Hai la DIS-COLL e ti offrono Co.co.co? Ecco come fare!

Ho la DIS-COLL e mi offrono un lavoro in Co.co.co: posso accettare o la misura decade? Vieni a scoprire come fare in questo articolo.

I dubbi su cosa si può o cosa non si può fare in stato di disoccupazione sono sempre numerosi, anche a causa di alcuni cavilli legali che spesso non risultano essere chiari. 

Insomma, sono tanti i disoccupati che, per paura di perdere il loro stato di disoccupazione per accettare un “lavoretto”, rinunciano a lavorare. 

Questo porta sempre più esponenti politici a criticare le misure relative alla disoccupazione, prima tra tutte il Reddito di Cittadinanza, in quanto porterebbe i beneficiari a non cercare attivamente un nuovo lavoro. 

Ma è così che funziona? Quando trovi un lavoretto la disoccupazione termina e non si può più riottenere? 

Diciamo che il discorso che ruota attorno a questa domanda è spesso molto più complesso di quanto potrebbe sembrare. 

Uno dei dubbi sempre più frequenti riguarda la DIS-COLL ed il contratto di Co.co.co, domanda alla quale cercheremo oggi di dare una risposta quanto più chiara ed essenziale possibile. 

In questo modo non avrai più dubbi sulla relazione tra la DIS-COLL ed il Contratto di collaborazione co.co.co.

Ma prima, ovviamente, dobbiamo partire dalle basi per poter comprendere al meglio ogni concetto. 

Cos’è la DIS-COLL e a chi spetta? Andiamo a scoprirlo subito!

Prima di addentrarci a fondo nel rapporto che regola il possesso della DIS-COLL e la possibilità di accettare un lavoro in co.co.co, andiamo a scoprire meglio cos’è questa forma di indennità di disoccupazione. 

Dunque, quando parliamo di DIS-COLL facciamo riferimento ad un’indennità mensile di disoccupazione che spetta ai lavoratori parasubordinati che sono iscritti alla Gestione Separata presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

Insomma, così come la NASpI, anche la DIS-COLL è rivolta a coloro che hanno perso il loro lavoro in modo involontario. 

Dunque, facciamo riferimento a coloro che hanno subito un licenziamento oppure coloro che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. 

Ma, se da un lato sappiamo a chi spetta la NASpI, siamo sicuri di conoscere chi sono i beneficiari della DIS-COLL? Niente paura, andiamo a scoprirli subito!

Prima di tutto hanno diritto a ricevere la DIS-COLL i collaboratori coordinati e continuativi. Insomma, facciamo riferimento a coloro che presentano il famoso contratto di co.co.co, anche se a progetto. 

Ma non è finita qui! Infatti, devi sapere che ci sono altre categorie di lavoratori che possono aver diritto alla DIS-COLL qualora dovessero perdere in modo involontario il loro lavoro. 

Facciamo riferimento ai collaboratori della Pubblica Amministrazione oppure ai dottorandi di ricerca. 

Ma ci sono dei requisiti particolari? Ovviamente la risposta è sì. 

Ebbene, come per la NASpI anche la DIS-COLL presenta dei requisiti essenziali per poter ottenere l’accesso alla misura e, quindi, al sussidio economico. 

Dunque, il primo requisito previsto dalla DIS-COLL è quello di essere effettivamente in stato di disoccupazione quando si presenta la domanda. 

Eppure, risulta anche essenziale l’aver versato almeno 3 mesi di contributi nell’anno precedente alla domanda del sussidio. 

Quanto dura la DIS-COLL e quando si rischia di perdere il beneficio economico?

Ora che abbiamo chiarito nel dettaglio a cosa facciamo riferimento quando parliamo di DIS-COLL, è importante che ci addentriamo anche in altri due fattori, fondamentali per rispondere alla domanda di questo articolo. 

Ebbene, devi sapere che quando si parla di durata la risposta è estremamente semplice: la DIS-COLL ha una durata pari alla metà dei mesi di contribuzione versati nel corso dell’anno precedente alla richiesta del sussidio. 

Attenzione: come per la NASpI, anche la DIS-COLL è soggetta ad un decalage mensile. 

Infatti, l’importo si riduce progressivamente del 3% al mese a partire dal quarto mese di erogazione. 

