Il virus spaventa la Cina, l’Emilia spaventa Piazzaffari

La nostra Piazzaffari sta raccontando una sorta di storia a parte, che dipende dallo psicodramma che si sta vivendo nel governo.

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Passano i giorni, ma in USA l’euforia, stimolata da quattro mesi di rally e dai trionfalismi di Trump, continua a mantenere viva l’inerzia rialzista dei mercati azionari, che anche ieri sono riusciti a mettere a segno  un nuovo massimo storico nelle prime fasi della seduta. SP500 ha portato l’asticella del record a 3.338 punti ed il tecnologico Nasdaq100, trascinato da una Tesla che si è ormai arrampicata quasi a quota 600 $ (il 22 ottobre valeva 250 $), ha toccato la quota mai vista prima di 9.439 punti. Inutile ripetere che tutti gli indicatori grafici di sentiment confermano livelli di eccesso rialzista toccato poche volte in precedenza. Un altro estremo, mai verificatosi prima d’ora, è quello dei contratti di opzione rialzisti aperti la scorsa settimana sul mercato americano, che rivela che nessuno pensa a coprirsi, ma la frenesia speculativa attira sommesse rialziste come mai avvenuto in passato. Sentimentrader ci fa notare che volumi eccessivi di opzioni rialziste, in passato hanno quasi sempre portato male nelle settimane successive. E’ solo l’ennesimo avvertimento che gli eccessi ci affidano, ma anche questo rischia di cadere nel vuoto, poiché la brama di guadagno immediato, stimolata dall’esperienza dei guadagni conseguiti nel recente passato, non si sposa quasi mai con la cautela.

Comunque quando è troppo è troppo e nella seconda parte della seduta USA qualche presa di beneficio è nuovamente emersa, come il giorno precedente.

Però non è ancora sufficiente per decretare l’inizio di una fase correttiva. Occorre almeno che SP500 sfondi al ribasso l’area 3.300, dove passa la trendline rialzista che unisce i minimi del 3 dicembre e del 6 gennaio scorsi.