Assegno unico per i figli: Quali sono gli importi nel 2022?

A marzo arriverà il primo accredito previsto dall'assegno unico universale, il contributo economico per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni.

Dovremo aspettare marzo per poter beneficiare del primo accredito previsto dall’assegno unico universale, il contributo economico previsto per famiglia con figli a carico.

La novità di tale misura definita “rivoluzionaria” dal premier Mario Draghi sta nel fatto che è rivolta a tutte le categorie di lavoratori e non.

Per la prima volta infatti avranno diritto ad un assegno familiare anche autonomi e disoccupati.

La novità inoltre sta nel fatto che la nuova misura porterà ordine nel far west dei bonus famiglia.

Tutti i bonus in vigore fino al 2021 infatti verranno cancellati ed assorbiti sotto un unico assegno.

Via quindi i vari bonus mamma domani, bonus bebè, assegni ANF e detrazioni in busta paga e benvenuto assegno unico universale che di fatto renderà più semplice ottenere e capire la somma alla quale si avrà diritto per i propri figli.

Niente più datori di lavoro che dovranno riconoscere detrazioni per i figli dei propri dipendenti in busta paga, ma un assegno erogato direttamente dall’INPS previa domanda, che potrà essere inoltrata a partire dal 1 gennaio 2022 direttamente sul sito dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale o per chi non è troppo affine alle modalità telematiche farsi assistere da un patronato di zona.

Assegno unico: Le novità

La novità principale introdotta dall’Assegno unico riguarda i sui principi di universalità ed unicità.

L’assegno infatti accorperà tutti i bonus familiari in vigore, a sostegno delle famiglie con figli a carico, sotto un unico contributo ( fattore unicità ) e per di più spetterà a tutti i contribuenti residenti in Italia con figli fino a 21 anni di età, siano essi lavoratori dipendenti, liberi professionisti, autonomi o disoccupati (fattore universalità). 

L’unico bonus che sopravviverà alla rivoluzione dell’assegno unico è il bonus asilo nido, confermato anche nel 2022.

Il nuovo assegno, in vigore nella sua forma provvisoria da giugno 2021 sarà accreditato per la prima volta nel mese di marzo, ne avranno diritto neo mamme a partire dal settimo mese di gravidanza oltre che a famiglie con figli anche oltre la maggiore età e per la precisione fino al 21esimo anno.

A delle condizioni, infatti superati i 18 anni i figli per poter continuare a ricevere l’assegno unico dovranno dimostrare di:

  • essere impegnati in un percorso di studi che include l’iscrizione ad un percorso universitario o ad un corso di formazione scolastica, professionale;
  • svolgere un tirocinio o una attività lavorativa con un reddito complessivo annuo inferiore agli 8 milioni di euro;
  • essere in disoccupazione attraverso l’iscrizione alle liste dell’Anpal;
  • essere impegnato nello svolgimento del servizio civile.

Per chi fosse interessato al tema di seguito un video pubblicato dalla redazione di Radio Uci in cui vengono chiariti aspetti riguardo la necessittà dell’ISEE 2022 per ottenere alcuni dei bonus in vigore nell’anno corrente oltre che all’assegno unico universale.

Assegno unico: gli importi

Dopo questa dovuta introduzione per quello che viene definito da Draghi una misura rivoluzionaria, passiamo a capire il meccanismo di calcolo per l’assegnazione degli importi per quanto riguarda l’assegno unico.

Sarà l’ISEE che determinerà l’importo al quale si avrà diritto che determinerà la condizione della famiglia richiedente.

Non solo contribuiranno a definire gli importi anche l’età dei figli e il numero dei componenti del nucleo familiare.

Sono previste inoltre particolari maggiorazioni per famiglie con figli disabili, famiglie con un numero di figli maggiore di 2 e per quei nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorano.

 Va precisato che l’importo vien calcolato tenendo presente sia il reddito annuo, ma anche lo stato patrimoniale e cioè il possesso di un’automobile, giacenza media nei conti correnti, deposito titoli, assicurazioni che spesso non sono lo specchio dello stato della condizione economica della famiglia.

