Wall Street: 2 top pick nel settore dei pagamenti elettronici

Un comparto non intaccato eccessivamente dalla crisi del coronavirus è quello dei pagamenti elettronici. De titoli su cui puntare secondo Marzotto.

Image

In queste ultime settimane gli analisti di Marzotto Investment House sono andati alla ricerca di temi di investimento che non siano eccessivamente intaccati dal coronavirus.

Dopo aver dedicato un approfondimento al tema delle energie rinnovabili l'attenzione è stata rivolta al settore dei pagamenti elettronici.

Settore pagamenti elettronici: quali gli impatti del coronavirus?

Questo comparto, come evidenziato dagli analisti, è da anni in forte crescita grazie alla ripida salita delle transazioni commerciali domestiche e cross-border.

I player del mercato lungo la supply-chain sono entità i cui servizi spaziano dai più classici di tipo bancario/credito, al trasferimento fondi da un’entità a un’altra, allo sviluppo di piattaforme di controllo della sicurezza dei pagamenti e di strutture software che consentano alle aziende di integrare questi sistemi col proprio business.

La crisi innescata dal coronavirus ha portato certamente a una forte contrazione dei consumi e delle transazioni commerciali e un settore come quello dei pagamenti soffrirà certamente un calo dei volumi e quindi degli utili.

Con la diffusione del virus però c’è stata anche una spinta forzata all’utilizzo di pagamenti elettronici a causa delle restrittive misure di distanziamento sociale e lockdown delle attività commerciali non essenziali.

Le persone hanno sì consumato meno, ma la percentuale di transazioni elettroniche rispetto a quelle in contanti è certamente aumentata – possiamo ritenere che tutto ciò contribuirà a velocizzare il cambiamento delleabitudini dei consumatori verso l’abbandono del contante, a beneficio del settore.

I 2 top pick di Marzotto nel settore pagamenti elettronici

Nel settore dei pagamenti elettronici, gli analisti di Marzotto Investment House segnalano che i loro top pick sono due titoli quotati sul mercato azionario americano: Visa e Mastercard. 

VISA

La società ha ricavi nell’ordine dei 30 miliardi di dollari, 23 al netto degli incentivi ai clienti, che si suddividono per Servizi (33%), Data Processing (35%), transazioni Internazionali (27%) e altri servizi (4%).

MASTERCARD

Il gruppo ha un business model analogo a Visa, con ricavi totali di 25 miliardi di dollari nel 2019, 16,9 miliardi al netto degli incentivi e rebates alla clientele. Questi sono divisi in: transazioni domestiche (27%), Cross-Border (22%), Transaction Processing (34%) e altri ricavi (16%).

Outlook

Sia Visa che Mastercard hanno tagliato le proprie stime di crescita a causa degli effetti del coronavirus, specialmente sui volumi delle transazioni Cross-border.

Visa a marzo ha aggiornato il proprio outlook stimando un taglio del 2,5-3,5% sulla top-line growth del primo trimestre, in linea con quanto espresso a febbraio da Mastercard, con una crescita per il 2020 intorno al 10% per i due colossi dei pagamenti elettronici.

Guardando oltre al coronavirus, le prospettive di crescita delle società si sviluppano su tre fronti: crescita della penetrazione nei mercati esistenti, nuovi mercati che si aprono e servizi accessori.

I primi due riguardano il core business delle società per le quali la crescita dei ricavi è guidata dall’espansione dell’accettazione delle proprie credenziali (incremento dei merchants utilizzatori) e dall’ingresso in nuovi mercati dove precedentemente c’erano forti barriere di entrata (Cina) o che sono al momento un-banked (paesi in via di sviluppo).

Nei mercati esistenti Visa e Mastercard stanno lavorando sul miglioramento dell’esperienza del cliente, cercando di limare dove possibile le frizioni all’acquisto elettronico (contactless, one touch pay) e velocizzare i trasferimenti di denaro, tutto questo per favorire la crescita del volume di transazioni.

I Servizi accessori mirano invece alla fidelizzazione della clientela e alla diversificazione su prodotti a più alto valore aggiunto.

Valutazioni

Gli analisti di Marzotto Investment House non credono probabile ci possano essere ulteriori forti ribassi per MasterCard e Visa, soprattutto se il contesto del coronavirus spingerà ad un maggiore uso dei pagamenti elettronici a scapito del contante.

E' quindi ragionevole ipotizzare che le attuali valutazioni saranno sostenute da tre fattori chiave: la consolidata leadership nel settore di entrambe le società, i bassi tassi d’interesse che favoriscono una strutturale espansione dei multipli e valutazioni attuali sulla media storica degli ultimi 10-15 anni nonostante uno strutturale trend favorevole.