Venti di guerra o escalation controllata?

Medio Oriente: l’escalation ha colto di sorpresa i mercati finanziari che hanno inizialmente reagito con perdite generalizzate poi in parte recuperate prima della chiusura.

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  • Medio Oriente: l’escalation ha colto di sorpresa i mercati finanziari che hanno inizialmente reagito con perdite generalizzate poi in parte recuperate prima della chiusura; Il petrolio si è apprezzato di oltre il 4% sulla scia di timori su possibili ripercussioni lato offerta.
  • Usa e Cina: hanno annunciato la firma di un nuovo accordo commerciale il 15 gennaio che pone, nel breve, un freno all’escalation della guerra dei dazi.
  • Cina: il governo di Pechino ha operato una forte ricapitalizzazione del sistema bancario, per sostenere l’economia che sta crescendo ai tassi di crescita più bassi degli ultimi 30 anni che potrebbe preludere a un ulteriore diminuzione dei tassi di riferimento da qui a fine anno.
  • Europa: il mercato del lavoro tedesco ha registrato un 2019 da record con quasi 500mila nuovi posti di lavoro e salari reali in crescita. Solo il 15% di questi posti di lavoro è arrivato dal comparto industriale, sintomo di un’economia molto dinamica capace di creare posti di lavoro di qualità anche nel settore dei servizi, segnale della maturità del ciclo economico in Germania che potrebbe avere ripercussioni sul livello dei prezzi per l’anno nuovo. In generale, le asset class europee potrebbero recuperare rispetto a quella americana. Non bisogna però sottovalutare gli elementi di incertezza come il quadro politico instabile.
  • L’inflazione ha sorpreso in positivo sia in Francia sia in Germania ma potrebbe non essere una buona notizia per i mercati a causa degli effetti avversi che un’inflazione sopra le aspettative potrebbe avere sulla direzione della politica monetaria.