L’avvio di seduta non è stato certo dei più promettenti, ma strada facendo la piazza azionaria americana si è rianimata, tanto che i tre indici principali si sono presentati al suono della campanella tutti in positivo. Nelle prime battute i listini hanno imboccato la via delle vendite, frenati soprattutto dalle tensioni generatesi nelle ultime ore tra Cina e Stati Uniti, relativamente alle importazioni e e alle esportazioni.Timori che tuttavia non hanno creato particolare allarmismo sul mercato, la cui flessione iniziale sembra da ricondurre più a normali prese di beneficio dopo la corsa realizzata di recente. La giornata è stata peraltro caratterizzata dall’assenza di dati macro di rilievo e l’evento clou della seduta è stato senza dubbio il discorso del presidente degli Stati Uniti. Nel corso del suo intervento, Barack Obama ha sostenuto con vigore la necessità dell’adozione di un sistema di regole rigide che eviti di ricadere in una nuova crisi finanziaria. E ad un anno dal fallimento di Lehman Brothers, Obama ha ammonito Wall Street dichiarando che non si può più tornare ad assumersi dei rischi senza valutarne le conseguenze, spiegando a chiare lettere che i contribuenti americani non saranno nuovamente disposti ad intervenire e ad offrire il loro aiuto. Parole che sono state ben accolte dal mercato tanto che i listini a stelle e strisce, non solo sono riusciti ad azzerare le perdite iniziali, ma si sono spinti in territorio positivo, chiudendo gli scambi sui massimi di seduta. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno terminato le contrattazioni in rialzo rispettivamente dello 0,22% e dello 0,63%, mentre il Nasdaq Composite si è fermato a 2.091,78 punti, con un progresso dello 0,52%, dopo aver toccato un minimo a 2.065 punti.