Assegno unico 2021, pronti, partenza, via! Ecco le novità

Cambiano gli importi dell'assegno unico per i figli a carico 2021: ecco quali sono le novità in arrivo dal 1° luglio. Dopo l'ok incassato dalla Commissione lavoro al Senato, l'assegno unico è pronto per partire. Mancano soltanto i decreti attuativi del Mef e del Ministero della Famiglia.

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Dopo la conferma della Ministra per le Pari Opportunità e per la Famiglia, Elena Bonetti, all’introduzione di nuovi bonus baby sitter (compreso il beneficio da 100 euro a settimana per personale sanitario e forze dell’ordine) e congedi parentali per le zone rosse nel Decreto Sostegno, arriva un’altra ottima notizia per le famiglie: l’assegno unico per i figli a carico ha incassato l’ok della Commissione Lavoro al Senato, dopo aver già ricevuto il via libera alla Camera, e si avvia alla sua introduzione dal 1° luglio 2021.

Sembrava che la data di partenza fosse destinata a slittare, in quanto la proposta è rimasta in stallo per diversi mesi, ma finalmente qualcosa si sta muovendo. L’assegno unico per i figli 2021 prenderà la forma di credito di imposta o di assegno mensile dall’importo variabile destinato alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni.

L’avvento del nuovo Governo, però, ha portato all’introduzione di alcune modifiche all’assegno unico: in particolare, cambiano gli importi e la platea di beneficiari. I primi si alzano leggermente (con l’aggiunta di maggiorazioni in caso di figli con disabilità o di secondo e terzo figlio), la platea dei beneficiari, invece, si allarga, arrivando a rispecchiare il carattere universale dell’assegno. 

Chi può richiedere l’assegno unico dal 1° luglio 2021? Dai requisiti agli importi, dai beneficiari alle modalità di richiesta: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Assegno unico figli 2021: cos’è?

L’assegno unico per i figli a carico – inserito nel testo del Family Act approvato dal Consiglio dei ministri l’11 giugno 2020 – è un contributo mensile (erogato sottoforma di credito di imposta o di assegno) che si assegna alle famiglie con determinati requisiti e parametri reddituali ISEE.

Questo sussidio andrà a sostituire i vecchi Assegni al Nucleo Familiare, oltre ad alcuni altri bonus destinati alle famiglie (bonus bebè premio alla nascita, bonus mamma domani), ma potrebbe fornire un contributo importante per milioni di nuclei familiari.

Per definire l’importo preciso dell’assegno unico per i figli occorre tenere in considerazione il numero di figli a carico di una famiglia e il valore del modello ISEE, oltre a valutare la presenza di eventuali figli con disabilità.

Assegno unico 2021: partenza da luglio?

Dopo aver ricevuto, la scorsa estate, l’ok dalla Camera, l’11 marzo anche la Commissione Lavoro al Senato ha dato il via libera al provvedimento. Per partire da luglio 2021, come era stato previsto, però, è necessaria l’emanazione dei decreti attuativi di altri due Ministeri: quello dell’Economia e quello della Famiglia. Il tempo massimo sono 12 mesi, ma la Ministra Elena Bonetti auspica di licenziarli ben prima della scadenza.

I fondi stanziati dalla Legge di Bilancio 2021 per finanziare la nuova misura ammontano a 3 miliardi per il primo anno, mentre salgono tra 5 e 6 miliardi a regime a partire dal 2022. A questi stanziamenti occorre anche aggiungere i 125 miliardi di euro derivanti dai bonus che verranno cancellati con l’introduzione dell’assegno unico: dal bonus bebè al premio alla nascita, fino a tutte le detrazioni riguardanti i figli a carico.

Ma per arrivare pronti al suo debutto, andiamo a ricapitolare quali sono i beneficiari, i requisiti, gli importi, le modalità di erogazione e richiesta dell’assegno unico figli 2021.

Assegno unico 2021: a chi spetta? I beneficiari

La platea dei beneficiari dell’assegno unico per i figli a carico è volutamente molto ampia per andare ad includere tutti i nuclei che prima potevano beneficiare dei bonus che verranno spazzati via da questo nuovo sostegno. 

Si stima che potranno beneficiare dell’assegno unico figli 2021 almeno 11 milioni di nuclei familiari, per un totale di circa 12,5 milioni di bambini e ragazzi, 10 milioni dei quali sono minori.

Il beneficio viene assegnato alle mamme a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del 21esimo anno di età. Dalla maggiore età, però, l’ipotesi (sulla base del disegno di legge approvato dalla Camera e dalla Commissione Lavoro al Senato) è quella di erogare l’assegno direttamente al ragazzo (forse in misura ridotta) qualora quest’ultimo studi, lavori o svolga qualche attività di tirocinio.

L’assegno unico è un bonus destinato sia ai lavoratori dipendenti sia agli autonomi e ai titolari di Partita Iva (il suo carattere vuole essere appunto universale), compresi gli incapienti e i percettori del reddito di cittadinanza, purché in possesso di determinati requisiti.

Assegno unico: quali sono i requisiti?

Alla luce dei beneficiari e dei numeri delle famiglie che potenzialmente potrebbero ricevere l’assegno unico dal 1° luglio 2021, è importante anche andare ad elencare quali sono i requisiti per poter richiedere il nuovo aiuto statale.

