Assegno Unico: al via da luglio, ma non per tutti!

Assegno Unico e universale per ogni figlio a carico: arriverà a partire da luglio, la notizia è ormai ufficiale. Ma la misura, concreto sostegno a tutte le giovani coppie che, a causa del basso reddito, hanno rimandato l’idea di mettere su famiglia, non spetta purtroppo a tutti gli italiani, almeno fino a gennaio 2022. Scopriamo quindi chi può beneficiarne e a quanto ammonta l'assegno mensile.

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Assegno Unico e universale per ogni figlio a carico: è ormai ufficiale, l’attesa è finita e, nel mese di luglio, molte famiglie italiane potranno beneficiarne.

Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri, che con decreto legge-ponte, ha regolamentato l’assegnazione della misura per il periodo che va da luglio a dicembre 2021; in questo periodo, circa 1,8 milioni di famiglie italiane potranno beneficiare dell’agevolazione.

Il Governo italiano vede nell’Assegno Unico un concreto sostegno a tutte le giovani coppie che, a causa del basso reddito, hanno rimandato l’idea di mettere su famiglia: lo scopo sostanziale è dunque quello di promuovere le nascite in territorio italiano.

Purtroppo, però, non tutte le famiglie italiane potranno beneficiare dell’assegno unico o, almeno, non vedranno traccia dell’agevolazione prima del 2022.

Inoltre, le cifre reali sono ben più basse di quanto probabilmente ci si aspetta.

Scopriamo quindi a chi spetta l’assegno unico nel periodo luglio-dicembre 2021, come richiederlo e, soprattutto, quali sono i requisiti necessari per ottenere l’agevolazione economica.

Assegno Unico: cos’è

Quando parliamo di Assegno Unico, intendiamo un’agevolazione economica, su base mensile, che viene destinata alle famiglie con al proprio interno almeno un figlio a carico.

Questa misura economica, in realtà, era già stata approvata nel giugno del 2020 col Family Act, dal governo guidato dall’allora Presidente del Consiglio Conte.

Fin da quando si è iniziato a parlarne, l’Assegno unico è stato accolto con molto entusiasmo dagli italiani, soprattutto da tutte quelle categorie che non hanno potuto beneficiare degli assegni per nucleo familiare ANF. Secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni legate alla nuova misura, infatti, possessori di partita IVA saranno inclusi tra i beneficiari dell’assegno unico, che sarà tra l’altro concesso anche a lavoratori dipendenti e percettori del Reddito di Cittadinanza.

Si tratta di una misura pensata per alleggerire la pressione economica sulle famiglie italiane. Nello specifico, potranno beneficiare dell’assegno unico i cittadini italiani, europei o extraeuropei con regolare permesso di soggiorno, purché residenti nel nostro Paese da almeno due anni e purché abbiano un regolare contratto di lavoro.

Chi potrà richiedere l’Assegno Unico a luglio?

Abbiamo già accennato al fatto che l’assegno unico potrà essere richiesto da cittadini italiani o regolarmente residenti in Italia da almeno due anni; ma questo non è l’unico requisito da rispettare per poter avere diritto all’agevolazione.

È infatti previsto che, per la fase iniziale che va dal primo luglio, l’assegno unico spetterà soltanto a lavoratori autonomi, a percettori del Reddito di Cittadinanza e a disoccupati e incapienti.

Si tratta cioè di tutte quelle categorie che, fino ad ora non hanno potuto beneficiare degli assegni familiari. I lavoratori dipendenti, invece, dovranno aspettare fino a gennaio 2022 per poter accedere all’assegno unico.

Almeno per il momento, poi, potranno beneficiare dell’assegno solo le famiglie con a carico figli da zero a diciotto anni: anche se fino a qualche settimana fa si parlava di una concessione anche per figli studenti fino ai 21 anni, almeno per il momento la richiesta potrà essere effettuata solo se si hanno a carico figli non ancora maggiorenni

Inoltre, anche se spesso sia stato definito come una misura universale, al momento l’assegno unico spetterà solamente alle famiglie con un ISEE familiare non superiore ai 50.000 euro.

Le cifre dell’Assegno Unico

L’ISEE familiare servirà inoltre a stabilire gli importi mensili dell’assegno unico che spetteranno alla famiglia: l’agevolazione verrà infatti corrisposta, per ciascun figlio minorenne appartenente al nucleo familiare di riferimento, in base al numero dei figli, ma anche della situazione economica indicata dal modello ISEE.

In attesa del decreto attuativo, si ipotizza che gli importi dell'Assegno Unico saranno calcolati in base alla situazione economica della famiglia. Fiscoetasse.com ha anche reso pubblica una tabella con i livelli ISEE e i relativi importi dell'Assegno Unico per facilitarne il calcolo.

Si va da un minimo di 30 euro ad un massimo di 217,8 per ogni figlio a carico: importo mensile che varia al variare dell’ISEE familiare. Se poi si hanno a carico più di due figli, l’importo mensile per i primi due figli ha un massimo di 167,5 euro, mentre la cifra viene maggiorata del 30% a partire dal terzo figlio.

