L’assegno unico giungerà a pieno regime dal 1° gennaio 2022.
Il testo che lo regolerà dovrebbe arrivare al Consiglio dei Ministri già dalla prossima settimana, per poi essere esaminato dalle Commissioni Parlamentari e dalla Conferenza Unificata.
Una volta ottenuto il via libera, tutti i bonus attuali disposti per la genitorialità e per i figli a carico verranno eliminati.
Il passaggio all’universalità sarà graduale e grazie ad importanti cambiamenti, le famiglie italiane potranno ricevere un assegno mensile più ricco.
Come cambierà il panorama agevolativo? Lo scopriamo in questo articolo.
Assegno unico 2022: cos'é e cosa prevede?
Il decreto attuativo del Family Act abbraccerà tutto ciò che riguarda l’assegno unico, la prestazione sociale che, dal 1° gennaio 2022, cambierà la vita a milioni di famiglie italiane.
Il testo che ne regola i contenuti e le modalità di erogazione dovrà passare l’esamina delle Commissioni Parlamentari e della Conferenza Unificata, prima di poter vedere la luce dell’anno nuovo.
Il costo totale della misura ammonterà a 19 miliardi di euro l’anno, una somma che verrà recuperata da quanto demolito delle misure precedenti e in parte, finanziata da un nuovo Fondo Famiglie.
Si tratterà di uno stanziamento imponente ma necessario, al fine di semplificare l’intero pacchetto agevolativo e favorire l’introduzione di un assegno mensile che possa essere, di fatto, universale.
Occorrerà un mese di tempo per studiare un passaggio che sia graduale, facendo fronte a tutte le eventuali difficoltà.
Le ipotesi per far sì che questa transizione all’universale sia morbida, sono due:
- confermare gli ANF per i lavoratori dipendenti maggiorati solo per il tempo che serve per dotarsi di Isee e presentare istanza, per poi procedere con il conguaglio degli importi al momento dell’entrata della nuova misura
- autorizzare le domande con Isee 2020 scaduto, attendere l’aggiornamento della DSU e procedere con il conguaglio
Poiché tale assegno verrà corrisposto dall’INPS in base alle richieste pervenute e sarà soggetto alla presentazione dell’Isee familiare, si necessiteranno settimane per far sì che la somma in denaro arrivi fisicamente nelle tasche dei beneficiari.
I patronati sono già preoccupati per l’organizzazione delle domande e a tal proposito, il coordinatore della consulta nazionale dei CAF Giovanni Angileri ha già chiesto di incontrare l’INPS per organizzare il servizio.
Non è la prima volta che l'INPS si trova a dover far fronte a situazioni particolari, soprattutto in tema di erogazioni spesso soggette a ritardi.
Il video di Mr LUL lepaghediale ci informa sulle prossime date di novembre, termini entro i quali dovrebbero arrivare i pagamenti di prestazioni ed indennità:
Dall’altra parte, la ministra Elena Bonetti non manca di rassicurare sia l’istituto che i futuri beneficiari dell'assegno unico 2022.
Sebbene non si prevedano penalizzazioni per le famiglie, il Ministero dell’Economia ha già pensato di introdurre una maggiorazione compensativa da aggiungere all’assegno mensile.
Assegno unico 2022: chi ne ha diritto?
L’assegno unico universale introduce importanti novità in fatto di importi ma mantiene vivi i requisiti da soddisfare per poterlo ottenere, ovvero:
- essere in possesso di cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea
- essere in possesso di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o ricerca, di durata annuale
- essere assoggettati al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia
- avere residenza in Italia per almeno due anni anche non continuativi o in alternativa, essere in possesso di titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale
Inoltre, spiega ilgiorno.it:
“il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incipienti. Possono fare richiesta tutte e mamme dal settimo mese di gravidanza.”
Qualora i figli a carico siano maggiorenni e la loro età non vada oltre i 21 anni, l’assegno unico spetta a condizione che questi soddisfino almeno uno dei requisiti che vado a riportare:
- frequenza di un percorso di formazione scolastica o professionale o di un corso di laurea
- svolgimento di un tirocinio o di un’attività lavorativa limitata, con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale
- registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro
- svolgimento del servizio civile universale
L’assegno spetta anche per i figli disabili a carico che abbiano compiuto 21 anni e che risultino a carico del nucleo familiare, purché sempre inseriti nei contesti formativi appena citati.
L’importo dell’assegno verrà ridotto per i figli che raggiungono la maggiore età e che potranno richiederne la concessione diretta.
Solitamente, spiega adkronos.com:
“L’assegno unico viene concesso al 50% tra i genitori sotto forma di credito d’imposta, in alternativa come erogazione mensile di una somma di denaro.”
