tranche  (una per contenere la recessione e l'altra per favorire la ripresa una volta sconfitta l'epidemia) da quasi un trilione di $.

Su queste basi, la seduta asiatica (orfana della Cina e dell'India per festività) ha avuto un buon decorso, e gli indici europei si sono presentati alla sbarra con sontuosi guadagni fin da subito. Il risk appetite ha impresso spinte rialziste ai rendimenti e aiutati gli spreads. Ma il Dollaro non ne ha sofferto più di tanto, mantenendo i progressi della scorsa settimana. In correzione il petrolio, dopo che il meeting OPEC allargato previsto per oggi è stato rinviato a Giovedì, apparentemente per la difficoltà delle parti di accordarsi sulle condizioni di un taglio alla produzione.

In forma, per contro,  l'oro, tornato a giovarsi di tutto quest'oceano di liquidità immesso nel sistema per finanziare questi enormi piani fiscali. Ieri, sul FT, il Governatore BOE Bailey ha respinto sdegnato gli inviti di Turner, Presidente della Financial Services Authority e Bean, a permettere che la Banca si presenti direttamente a sottoscrivere i Gilts sul primario dando inizio al monetary financing in senso stretto. Bailey teme l'impatto sulla credibilità della banca sul fronte del controllo all'inflazione. Ma il dibattito è ormai partito.

Nel pomeriggio il tono del newsflow non è cambiato, e nemmeno quello dei mercati.

  • La Germania ha in programma un piano di credito "senza limiti" per le piccole aziende.
  • GERMANY PLANS 'LIMITLESS' CREDIT PROGRAM FOR SMALL COMPANIES
  • SCHOLZ SAYS NO LIMIT TO TOTAL CREDIT VOLUME FOR COMPANIES
  • I numeri che trapelano dal Decreto in discussione a palazzo Chigi parlano di addirittura 750 bln di garanzie per le aziende, di cui 200 alle grandi aziende, e 200 destinati al sostegno dell'export.

Sul fronte ECB, sono usciti i dati degli acquisti effettuati in marzo in capo ai vari programmi (PSPP, PEPP), e mostrano che il baricentro ha favorito parecchio l'Italia e gli altri periferici (11 bln i BTP vs 6 netti in base alla capital key) mentre il Bund è stato clamorosamente snobbato (2 bln nett vs 8.5 bln per Capital Key). L'ammontare di flessibilità dimostrato ha dato ulteriore supporto ai periferici contro Core.

In US, Bank of America ha comunicato a CNBC che lo schema destinato a supportare gli small business USA ha già visto richieste per quasi il 10% del plafond (solo a BOFA !) ovvero 32.7 bln in 177.000 domande. La speranza è che ciò limiti anche l'impatto sull'occupazione, visto che la contropartita di questi prestiti è la conservazione della forza lavoro.

Sta di fatto che il rally non ha fatto che accelerare nel pomeriggio. Alla chiusura europea le borse mostrano guadagni dell'ordine del 4/5%, trainate dai settori più ciclici (auto, industriali e banche in testa) Alla fine, abbastanza stabili i rendimenti core, mentre quelli periferici calano, con il risultato che gli spreads si contraggono, in particolare quello del BTP. In salita i rendimenti dei Treasuries.

Piuttosto bene anche il credito, mentre le prese di beneficio sull'oil sono continuate. Sugli scudi l'oro.

Dopo la chiusura, i nuovi numeri italiani sull'infezione confermano il miglioramento, con la crescita dei nuovi casi sotto il 3% e un nuovo calo dei ricoverati in terapia intensiva.

Il movimento odierno riporta bruscamente l'S&P 500 a testare la resistenza in area 2630. Il fatto che ci siamo tornati a contatto così a stretto giro è un fattore a supporto di un successo del test. Un superamento, tecnicamente parlando, proietta livelli sopra 2800 almeno, fino alla chiusura del gap a 2.900. Dal punto di vista fondamentale sembra ambizioso, ma dipende anche molto dal newsflow.