Torna l'ottimismo, i mercati USA al test dei massimi

Un altro giorno, un'altro bollettino su infettati e vittime de Coronavirus.

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Un altro giorno, un'altro bollettino su infettati e vittime de Coronavirus. I numeri relativi alla Cina continuano a uscire alquanto rispettosi della serie creata: poco meno di 4.000 nuovi casi, a 24.550 e 67 vittime in più, a 492.

In generale il rapporto tra morti e infettati resta ancorato a poco più del 2% dei primi sui secondi. Ho provato a fare un paragone grafico tra la curva disegnata dalla serie delle vittime (rossa), e una generata calcolando il 2.1% degli infetti (verde). Il risultato mostra una sorprendente corrispondenza, ed una tendenza delle vittime a crescere meno di quanto indicherebbe il basilare algoritmo.

Questo miglioramento sul fronte tasso di fatalità, insieme con la  considerazione che fuori dalla Cina per il momento la cdiffusione del virus è marginale, sembra essere alla base del rilassamento del mercato sul tema.

Personalmente, anche senza rincorrere le voci che circolano su social di centinaia di migliaia di infetti, trovo queste serie un filo troppo educate. Mi sarei inoltre aspettato di vedere il tasso di mortalità crescere inizialmente, considerando il lag tra infezione ed eventuale decesso, e la  progressione degli infetti. Il miglioramento può peraltro dipendere dal perfezionamento dei protocolli di terapia.

Un ignoto debunker ha pubblicato su Twitter il 2 Febbraio un lavoro ben più approfondito del mio, in cui ha creato un algoritmo che prevede alquanto bene i dati cinesi.

Rispetto al suo calcolo, apparentemente, i dati hanno leggermente accelerato, ma comunque sembra piuttosto accurato.

L'obiezione a questa "teoria del complotto" è che il fatto che un epidemia proceda secondo un modello previsivo può semplicemente voler dire che l'evoluzione è modellabile con successo. In altre parole, che l'evoluzione possa essere prevista tramite un algoritmo è perfettamente plausibile.