Basti pensare per esempio a case od immobili di vario tipo ereditate nel tempo e che non producono reddito, ma per i quali sono previste ingenti spese che vanno a gravare sul bilancio familiare, ma che allo stesso stesso tempo alzano il valore dell’ISEE.

Ebbene in questo caso l’importo assegnato con l’Assegno Unico non rispecchierà la reale necessità del nucleo familiare richiedente.

Assegno unico: alcuni esempi

Alla luce di quanto scritto nel paragrafo precedente facciamo alcuni esempi pratici che rendono l’idea di quali sono gli importi e come vengono assegnati.

Prendiamo come primo caso 2 famiglie con la medesima composizione familiare e cioè, coppia coniugata con due figli di cinque anni, entrambi i genitori lavoratori.

Ipotizziamo che le due famiglie differiscano per gli ISEE comunicati , mentre il valore dell’ISEE della prima famiglia è di 23.000 euro per la seconda famiglia è di 38.000 euro.

Ora prima dell’arrivo dell’assegno unico universale entrambi le famiglie avevano diritto allo stesso contributo economico pari a 184 euro al mese che equivalgono a 2.211.000 euro all’anno.

Con l’assegno unico le cose cambiano, mentre il primo nucleo familiare, quello con l’ISEE minore avrà diritto ad un aumento della somma ricevuta fino a percepire 229 euro al mese ovvero 3.590 euro, l’anno, la seconda famiglia vedrà un impoverimento del bonus con una riduzione dell’assegno fino a 118 euro al mese e cioè 1.423 euro l’anno.

E’ chiaro quindi che a determinare l’importo del nuovo assegno sarà la situazione patrimoniale.

In pratica chi ha uno stipendio basso, ma un ISEE alto rischia di venire fortemente penalizzato dall’assegno unico avendo diritto ad un importo minore e non veritiero rispetto alla reale necessità del richiedente.

Reddito di cittadinanza e assegno unico: arriva l’integrazione, come funziona

I percettori del Reddito di Cittadinanza avranno diritto a ricevere l’assegno unico in automatico e cioè senza la necessità di dover inoltrare la domanda all’INPS.

L’importo assegnato a chi percepisce il RdC sarà quello massimo previsto visto che per ottenere il sussidio è richiesto un ISEE inferiore a quello massimo previsto dall’assegno unico per ottenere i 175 al mese per figlio.

A questi però ci saranno nel caso da aggiungere alcune maggiorazioni e cioè:

  • 85 euro in più per ogni figlio successivo al secondo;
  • una tantum di 100 euro per quei nuclei familiari con almeno 4 figli;
  • 90 euro in più nel caso siano presenti in famiglia figli disabili;
  • maggiorazione di 20 euro per figlio nel caso di mamma Under 21;

I percettori del RdC riceveranno l’integrazione prevista dall’assegno unico universale direttamente sulla carta di credito dedicata fornita da Poste Italiana utilizzata appunto per ricevere il sussidio.

Assegno unico conviene a chi ha più figli

Come già scritto nei paragrafi precedenti gli importi previsti dall’Assegno unico universale dipendono dai valori dell’ISEE comunicato oltre che al numero dei componenti ed a particolari casi per i quali sono previste maggiorazioni. 

Per chi vuole consultare a quanto corrispondono le somme spettanti rispetto ai valori ISEE comunicati può cliccare qui.

Alla luce di questo dunque, in conclusione possiamo affermare che la somma massima alla quale si avrà diritto spetterà a quelle famiglie con 3 o più figli minorenni, e con un ISEE inferiore ai 15.000 euro.

Al contrario i vantaggi minori spetteranno a famiglie con ISEE superiore a 50mila euro e con due o più figli a carico maggiorenni, in questo caso l’assegno unico nel 2022 si arriverà a 675,00€ o 875,00€, con un vantaggio dunque di appena 75,00€ al mese.

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