3 Bonus INPS per la Famiglia per chi ha l’ISEE alto!

Abbiamo visto di recente alcuni bonus che possono essere richiesti all’INPS solamente da chi ha un ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente, basso. Tra questi abbiamo visto la Social Card o Carta Acquisti, concessa solamente a cittadini in condizioni di disagio economico con 65 anni o più, oppure ai tutori di minori con meno di tre anni, e il Reddito di Cittadinanza, che può richiedere chi ha un ISEE massimo di 9.360 euro e che rispetta alcuni requisiti. Oggi, invece, andremo ad osservare alcuni bonus per la famiglia per chi, invece, presenta un ISEE un po’ più alto. Partiamo subito.

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Abbiamo visto di recente alcuni bonus che possono essere richiesti all’INPS solamente da chi ha un ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente, basso. 

Tra questi abbiamo visto la Social Card o Carta Acquisti, concessa solamente a cittadini in condizioni di disagio economico con 65 anni o più, oppure ai tutori di minori con meno di tre anni, e il Reddito di Cittadinanza, che può richiedere chi ha un ISEE massimo di 9.360 euro e che rispetta alcuni requisiti.

Oggi, invece, andremo ad osservare alcuni bonus per la famiglia per chi, invece, presenta un ISEE un po’ più alto. Partiamo subito.

Bonus INPS con ISEE alto, l’Assegno di Natalità

Abbiamo visto qualche giorno fa, con questo articolo, che il Bonus Bebè sarà ancora disponibile nel 2022 per tutte le famiglie che daranno alla luce, adotteranno o prenderanno in affidamento preadottivo un bebè nel mese di gennaio 2022. 

A seguito del parto, dell’adozione o dell’affidamento preadottivo del mese di gennaio, le famiglie potranno continuare a percepire questo bonus per tutto il 2022, fino al 31 dicembre. 

Sappiamo che questo bonus è erogato alle famiglie mensilmente. L’istituto che si occupa dei pagamenti è proprio l’INPS.

L’Assegno mensile di natalità viene corrisposto tenendo conto dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, l’ISEE, ma può essere percepito sia dalle famiglie con redditi molto bassi, che dalle famiglie con redditi elevati. 

Gli importi, infatti, vengono suddivisi in scaglioni. Il primo, va da un ISEE pari a 0 fino a 7 mila euro. In questo caso, l’Istituto INPS versa una somma mensile di 160 euro alla famiglia, pari a 1.920 euro all’anno.

Oltre i 7 mila euro, più precisamente da 7.000,01 euro, fino a 40 mila euro di ISEE, l’INPS paga alle famiglie 120 euro al mese, ovvero 1.440 euro annui. 

Infine, per chi ha redditi elevati, che vanno oltre i 40 mila euro ISEE, INPS corrisponde 80 euro al mese, 960 euro all’anno.

È bene sottolineare che quest’ultima fascia di pagamento è destinata a anche tutte le famiglie che inoltrano la domanda all’INPS senza l’ISEE

Qualora presentassero l’indicatore della situazione economica equivalente in un secondo momento, INPS provvederà, dalla mensilità successiva, a adeguare l’importo.

Gli importi, inoltre, vengono incrementati del 20% per ciascun figlio successivo al primo. Avremo, così 192, 144 o 96 euro mensili a seconda dell’ISEE. 

Bonus INPS con ISEE alto, l’Assegno Unico e Universale

Passiamo, ora al secondo bonus che può essere richiesto dalle famiglie con un ISEE alto: l’Assegno Unico e Universale.

Questo sostegno ha fatto la sua prima comparsa, nel nostro sistema di sussidi alle famiglie, lo scorso luglio 2021, con la sua formula temporanea.

Si trattava, in sostanza, di una fase di rodaggio della misura a pieno che prenderà piede ufficialmente nel marzo 2022, ma che può già essere richiesta all’INPS. 

L’Assegno Unico e Universale, infatti, inizierà ad essere versato alle famiglie da marzo 2022 e potrà richiederlo chiunque abbia un figlio. 

Le erogazioni, infatti, partono dal settimo mese di gravidanza, fino al ventunesimo anno di età del giovane a condizione che sia studente, tirocinante, lavoratore con reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, disoccupato in cerca di un lavoro, dedito al servizio civile universale.

Può richiedere il sussidio INPS per le famiglie chiunque abbia figli, compresi i lavoratori autonomi, le Partite Iva e gli incapienti.

