2 titoli Blend da mettere nel portafoglio Europa

Novozymes e Kerry Group hanno un Moat ampio e dopo le pesanti perdite accusate nell’ultimo mese sono scambiati a tassi di sconto elevati.

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Né Growth, né Value. Tra le migliori idee di investimenti di Morningstar in Europa ci sono i titoli Large Blend Novozymes e Kerry.

Novozymes ha visto scendere la sua capitalizzazione di Borsa del 20% negli ultimi 30 giorni (rendimento al 20 marzo 2020) e ora è scambiata a un tasso di sconto del 12% rispetto al fair value di 335 corone danesi (report aggiornato al 23 gennaio 2020). Il gruppo danese è il leader globale nel mercato degli enzimi utilizzati per fini industriali (produzione di detergenti per bucato, carburante a base di etanolo, alimenti e bevande e cibo per animali) grazie a una quota del 50%.

Moat elevato grazie a intangible asset e switching costs

“L’azienda danese è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore grazie ai forti investimenti in ricerca e sviluppo, che gli hanno permesso di mantenere livelli di innovazione inarrivabili per la concorrenza, e alla profonda integrazione dei suoi prodotti nel modello di business delle aziende cliente che le consente di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti di queste”, dice Rob Hales, analista azionario di Morningstar.

“Gli enzimi di Novozymes permettono di ottenere prestazioni migliori e a costi inferiori. Questo fa si che le vendite dell’azienda salgano maggiormente quando i costi energetici e delle materie prime sono alti, poiché in questo contesto le sue soluzioni sono più preziose per i clienti. La caduta del prezzo del barile, dunque, non fa bene ai conti di Novozymes, ed è anche per questo che il titolo ha accusato forti perdite nelle ultime settimane, tuttavia crediamo che i nuovi prodotti per l’industria dei prodotti per la cura della persona e per l’agricoltura rappresentino importanti driver della crescita delle vendite nei prossimi anni”. Gli analisti valutano positivamente anche la qualità del management che ha dimostrato negli anni di utilizzare la cassa per tutelare gli interessi degli azionisti attraverso operazioni di buyback e una disciplinata politica di dividendo (payout del 50% e dividend yield del 2%).

Kerry punta su emergenti e alimentare

Dopo le vendite dell’ultimo mese il titolo Kerry Group ha visto scendere il suo rapporto Prezzo/Fair value da 1,07 a 0,88 (report aggiornato al 4 marzo 2020). L’azienda britannica è tra i leader mondiali nella produzione di ingredienti per l’industria del cibo e delle bevande, un settore altamente frammentato in cui le prime 10 società detengono una quota di mercato complessiva del 45%. Gli analisti riconoscono a Kerry un Economic moat ampio per effetto del suo importante portafoglio brevetti e del forte potere contrattuale che riesce a esercitare sui clienti. L’azienda, infatti, non si limita ad affiancare i suoi partner commerciali durante l'intero ciclo di sviluppo del prodotto (ideazione, creazione di concetti, sviluppo del prodotto in laboratorio produzione e lancio), ma è addirittura proattiva, nel senso che lavora al loro fianco per identificare le opportunità di mercato che possono essere seguite con successo. Questo a sua volta consente a Kerry di collezionare informazioni sui consumatori di diversi mercati e dunque di creare un circolo virtuoso che si autoalimenta.

“Siamo fiduciosi sul futuro del gruppo britannico che a nostro avviso è ben posizionato per sfruttare la crescita dei consumi nei paesi emergenti e per trarre vantaggio dall’espansione dell’industria degli ingredienti e delle fragranze, che viaggia a un ritmo del 2%-3%, e del suo progressivo consolidamento”, dice Ioannis Pontikis, analista di Morningstar. “Inoltre, la storia del gruppo dimostra come il management sia stato in grado di aggiungere valore attraverso le nuove acquisizioni e siamo fiduciosi che possa continuare a farlo anche in futuro”.

Di Francesco Lavecchia