Abbassare Isee: più bonus in famiglia, con stessa residenza!

Più l'Isee è basso e più il Governo prevede bonus. Il problema però è che, anche per soli 100 euro di differenza, si perde tutto! Ecco come abbassare Isee!

Si chiama attestazione Isee, si traduce con …ricchezza della famiglia (o povertà, in alcuni casi)! In pratica, più questo indicatore è basso e più il Governo prevede aiuti, sia dal punto di vista fiscale che da quello dei contributi economici.

Il problema è proprio qui: fino a una certa soglia di reddito Isee, sembra che incentivi ed agevolazioni arrivino a pioggia. Poi tutto scompare.

Come se, arrivati a 20 mila euro di Isee, una famiglia con figli a carico possa considerarsi ricca e quindi immune da rincari delle bollette, aumento del costo della vita, inflazione e via di seguito.

E, a maggior ragione, la rabbia sale quando, per poche decine di euro, si sfora la fatidica soglia Isee prevista per il bonus in questione. Sì perché, nessun tipo di decalage è previsto tra chi, ad esempio, ha un Isee di 15 mila euro e chi ne ha uno di 15.100 euro. O sei dentro, o sei fuori. 

Ed ecco che allora che, ben comprensibilmente, in tanti cercano di trovare escamotage per poter abbassare Isee.

Qui di seguito proponiamo qualche soluzione, ovviamente legale al 100%.

Come abbassare Isee 2022?

Abbiamo già avuto modo di trattare l’argomento, proponendo 3 metodi legali per abbassare Isee.

Nonostante le polemiche da parte di chi parla in maniera generica ma non si sofferma a esaminare il caso specifico, si tratta di tecniche assolutamente legali, come riporta il sito laleggepertutti.it a cura dell’avvocato Angelo Greco di Cosenza.

Certo, molti lettori lamentano in particolare il fatto di essere obbligati a presentare un Isee tout court, per poter accedere alle agevolazioni da parte dello Stato.

Da questo punto di vista però, qualche riflessione è d’obbligo. D’altronde, se non ci fosse un parametro di riferimento, allora tutti indistintamente dovrebbero aver diritto a percepire un aiuto, senza distinzione alcuna tra lavoratori o disoccupati, incapienti o percettori di reddito di cittadinanza.

E, inevitabilmente, si tornerebbe al punto di partenza, in un loop senza fine.

Motivo per cui lo Stato prevede degli aiuti in denaro, in genere (ma ci sono eccezioni) per chi ha un basso reddito e delle detrazioni fiscali per agevolare invece chi un lavoro ce l’ha, ma in tal modo riesce ad abbattere la pressione fiscale.

In entrambi i casi, si tratta di bonus. Per ottenere gli aiuti economici occorre l’Isee, per quelli fiscali spesso l’Isee non serve.

Veniamo ora a passare in rassegna quelli che sono i metodi legali per abbassare l’Isee e quindi ottenere più bonus per la famiglia, a cominciare dalla possibilità di avere un Isee separato, senza però cambiare residenza.

Abbassare Isee: il trucco per separare il nucleo familiare, senza cambio di residenza

Per comprendere a pieno questo passaggio, è bene ricordare che il calcolo dell’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) avviene sulla base dello stato di famiglia.

Attenzione però! Nucleo familiare e stato di famiglia non per forza coincidono!

Il nucleo familiare prevede tutte quelle persone che sono fiscalmente a carico del dichiarante. Quindi una coppia può avere ancora un figlio a carico, ma che magari vive in un’altra città, perché studia all’Università.

Lo stato di famiglia invece indica all’anagrafe tutte le persone che convivono sotto lo stesso tetto. Genitori e figli ma anche nonni o fratelli o sorelle. Dipende dalla residenza.

Se si riesce a dimostrare che si appartiene a due stati di famiglia diversi (anche se si abita allo stesso indirizzo) allora è possibile abbassare Isee e ogni nucleo familiare riceverà i bonus che gli spettano.

Ma come è possibile? La soluzione è lo sdoppiamento dell’immobile.

Non per tutti è possibile, ma per tanti sì.

Si prenda ad esempio il caso di una villetta a due piani. Oppure di un appartamento con giardino, al primo piano di condominio.

