L’economia cinese rallenta anche se rimane in una fase espansiva sopra quota 50 per il sesto mese consecutivo. L’allarme arriva dall’indice Pmi servizi della rivista Caixin che mostra una nuova contrazione del PIL cinese in calo dal 57,1 di maggio al 53,9 di giugno.
Il rallentamento dell’economia cinese incide sui mercati asiatici e trascina le altre borse continentali facendo registrare una serie di chiusure negative per la maggior parte delle borse asiatiche.
L’indice PMI cinese
L’indice PMI è un indice asiatico curato e sponsorizzato da Caixin Media, fondata nel 2009 da Hu Shuli ex vincitrice della borsa di studio Knight Fellow in giornalismo della Stanford University, ed altri redattori della rivista Caijing Magazine, fondata anch’essa da Hu Shuli nel 1998. Caixin ha sede a pechino nel distretto di Chaoyang.
A partire dal 2015 Caixin cura e sponsorizza il Caixin China PMI, un indice economico compilato e pubblicato mensilmente da IHS Markit.
Timori per l’economia cinese
I dati dell’indice Caixin China PMI alimentano nuovi timori sulla tenuta dell’economia cinese e le difficoltà verificatesi nella ripartenza post restrizioni anti-covid rimosse a dicembre 2022.
I dati mostrano un aumento dell’occupazione per il quinto mese consecutivo e un primo miglioramento della fiducia delle imprese per la prima volta da inizio 2023. Viene però evidenziato come la produzione sia ancora in fase discendente con una contrazione prolungata delle esportazioni ai minimi nell’ultimo semestre.
Nelle scorse settimane diverse agenzia di rating e banche di investimento, come Nomura e Goldman Sachs hanno tagliato le stime di crescita della Cina post Covid.
Effetti sulle borse asiatiche
L’indice Caixin China PMI riporta per giugno un rallentamento rispetto al mese di maggio con un punteggio di 53,9 rispetto al 57,1 di maggio. Si tratta del valore minimo per il 2023 pur essendo ancora superiore a quota 50, che è considerato il limite della crescita.
Il dato mostra quindi un allentamento della crescita che, se prolungato, potrebbe tradursi in una fase di decrescita.
Questo dato ha avuto effetti negativi sulle borse asiatiche che negli ultimi giorni hanno chiuso ripetutamente in rosso, con perdite marginali a Tokyo che martedì ha chiuso in calo di 0,25 punti, mentre Hong Kong ha riportato le perdite maggiori chiudendo in calo di 1,63 punti.
Questo scenario, secondo quanto dichiarato da Stephen Innes di SPI asset Management in un rapporto “senza un sostegno politico, c’è il rischio che l’indebolimento delle aspettative di crescita si autoavveri“.