Chiaramente, all’aumentare dell’ISEE familiare, le cifre dell’assegno unico scenderanno. È stato inoltre stabilito che l’importo dell’assegno unico sarà incrementato di 50 euro nel caso in cui, nel nucleo familiare, siano presenti figli disabili.

L’assegno unico, inoltre, sarà esentasse ed anche compatibile con le altre misure di sostegno a favore delle famiglie: sia nel caso in cui la famiglia percepisce il Reddito di Cittadinanza, sia nel caso in cui sia beneficiaria di altri sostegni in denaro previsti dalle Regioni.

L’Assegno Unico, infatti, non influisce sulle agevolazioni economiche già percepite dal cittadino, le quali risultano compatibili con questo nuovo beneficio economico in favore delle famiglie italiane.

Come sottolineato però dal Corriere.it, per i percettori di Reddito di Cittadinanza:

"l’Inps corrisponde l’assegno per i figli congiuntamente allo stesso Reddito (sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare: un ricalcolo che sarà fatto dall’Inps)".

Assegno Unico: addio agli altri bonus famiglia

L’introduzione dell’Assegno Unico, di fatto, sancirà la fine dei numerosi bonus esistenti per agevolare le famiglie italiane: ci riferiamo al bonus bebé, al bonus baby-sitter ed al bonus mamma domani.

È previsto infatti che, dopo un periodo di sei mesi, cioè fino a dicembre 2021, i bonus esistenti verranno mantenuti, per poi essere soppressi in favore di un’unica misura, ovvero l’Assegno Unico, a partire dal 2022.

Il prossimo anno, infatti, anche le famiglie con redditi più alti e quelle dei lavoratori dipendenti potranno accedere all’Assegno Unico.

La cancellazione di tutte le altre forme di aiuto alle famiglie, purtroppo, di fatto coinciderà con un minore aiuto per gli italiani con figli a carico.

È vero, infatti, che l’Assegno Unico è stato pensato per riordinare la normativa legata ai sussidi alle famiglie, ma è vero anche che, di fatto, moltissime famiglie si ritroveranno a percepire un importo totale di gran lunga minore da quello dato dalla somma delle agevolazioni attualmente attive.

Come richiedere l’Assegno Unico

Le famiglie con figli a carico ed in possesso di tutti i requisiti di cui abbiamo già ampiamente discusso, possono presentare la domanda sia online, tramite il sito ufficiale INPS, sia ricorrendo a CAF ed enti di Patronato.

Non abbiamo ancora i dettagli ufficiali, che verranno comunicati entro la data del 30 giugno 2021, ossia il giorno precedente in cui verrà dato il via alle domande: queste partiranno infatti il primo luglio 2021.

Sarà possibile presentare la domanda entro il 30 settembre di quest’anno, e coloro i quali presenteranno la domanda entro questo mese, riceveranno anche i mesi precedenti in arretrato, a partire da luglio.

L’importo spettante verrà erogato tramite bonifico: per questo, durante la fase di presentazione della domanda, verrà richiesto l’IBAN.

Cosa succede in caso di genitori separati?

Se l’affido è condiviso, l’assegno unico verrà suddiviso equamente tra i due genitori, cioè metà della cifra spettante sarà accreditata a ciascun genitore.

Controversie e problematiche relative all’Assegno Unico

L’Assegno Unico è una misura che rischia di destare più controversie che benefici.

È già stato fatto notare come, in realtà, molte famiglie italiane verranno penalizzate dall’introduzione di una misura unica a sostegno delle famiglie; in particolare, le famiglie con redditi patrimoniali elevati riceveranno molto probabilmente delle cifre irrisorie (lo dimostra il fatto che, per ottenere l’assegno, al momento è necessario presentare ISEE).

Inoltre, i genitori con figli maggiorenni a carico verranno penalizzati. Anche se all’inizio del prossimo anno, molto probabilmente, l’Assegno Unico verrà concesso anche alle famiglie con figli studenti under 21 a carico, le famiglie con figli disoccupati over 21 a carico sono state, almeno per il momento, totalmente dimenticate.

Quindi, anche se la legge approvata in Parlamento prevede l’erogazione dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni a patto che il figlio sia studente, non sono previsti aiuti economici per studenti over 21.

Un’ulteriore problematica relativa all’Assegno Unico è stata sottolineata dai Caf; per poter richiedere l’assegno, infatti, abbiamo visto come sia necessario disporre del modello ISEE aggiornato, al fine di poter attestare la situazione economica del proprio nucleo familiare.

Purtroppo, però, il primo luglio è molto vicino, e le richieste di aiuto da parte dei cittadini ai Caf sono, negli ultimi giorni, aumentate a dismisura.

Come riportato dal Corriere.it, la consulta nazionale dei Caf si è trovata costretta a scrivere alla ministra per le Pari opportunità Bonetti ed al ministro del Lavoro Orlando, oltre che allo stesso presidente dell’INPS Tridico per evidenziare le difficoltà che i Caf si stanno trovando a dover affrontare a causa dell'Assegno Unico, nello specifico per la gestione delle domande relative all'ISEE, che rispetto allo scorso anno hanno subito un aumento di circa il 26%.