Malgrado le incertezze che hanno dominato buona parte della prima metà della seduta, alla fine gli acquirenti sono riusciti ad avere la meglio sulla piazza azionaria americana. L’evento clou della seduta è stato senza dubbio il report sull’occupazione che ha portato ad un aumento della volatilità soprattutto nella prima parte della giornata. Nel mese di agosto il tasso di disoccupazione si è attestato al 9,7%, ai massimi dal mese di giugno del 1983, in crescita rispetto alla rilevazione di luglio, fermatasi al 9,4%. L’aggiornamento odierno ha deluso le aspettative degli analisti che avevano messo in conto un rialzo meno corposo al 9,5%, anche se questa delusione è stata bilanciata dalle notizie migliori del previsto relativa ai non farm pay-rolls. Sempre ad agosto il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo ha evidenziato una variazione negativa di 216mila unità, in recupero rispetto alla lettura precedente che è stata rivista al ribasso da -247mila a -276mila unità. In questo caso però sono state battute le attese della comunità finanziaria che aveva messo in conto la perdita di 225mila posti di lavoro per agosto. Gli indici hanno faticato così a trovare una precisa direzione dopo la diffusione del report sull’occupazione, ma alla fine gli operatori hanno optato per la via degli acquisti, guardando al bicchiere mezzo pieno. Da segnalare che i volumi di scambio sono stati inferiori alla media delle ultime giornate, in vista anche della festività di lunedì prossimo, quando Wall Street rimarrà chiusa in occasione del Labor Day. A fine giornata comunque gli indici si sono presentati sui massimi di sessione, con il Dow Jones e l’S&P500 in salita dell’1,03% e dell’1,31%, mentre il Nasdaq Composite si è fermato a 2.018,78 punti, in progresso dell’1,79%, dopo aver toccato un minimo a 1.982 punti.