Agevolazioni IVA 2022 per Startup: il MISE rimborsa tutto!

Anche per l’anno 2022, il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto una serie di aiuti nei confronti delle attività che rientrano nella categoria di Startup innovative. Si tratta di agevolazioni IVA attraverso cui queste nuove attività potranno accedere ad un rimborso dell’IVA da parte del MISE. Vediamo, quindi, chi può averli ora e come fare richiesta.

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Unitamente ai sostegni e alle misure economiche che la squadra del Governo italiano attualmente guidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha deciso di erogare sotto forma di contributi a fondo perduto, alcune categorie di aziende e di partite IVA avranno la possibilità anche di accedere ad una serie di vantaggi fiscali, riconosciuti da parte del MISE.

Effettivamente, il Ministero dello Sviluppo Economico italiano  ha deciso quindi di portare avanti e di prorogare anche per l’anno 2022 di una serie di agevolazioni, attraverso cui specifiche categorie di titolari di partita IVA e di attività, potranno ottenere un vero e proprio rimborso dei versamenti IVA.

Tuttavia, come spesso accade, per potersi assicurare di avere tutte le condizioni necessarie affinché si possano ottenere le agevolazioni fiscali da parte del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, non è soltanto necessario che il richiedente dimostri di essere il titolare di una startup, ma che questa abbia tutti i requisiti e le condizioni obbligatorie per poter essere ammessa nella categoria di Startup innovative.  

A questo proposito, all’intento del seguente articolo, andremo ad approfondire nel dettaglio quali sono tutte le condizioni necessarie affinché le partite IVA e gli imprenditori che svolgono la propria attività entro i confini territoriali dell’Italia, possano godere di tutti i vantaggi concessi verso le cosiddette Startup innovative. 

In tal senso, nei prossimi paragrafi, saranno anche ripresi gli aspetti principali legati alle effettive agevolazioni fiscali che possono essere ottenute dalle Startup innovative, così da comprendere in cosa consistono e come è possibile riuscire a beneficiare dei rimborsi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Tutte le agevolazioni MISE per le Startup innovative 2022

Come sottolineato anche da parte dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico all’interno del portale governativo telematico dedicato proprio alle agevolazioni predisposte in favore delle startup innovative, è importante sottolineare che questi aiuti si presentano sotto forme differenti.

Nello specifico, i vantaggi fiscali che possono essere indirizzati e richiesti dalle cosiddette Startup innovative non fanno riferimento esclusivamente a quella parte legata alla possibilità di vedersu riconosciute una serie di detrazioni e di deduzioni riferite alle imposte di tipo diretto, quali ad esempio IRES e IRPEF.

In questo senso, infatti, queste categorie di Startup che dovranno dimostrare di essere in possesso di tutte le condizioni specificate dal MISE, potranno anche beneficiare di una serie di contributi e di sostengo per quanto riguarda le imposte indirette. In questo senso, le agevolazioni per le Startup innovative si presenterebbero quindi sotto forma di compensazioni dell’imposta sul cosiddetto valore aggiunto, oppure mediante dei rimborsi con cadenza annuale. 

Inoltre, come precisato dal MISE, attualmente l’elenco delle agevolazioni fiscali interamente dedicate ed indirizzate in favore delle attività che rientrano nella categoria di Startup innovative comprende un vasto elenco di aiuti. 

Tra questi, i principali fanno riferimento agli incentivi fiscali volti all’investimento nel capitale di startup innovative, l’esonero dai diritti di tipo camerale nonché dalle imposte di bollo, l’accesso gratuito al Fondo di Garanzia predisposto per le piccole e medie imprese

Inoltre, si intendono inclusi tra le agevolazioni per Startup innovative anche la raccolta di capitali attraverso delle campagne chiamate di Equity crowdfunding nonché l’esonero dall’obbligo di apposizione regolativo al visto di conformità solitamente richiesto per ottenere la compensazione dei crediti IVA.

Chi può accedere alle agevolazioni IVA 2022 del MISE

Affinché un’attività possa effettivamente rientrare nella categoria di Startup innovativa al fine di poter accedere alle agevolazioni a lei dedicate e riconosciute in particolare da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, è necessario che questa risponda a determinati requisiti e condizioni essenziali.

A questo proposito, il primo riferimento normativo a cui occorre fare riferimento al fine di comprendere effettivamente chi potrà accedere a tutte le agevolazioni IVA riconosciute dal MISE nei confronti delle startup innovative, riguarda in particolare l’articolo 25, al comma 2 relativo al decreto-legge numero 179 dell'anno 2012.

In tale contesto, ai sensi del decreto-legge appena citato, è stato specificato che potranno accedere alle agevolazioni per le startup innovative, esclusivamente quelle società di capitali, anche se costituite nella tipologia di cooperativa che rispetta un elenco di requisiti essenziali e che sia stata creata da non più di cinque anni.