Dunque, facendo due calcoli, possiamo affermare con chiarezza che la DIS-COLL non può avere una durata superiore a 6 mesi, visto che sarà corrisposta per la metà dei mesi di contribuzione dell’anno precedente. 

Eppure, ci sono alcuni casi nei quali il diritto di beneficiare di tale incentivo economico previsto per coloro che sono in stato di disoccupazione si perde. 

Ma quali sono le casistiche nelle quali un lavoratore perde il diritto di beneficiare della DIS-COLL? Lo scopriamo nel prossimo paragrafo. 

DIS-COLL: ecco quando si perde l’accesso alla misura!

Prima di tutto, ovviamente, abbiamo la perdita dello stato di disoccupazione. Insomma, qualora il lavoratore dovesse trovare un nuovo impiego perderebbe in maniera automatica l’accesso alla DIS-COLL. 

Eppure, non si tratta certo dell’unico modo nel quale un soggetto beneficiario della DIS-COLL può perdere l’accesso a tale sussidio economico pensato per coloro che si trovano in stato di disoccupazione involontaria. 

Infatti, anche il mancato interesse o la mancata partecipazione alle iniziative proposte dalla misura può portare alla perdita del beneficio. 

Insomma, come accade per il Reddito di Cittadinanza a coloro che non partecipano alle iniziative proposte dal Centro per l’Impiego, come voluto dal Governo Draghi

Abbiamo finito i modi attraverso i quali un beneficiario della DIS-COLL la può perdere? Ovviamente la risposta è negativa. 

Si può perdere l’accesso alla DIS-COLL anche in seguito al rifiuto di un’offerta di lavoro ritenuta congrua. 

Attenzione: prima di cancellare il diritto a ricevere il sussidio, la congruità dell’offerta di lavoro verrà valutata anche dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. 

Allo stesso modo, si perde la DIS-COLL se si inizia un nuovo lavoro che presuppone un contatto di durata superiore a 5 giorni. 

Altri modi per perdere la DIS-COLL: ecco quali sono!

Pensavi che i modi attraverso i quali c’era il rischio di perdere l’accesso alla DIS-COLL fossero finiti? Inutile dire che ti stavi sbagliando. 

Infatti, si perde l’accesso alla misura anche nel caso in cui si decida di avviare un’attività autonoma nel caso in cui questo non venisse prima comunicato. Devi sapere che l’avvio di una nuova attività deve essere comunicato entro 30 giorni, considerando la nuova attività nel reddito annuo previsto. 

Inoltre, si perde l’accesso alla DIS-COLL anche nel caso in cui si raggiungano i requisiti per accedere alla pensione, sia nel caso di pensione di vecchiaia che nel caso di pensione anticipata. 

Infine, ultima ma non per importanza casistica nella quale si può perdere l’accesso alla DIS-COLL riguarda l’accoglimento della domanda di assegno ordinario di invalidità. 

Attenzione: in questo caso la perdita della DIS-COLL non è automatica.

Infatti, in alcuni casi, il lavoratore ha la facoltà di scegliere di mantenere la DIS-COLL, qualora questa dovesse risultare più conveniente dell’assegno di invalidità. 

Ora che abbiamo capito nel dettaglio come funziona la DIS-COLL, andiamo a rispondere finalmente alla domanda che ci siamo posti all’inizio, nel prossimo paragrafo. 

Hai la DIS-COLL e ti offrono il co.co.co? Ecco come fare!

Quindi, se inizio un nuovo lavoro con un contratto di co.co.co perdo la DIS-COLL? Beh, devi sapere che non è automatica la decadenza della misura. 

Insomma, la DIS-COLL si basa sul reddito che il disoccupato riceve e non esclusivamente sul fatto che svolga o meno una mansione lavorativa. 

Dunque, se inizi un nuovo lavoro con un contratto di co.co.co dovrai comunicare entro 30 giorni il reddito presunto. 

Questo vuol dire che se il reddito che si presuppone di raggiungere sarà inferiore a quello stabilito per ricevere la DIS-COLL (8.145 euro lordi annui), la misura sarà comunque erogata, anche se ridotta dell’80%. 

Ovviamente tale riduzione parte dal momento in cui il soggetto inizia la sua nuova attività lavorativa. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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