In entrambi i casi, è possibile avere un ingresso dall’esterno e uno dal portone d’ingresso.

Se all’interno, la suddivisione è possibile, prevedendo due bagni e due angoli cottura, ecco che si ottengono due appartamenti distinti e separati.

Ovviamente la pratica ha un costo, in quanto necessita di un nuovo accatastamento e dell’intervento di più figure professionali che accertino il nuovo status quo.

Abbassare Isee: il cambio di residenza per uno dei familiari

La legge stabilisce che, per rientrare a far parte del medesimo nucleo familiare, debba necessariamente sussistere un vincolo di parentela oppure affinità.

In altri termini, non basta la convivenza sotto lo stesso tetto, come per due studenti o due colleghi di lavoro o semplicemente due amici. 

In pratica, è necessaria la convivenza e poi un vincolo di:

  • Matrimonio
  • Parentela
  • Affinità
  • Adozione
  • Tutela
  • Convivenza di fatto

Prendiamo il caso di un figlio maggiorenne che risulta ancora a carico dei genitori. In questo caso, si tratta di un vantaggio, ai fini Isee, dal momento che il nucleo familiare è più consistente ma il ragazzo non produce reddito.

Se però inizia a lavorare, e quindi a essere indipendente dal punto di vista economico, allora il suo reddito va a sommarsi a quello dei genitori e l’Isee s’impenna.

In questo caso, la soluzione per abbassare Isee è quella di separare la residenza.

Se ad esempio si è proprietari di una seconda casa, si può decidere di intestarla al figlio, così da renderlo autonomo e tra l’altro evitare di pagare l’Imu sulla seconda casa (che diventerebbe prima casa per il ragazzo).

Abbassare Isee: quanto incidono i soldi in banca? 

Vale la pena ricordare che l’indicatore Isee è il risultato di una serie di fattori, tra cui il reddito è solo uno dei principali. Infatti, ai fini del calcolo, è necessario anche riportare il possesso di beni immobili e mobili nonché la giacenza media di eventuali conti intestati.

Nel momento in cui la somma disponibile in banca è alquanto consistente, ecco che potrebbe risultare utile cointestare il proprio conto corrente oppure emettere un assegno circolare.

Nel primo caso, è necessario che il cointestatario sia davvero una persona di grande fiducia (fratello o sorella? Un genitore?). Infatti vale la pena ricordare che, nel momento in cui il conto risulta intestato a due persone, entrambe hanno facoltà di disporre di bancomat, carte di credito, prelievi allo sportello o bonifici, fino al 50% della somma disponibile sul conto.

La pratica dell’assegno circolare, per quanto formalmente legale, diventa però più rischiosa, rispetto alle altre. In sostanza, il proprietario del denaro intesta un assegno di questo genere a una terza persona, come se stesse effettuando un pagamento, in maniera tale da “svuotare” il conto corrente.

Tutte le volte in cui una persona richiede un assegno circolare, sul suo conto viene segnata un’operazione negativa, con addebito dell’importo e riduzione della giacenza. Il che concorre ad abbassare l’Isee. 

Isee corrente: il metodo che consente di abbassare Isee e ottenere subito più bonus

Non tutti probabilmente sanno che esiste un altro tipo di Isee, oltre a quello ordinario. Si tratta dell’Isee corrente.

Non tutti possono ottenerlo, ne siamo consapevoli. In sostanza

Quando l’indicatore non rappresenta più la reale condizione economica del contribuente, è possibile aggiornare l’Isee agli ultimi 12 mesi, e in alcuni casi addirittura agli ultimi 2 mesi, presentando il modello Isee corrente.

In parole semplici, va tenuto conto del fatto che l’Isee 2022 fa riferimento ai redditi o altre entrate relative al 2020. Se però, dopo il rilascio dell’Isee, la situazione patrimoniale o reddituale della persona in questione è peggiorata in maniera notevole (almeno del 30% in meno rispetto a quella precedente), in tal caso possibile richiedere l’Isee corrente che risulterà quindi più basso e dunque permetterà l’accesso a prestazioni e benefici socio-assistenziali o fiscali. 

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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