Assegno unico per divorziati e separati: come fare?

Dal primo luglio è possibile richiedere l'assegno unico, la misura di sostegno alle famiglie con figli minori a carico. È possibile richiederlo anche se si è divorziati, separati e in molti altri casi, non è un requisito obbligatorio quello di essere sposati o conviventi.

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È ormai noto che dal primo luglio 2021 è possibile fare domanda per l'assegno unico temporaneo, la misura ponte che ci accompagnerà fino fine dicembre 2021.

Da gennaio 2022 invece sarà possibile beneficiare anche dell'assegno unico universale, che entrerà ufficialmente in vigore.

Durante questo semestre alcune categorie possono richiedere il sussidio facendo pervenire la domanda all'INPS, parliamo ad esempio dei lavoratori autonomi e di quelli in stato di disoccupazione.

La misura ponte serve soprattutto a garantire a chi non può ricevere l'assegno per il nucleo familiare un sussidio, almeno fino a quando questi non sarà accorpato con gli altri assegni familiari diventando assegno unico universale.

Se è ben chiaro come funziona per i nuclei familiari conviventi, sposati, o comunque in una condizione di stabilità, in questo articolo andremo a sviscerare le modalità per tutti i nuclei familiari che non appartengono a quelli citati in precedenza.

Dunque andremo a vedere cosa cambia per i genitori separati, divorziati e via dicendo, soprattutto per quanto concerne l'erogazione del pagamento dell'assegno unico.

Per farlo andremo a consultare le circolari numero 92 e 93 pubblicate dall'INPS il 30 giugno 2021, in cui sono esposti tutti i dettagli riguardanti le procedure.

Assegno unico: genitori divorziati o separati

Secondo quanto espresso dalle circolari pubblicate dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) chiunque possegga i requisiti necessari può richiedere l'assegno unico.

Tra questi non è compreso essere genitori sposati, ne consegue dunque che i genitori divorziati o separati possono fare richiesta.

La cosa fondamentale è che comunque tutti i requisiti siano rispettati, e dopo andremo a vederli nello specifico.

Iniziamo però con il dire che è requisito fondamentale avere un ISEE del nucleo familiare inferiore 50.000 euro, se così non fosse non si potrebbe beneficiare del sussidio.

Dopo la doverosa premessa andiamo a vedere più nel dettaglio le modalità di erogazione dell'assegno unico.

Iniziamo con il dire che, in sede di domanda i genitori con affido condiviso del minore, il genitore che non invia la richiesta deve validare la domanda.

Questo per fare in modo di ricevere la metà del pagamento poiché, fatto salvo particolari accordi, in caso di affidamento condiviso spetta il 50 per cento a ciascun genitore.

Dunque chi invia la domanda deve esplicitare che l'assegno unico va diviso per entrambi, e chi non la invia deve convalidare la richiesta.

Ci sono poi particolari condizioni per cui l'assegno può essere diviso in maniera non equa, per farlo bisogna che i genitori in accordo tra loro lo giustifichino in sede di domanda.

Può infatti percepire il totale del sussidio un solo genitore, se questo viene richiesto all'INPS.

Un accordo preliminare tra le parti dunque appare la cosa più consigliata, soprattutto se si vuole suddividere il pagamento.

Nel caso in cui non si trovasse un'intesa tra le parti, spetta al genitore convivente ricevere l'assegno unico, con previa domanda.

Ci aiuterà a fare chiarezza il seguente video YouTube di Redazione The Wam, che ci illustrerà inoltre come fare in altri casi particolari. Non dimenticatevi di iscrivervi al canale per essere sempre aggiornati.

Assegno unico: genitori non sposati

È possibile dunque fare domanda per ricevere l'assegno unico anche se non si è sposati ma si ha figli a carico, e come è possibile da divorziati o separati si può fare in caso di unioni civili, di conviventi o di non conviventi.

Per avere lo status di conviventi non basta solo avere il domicilio in comune, ma bisogna essere inclusi nello stesso stato di famiglia.

Andiamo dunque a vedere come vengono calcolati gli importi in questi specifici casi.

In caso di genitori conviventi il totale dell'importo viene calcolato in base alla somma dei due singoli redditi

Nel caso invece di genitori non conviventi la situazione cambia e cambiano le modalità di calcolo.

Infatti, in questo caso, la giusta procedura da seguire è quella di presentare l'ISEE di entrambi i genitori inserendo "componente aggregato al nucleo".