I parametri di cui INPS tiene conto per i versamenti sono due: il numero di figli e il reddito. Fino a due figli, infatti, è corrisposto un importo per ciascun figlio, mentre dal terzo figlio in su gli importi vengono incrementati. 

Con un ISEE minore di 15 mila € INPS versa l’assegno pieno: 175 euro per ciascun figlio minore. Somma che si abbassa a 85 euro per i maggiorenni.

Dopo che l’ISEE supera i 15 mila euro, l’importo va via via diminuendo fino ad arrivare a 50 euro per figli minori e 25 euro per i maggiorenni per ISEE fino ai 40 mila euro.

Dai 40 mila € in poi l’importo che INPS eroga rimane invariato fino ai 50 mila euro. Questo importo viene erogato anche a chi non consegna l’ISEE.

Sappiamo, poi, che dopo il terzo figlio ogni famiglia avrà diritto a degli importi incrementati da 85 euro per ISEE fino a 15 mila euro, fino al minimo di 15 euro ISEE alti.

Questo sostegno viene erogato dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni del giovane, dopodiché non viene più elargito. 

In presenza di figli disabili, tale sostegno continua ad essere erogato dall’INPS anche oltre i 21 anni di età. Per alcuni casi, inoltre, sono previste le maggiorazioni degli importi: 

  • nuclei con quattro o più di quattro figli: aumento di 100 € mensili;
  • nuclei con minori non autosufficienti: aumento 105 € mensili;
  • nuclei in cui i figli hanno disabilità gravi: aumento 95 € mensili;
  • nuclei in cui i figli hanno disabilità media: aumenti di 85 € mensili;
  • nuclei con figli disabili dai 18 ai 21 anni: aumenti di 80 € mensili;
  • madri sotto i 21 anni: aumento 20 € mensili per ogni figlio.

Inoltre, a tutti i genitori che sono titolari di reddito da lavoro verrà concesso un aumento dell’importo pari a 30 euro mensili per i redditi ISEE fino a 15 mila euro. L’importo verrà, come sempre, ridotto via via che l’ISEE aumenterà, fino a rimanere costante dai 40 ai 50 mila euro.

QUI potrete calcolare l'importo che vi dovrebbe spettare con il simulatore di INPS.

Bonus INPS con ISEE alto, il Bonus Asilo Nido

Chiudiamo la lista dei bonus INPS rivolti anche a tutti coloro che hanno degli indicatori ISEE elevati, con il Bonus Asilo Nido, che è stato riconfermato per il 2022.

È stato proprio l’istituto nazionale per la previdenza sociale a dare la conferma che il bonus per gli asili nido è stato riconfermato per quest’anno.

Ancora, però, non è stata pubblicata la piattaforma per richiederlo, ma a breve verrà condiviso il comunicato con tutte le istruzioni per inviare la domanda. 

L’agevolazione non presenta alcuna differenza da quella del 2021: la potrà richiedere chiunque, anche chi ha redditi elevati. Tutti i requisiti per poter ottenere il Bonus Inps per gli asili nido li troverete in questo link, alla sezione “domanda”.

Gli importi per il 2022 saranno i medesimi del 2021:

  • ISEE minorenni fino a 25 mila € INPS eroga un massimo di 3 mila euro all’anno;
  • ISEE minorenni dai 25.000,01 € ai 40 mila euro INPS eroga un massimo di 2.500 euro all’anno;
  • ISEE minorenni oltre i 40 mila euro, o senza che venga presentato l’ISEE in fase di compilazione della domanda, INPS eroga un massimo di 1.500 euro all’anno. 

Insomma, gli importi erogati dall’istituto avranno un massimo di 272,72 euro mensili per 11 mesi, nel primo caso, che si abbassano a 227,27 euro al mese nel secondo caso e che si riducono, con ISEE alto, a 136,27 euro al mese.

Sul sito Inps leggiamo che (in questo caso ancora in riferimento al 2021, ma la dicitura è valida anche per l’anno corrente):

La domanda per il Bonus asilo nido deve essere presentata dal genitore che sostiene l’onere del pagamento delle rette scolastiche e deve indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica, compresi tra gennaio e dicembre 2021, per le quali si chiede il beneficio. Per ottenere il contributo è necessario presentare la documentazione che attesta l’avvenuto pagamento delle singole rette.

La documentazione per l’avvenuto pagamento dovrà, infatti, indicare: nome e P. Iva dell’asilo frequentato dal minore, il codice fiscale del bambino, il mese di frequentazione.

Inoltre, dovranno comparire gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento e il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.