In particolare, per richiedere l’assegno unico è necessario:

  • essere cittadini italiani, oppure di uno Stato membro dell’Unione Europea o extra europea ma possedere un regolare diritto di soggiorno di lungo periodo;
  • avere un figlio a carico fino a 21 anni oppure essere una futura mamma al settimo mese di gravidanza;
  • essere residenti o domiciliati in Italia (da almeno due anni) per tutta la durata del godimento del beneficio.

Assegno unico e reddito di cittadinanza: è possibile

L’assegno unico spetta anche ai percettori del reddito di cittadinanza: nonostante al momento sia un’ipotesi contenuta nel disegno di legge, quest’ultima dovrà essere recepita anche dai decreti attuativi del Mef e del Ministero della Famiglia.

Quello che cambierà sarà la determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza, per definire la quale occorrerà tenere conto anche dell’importo percepito grazie all’assegno unico.

Si pensa, infine, alla possibile ed equa ripartizione dell’assegno per i genitori nel caso di separazione, annullamento o cessazione del matrimonio.

Assegno unico: cambiano gli importi!

Dato che ancora non disponiamo di una legge vera e propria, ma di un disegno di legge, non è ancora possibile definire con chiarezza e certezza il valore degli importi dell’assegno unico per i figli a carico 2021. Tuttavia, è possibile dedurre che l’importo sarà variabile al variare dell’ISEE familiare: più quest’ultimo è alto, minore sarà il bonus e viceversa.

L’assegno unico, in ogni caso, si compone di una parte fissa e di una variabile: le cifre passano da un minimo di 40 euro al mese fino a un massimo di 200 euro (per chi ha un reddito inferiore a 20 mila euro). La parte fissa ammonta tra i 50 e i 100 euro, mentre l’importo variabile si calcola sulla base del valore dell’ISEE e si annulla per redditi superiori ai 50 mila euro o ai 60 mila euro.

Per quanto riguarda il secondo e il terzo figlio esistono delle maggiorazioni fino al 20%, mentre per i bambini e ragazzi portatori di disabilità l’aumento parte dal 30% e può arrivare fino al 50%.

Per fare un esempio: una famiglia con un reddito non superiore a 13 mila euro, l’assegno dovrebbe ammontare almeno a 200 euro, al netto delle maggiorazioni.

Secondo le disposizioni contenute nel Family Act, l’assegno spetta alle famiglie dal settimo mese di gravidanza della madre al compimento dei 18 anni (elevabile fino a 21 anni) e viene erogato sottoforma di credito di imposta o assegno mensile.

E per i figli maggiorenni?

L’ipotesi contenuta nel disegno di legge è quella di erogare l’assegno unico direttamente all’interessato dalla maggiore età e fino ai 21 anni per garantirne l’autonomia, ma ciò avverrebbe in forma ridotta.

Per poter ottenere l’assegno, inoltre, il ragazzo deve:

  • essere iscritto e frequentare l’università;
  • essere iscritto a un corso professionale;
  • svolgere un tirocinio;
  • prestare servizio civile universale;
  • lavorare, ma percepire un reddito basso (non sono ancora stati definiti i limiti);
  • essere disoccupato oppure alla ricerca di lavoro.

Assegno unico: come si richiede

In mancanza dei decreti attuativi è ancora impossibile definire le modalità per richiedere l’assegno unico per i figli 2021. Tuttavia, sappiamo già che sarà necessario presentare l’ISEE familiare per poter determinare l’importo del beneficio.

Oltre i 50 mila o 60 mila euro di redditi ISEE, inoltre, la cifra variabile dell’importo dovrebbe essere nulla, mentre per i redditi inferiori tenderà al rialzo. Maggiore è il reddito della famiglia e minore sarà l’assegno unico: il rapporto è inversamente proporzionale.

L’ente erogatore dovrebbe essere l’INPS, per cui possiamo immaginare che l’assegno possa venire richiesto direttamente sul portale dell’Istituto in una delle sezioni appositamente dedicate.

Assegno unico figli 2021: chi ci guadagna?

Secondo le valutazioni realizzate dall'INPS e dall' Associazione famiglie numerose, questo tipo di agevolazione comporterebbe più perdite che benefici per alcune categorie di lavoratori: per tale motivo, si pensa di introdurre qualche opportuno cambiamento per mitigare i danni. 

L’ISTAT, appunto, denota un incremento medio di reddito del 68% per le famiglie, in particolare per i lavoratori autonomi che ad oggi percepiscono gli Assegni al Nucleo Familiare e per tutti coloro che non raggiungono la soglia minima per richiedere le detrazioni per i minorenni. Per il 2,4% delle famiglie, invece, cambierebbe poco o nulla con l’introduzione del nuovo assegno unico; mentre per il 29,7% delle famiglie si registrerebbe un peggioramento.

A perderci, con l’introduzione dell’assegno unico, sarebbero soprattutto queste categorie di nuclei familiari:

  • le famiglie con figli a carico di età superiore ai 21 anni, che da luglio restano escluse dagli assegni e dalle detrazioni fiscali;
  • le famiglie particolarmente numerose (dal quarto figlio a carico gli importi sono molto bassi);
  • le coppie di fatto, che ad oggi possono computare un solo reddito per gli Anf, mentre per l’assegno unico dovrebbero considerare l’ISEE con entrambi i redditi dei genitori;
  • le famiglie con reddito medio ISEE elevato.

Per poter fare un bilancio complessivo dell'assegno unico 2021, comunque, attendiamo anche l’approvazione in Senato e i due decreti attuativi dei ministeri competenti. Se i tempi verranno rispettati, dal 1° luglio 2021 le famiglie che soddisfanno i suddetti requisiti potrebbero ottenere questa nuova agevolazione.