Ma nel caso questi risultino separati, in mancanza di accordo l’assegno viene corrisposto al genitore affidatario.
Se, al contrario, vi è accordo tra le parti, l’assegno mensile viene ripartito in egual misura tra i due genitori.
Assegno unico 2022: quanto spetta a famiglia?
L’importo dell’assegno unico 2022 sarà soggetto ad importanti variazioni.
Secondo le ultime notizie carpite da siti web ufficiali, l'ammontare dell'assegno mensile arriverà a toccare i 180,00 euro al mese per ogni figlio minorenne a carico, fino a salire a 260,00 euro dal terzo figlio minore a carico in poi.
La cifra piena verrà assegnata, logicamente, in base al valore Isee del nucleo familiare.
Spetterà in misura piena alle famiglie con Isee inferiore a 15.000 euro mentre verrà scalato per le famiglie con Isee superiore ai 40.000 euro.
Ciò significa che almeno 40,00/50,00 euro al mese spetterebbero anche alle famiglie con reddito più alto.
In termini di maggiorazioni, verrà previsto un incentivo per le lavoratrici madri, in modo tale da consentire loro di evitare l’abbandono della propria attività lavorativa.
Qualora nella famiglia vi siano entrambi i genitori che lavorano, si andranno ad aggiungere 30,00 euro in più a figlio fino a 15.000 euro di Isee che andranno poi a scalare in relazione all’aumento del reddito.
Se volete sapere cosa sta succedendo all'assegno unico "ponte" e al Reddito di cittadinanza, leggete l'articolo di Francesca Ciani.
Assegno unico 2022: come richiederlo?
Come avrete capito, per ottenere gran parte delle agevolazioni disposte per le famiglie occorre presentare domanda all’INPS.
L’assegno unico non è l’eccezione, in quanto anch’esso necessita di richiesta rispettando le dovute tempistiche e le modalità di presentazione.
La domanda per ottenere l’assegno unico sarà retroattiva, perciò si potrà inviarla anche dopo il 1° gennaio 2022 senza perdere alcun arretrato.
Una volta ottenuto il diritto alla prestazione si potranno ottenere anche altri trattamenti di assistenza.
Spiega affaritaliani.it:
“l’assegno unico e universale non è considerato tra i redditi per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefici e prestazioni sociali previsti a favore dei figli con disabilità.”
Risulta, dunque, pienamente compatibile con le misure in denaro erogate dalle Regioni, dalle Provincie autonome di Trento e Bolzano e dagli enti locali, a favore dei figli a carico.
Ovviamente, con la sua introduzione dovremmo dire addio:
- all’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori
- al fondo di sostegno alla natalità
- alle detrazioni fiscali per i figli a carico
Sarà un duro colpo per moltissime famiglie italiane ma si pensa che, grazie all'introduzione di un assegno così ampio, si possa finalmente far fronte alle richieste ed erogare quanto più possibile senza pesare enormemente sulle casse dello Stato.
Assegno unico 2022 a rischio rinvio, perché?:
Sebbene il 1° gennaio del prossimo anno sembri segnare l'inzio di una nuova era per l'assegno temporaneo figli a carico, giungono voci che questa data di avvio possa slittare, compromettendo la partenza dell'assegno unico 2022.
La scelta di un possibile rinvio della misura non sarebbe strettamente politica.
Il governo di Draghi è fortemente convinto della necessità di inserire tale misura in tempi brevi, soprattutto in relazione al fatto che occorra ridimensionare il provvedimento utile a mettere l'Italia al pari degli altri Paesi dell'Unione Europea, almeno sul fronte del sostegno alla natalità.
Potremmo dire, quindi, che tale decisione sia meramente legata a motivi tecnici ed organizzativi, di cui già vi ho parlato nel primo paragrafo dell'articolo.
Considerando la mole di domande che potrebbero arrivare come un fiume in piena e il corrispondente periodo di fermo dei CAF (per festività natalizie), gestire 30 milioni di persone o forse più agli sportelli di richiesta dell'Isee non sarebbe proprio fattibile.
Se si decidesse di mantenere valido il modulo di quest'anno, in ogni caso ci sarebbero persone che per un motivo o per l'altro, non sarebbero in grado di avere tra le mani l'Isee che serve per ottenere il beneficio.
Ciò che andrebbe a palesarsi sarebbe un vero e proprio ingorgo burocratico al quale, volenti o nolenti, andrebbero a far parte anche le comunicazioni ai datori di lavoro, intermediari che andranno ad applicare l'assegno unico 2022 ai lavoratori dipenenti, in busta paga.
Come potrebbe risolversi questa situazione ancora non si sa, ma si spera si possa giungere ad una soluzione prima della fine dell'anno.
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