A inviare la domanda dovrà essere il genitore con cui convive il figlio minore, in seguito bisogna aggiungere il genitore non convivente con il calcolo del reddito totale dichiarato nell'ISEE.

Come abbiamo visto, in entrambi i casi, è basilare presentare una certificazione ISEE, è infatti grazie a quella che l'INPS può calcolare l'ammontare del pagamento.

Assegno unico: requisiti e a chi spetta

Abbiamo potuto constatare che l'assegno unico spetta anche alle famiglie composte da genitori divorziati, separati, conviventi e non conviventi.

Abbiamo detto però che poter beneficiare del sussidio è necessario possedere alcuni requisiti, e ora andiamo a vederli:

  • è necessario essere in possesso della cittadinanza italiana o di uno stato membro dell'Unione Europea, se si è cittadini extracomunitari bisogna avere il permesso di soggiorno a lungo periodo;
  • è necessario avere la residenza e il domicilio in Italia;
  • è necessario avere uno o più figli minori a carico;
  • è necessario risiedere in Italia da almeno due anni, oppure avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato per almeno sei mesi;
  • è necessario avere un certificato ISEE in corso di validità;
  • è necessario essere in regola con il pagamento dell'imposta sul reddito in Italia.

Come possiamo vedere tra i requisiti non compare nessuna dicitura che implichi il fatto di essere sposati o conviventi, per cui basta rispettare i requisiti sopracitati per poter beneficiare dell'assegno unico.

Esiste poi il requisito ISEE, che non deve essere superiore ai 50.000 euro altrimenti non si ha diritto a ricevere alcun pagamento.

Assegno unico per i nonni e per i tutori legali

Non tutti i nuclei familiari sono composti da genitori e figli, alcuni possono essere formati da nonni o da tutori legali del figlio minore a carico.

Anche in questi specifici casi è possibile beneficiare dell'assegno unico, a patto che vengano rispettati i requisiti scritti nel paragrafo precedente.

Bisogna però specificare che anche in questo caso non basta la convivenza, ma deve esserci un provvedimento formale di affido del minore.

Se questo mancasse al nucleo familiare non spetterebbe l'assegno unico, in quanto non sarebbe legittimato da nessun provvedimento formale.

In caso contrario però, in presenza dunque di un provvedimento di affido, si può inoltrare richiesta, sia che si sia nonni o affidatari del minore.

Rapporto tra assegno unico e assegno per il nucleo familiare

Nel corso degli ultimi mesi abbiamo spesso sentito parlare dell'assegno unico, e non è da confondere con l'assegno per il nucleo familiare.

L'assegno unico infatti è la misura tramite la quale, a partire da gennaio 2022, verranno accorpate tutte le forme di sostegno alle famiglie con minori.

Tra le misure che verranno unite formando l'assegno unico universale c'è anche l'assegno per il nucleo familiare.

Quest'ultima coesisterà con l'assegno unico temporaneo, che abbiamo detto protrarsi fino al 31 dicembre 2021, per poi unirsi a essa e ad altre forme di sostegno formando l'assegno unico universale.

Per questo motivo, nel corso di questi mesi ponte, chi riceve o può ricevere l'ANF non può richiedere l'assegno unico temporaneo, poiché è una misura sorta con il fine di sostentare chi non può ricevere altre forme di aiuto economico.

Sarà con il nuovo anno dunque che vedremo la vera forma dell'assegno unico universale, ma fino ad allora dovremmo accontentarci capire come funziona quello temporaneo.

Per il momento dunque esiste sia l'assegno unico temporaneo che l'assegno per il nucleo familiare, e chi richiede l'uno non può ricevere l'altro, questo almeno fino a fine dicembre, con il nuovo anno tutto ciò cambierà.

Assegno unico: come fare domanda

Dopo aver fatto le dovute precisazioni a proposito dell'assegno unico, e di come non solo i genitori sposati possano richiederlo, andiamo a vedere come fare domanda.

Al fine di semplificare la procedura il Governo ha deciso di istituire non un solo modo, ma tre diversi tra loro.

Il primo è quello di inoltrare la richiesta al sito dell'INPS, utilizzando la via telematica.

Il secondo modo invece è quello di contattare il Contact Center dell'Istituto, sempre pronto ad aiutare.

Il terzo modo è quello di affidarsi a un Patronato, che renderà servizio gratuito a chiunque lo richieda.