I requisiti per ottenere le agevolazioni IVA 2022 dal MISE per le Startup

Dunque, in ottemperanza alle disposizioni che sono state contenute all’interno del decreto-legge dell’anno 2012, al fine di poter godere di tutti i benefici concessi verso le Startup innovative da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, è necessario che la società di capitali sia un’impresa nuova che abbia la residenza in Italia, o anche in un qualsiasi altro Paese che appartiene alla categoria di Spazio Economico Europeo.

Tuttavia, è essenziale che la sede produttiva oppure una sua filiale si trovi nel territorio nazionale italiano.

Inoltre, al fine di poter accedere alle agevolazioni IVA 2022 è anche necessario che il fatturato registrato durante l’anno dalla startup innovativa richiedente, non risulti essere superiore al valore di 5 milioni di euro.

Allo stesso tempo, l’impresa in questione non deve essere quotata in nessun tipo di mercato oppure di piattaforme di negoziazione, e non deve aver distribuito ne in passato ne al momento della domanda degli utili.

Inoltre, tra le varie condizioni essenziali per poter accedere alle agevolazioni IVA 2022 predisposte da parte del Ministero dello sviluppo economico italiano, occorre anche che l’impresa in questione abbia come oggetto sociale in maniera esclusiva oppure almeno prevalente, la produzione, lo sviluppo nonché la commercializzazione relativa ad un prodotto o anche ad un servizio che risulta avere un elevato valore nell’ambito tecnologico.

Le altre condizioni richieste per le Startup innovative 2022

Infine, occorre anche evidenziare che la startup potrebbe rientrare nella categoria di startup innovativa nei casi in cui venga rispettato almeno uno su tre requisiti di natura soggettiva. Rientrano quindi, i casi in cui l’impresa in questione abbia sostenuto e sostiene delle spese nel campo dell’innovazione e della ricerca e sviluppo. 

Tuttavia, in questo caso, è necessario che l’importo della spesa sostenuta da parte dell’impresa risulti essere pari almeno alla percentuale del 15 per cento rispetto al maggiore valore rappresentato tra gli importi legati al fatturato e a quelli del costo della produzione.

Inoltre, il secondo requisito soggettivo, riguarda invece la condizione delle imprese che decidono di impiegare un personale che risulti essere altamente qualificato. In questo caso rientrano i casi in cui nel team dell’impresa risultano esservi almeno un terzo di dottori di ricerca, ricercatori oppure dottorandi, così come anche almeno due terzi del personale dovrà essere dotato del titolo di studio legato alla laurea magistrale.

Infine, l’ultimo requisito soggettivo riguarda il fatto che l’impresa risulti essere effettivamente titolare, licenziataria oppure depositaria di almeno un software registrato oppure di un brevetto regolamento registrato e riconosciuto. 

Come ottenere le agevolazioni IVA per le Startup innovative nel 2022

Nei casi in cui all’interno della dichiarazione IVA risulta esserci un saldo a credito in favore del contribuente, è possibile avere davanti tre eventuali scenari. Da un lato, il contribuente ha la possibilità di provvedere alla trasmissione dell’istanza per poter avere il rimborso di tipo parziale oppure totale, nei casi in cui venga accertata la sussistenza di tutte le condizioni prima citate.

Una seconda possibilità riguarda il fatto di poter riportare il credito all’anno successivo rispetto a quello a cui fa riferimento la dichiarazione, così da poterlo eventualmente utilizzare per le liquidazioni periodiche. Infine, un’ultima opportunità concessa da parte del Ministero dello Sviluppo Economico riguarda quella di procedere ad un’eventuale compensazione.

A questo proposito, le imprese in questione potranno provvedere a decidere direttamente con la dichiarazione IVA. Tuttavia, nei casi in cui si intende procedere con la richiesta di ottenimento del rimborso dell’IVA a credito, occorre precisare alcune ulteriori condizioni elencate anche nell’articolo di InformazioneFiscale.

Tra queste, vi sono alcune situazioni legate ai casi di cessazione dell’attività, oppure nei casi in cui l'aliquota media che viene applicata sugli acquisti risulti aumentata della percentuale del 10 per cento, o anche in presenza di acquisiti di beni ammortizzabili oppure di operazioni non imponibili.

Come fare richiesta per i rimborsi IVA nel 2022

Come chiarito dall'’articolo 13, del decreto legislativo numero 175 del 21 novembre 2014, il rimborso relativo all’IVA dovrà essere necessariamente effettuato entro tre mesi, a partire dalla data in cui è stata presentata la dichiarazione annuale IVA, in cui il contribuente gestore dell’attività che rientra nella categoria di Startup innovative, ha provveduto anche a presentare l’apposita richiesta.

In tal senso, nei casi in cui si tratta di rimborsi il cui ammontare risulta essere inferiore oppure pari al valore di 30 mila euro, sarà necessario presentare la dichiarazione annuale unitamente al computo della soglia.

Mentre, nei casi in cui i rimborsi risultano essere superiori al valore di 30 mila euro, sarà necessario, in alcuni casi specifici di provvedere anche alla presentazione della garanzia.

In tal senso, si consiglia di prendere visione dell’apposita normativa di riferimento chiarita da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.